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Declinazioni di un fenomeno letterario: Twilight Saga - Companion Book e Graphic Novel

Creato il 19 maggio 2012 da Alessandraz @RedazioneDiario

Declinazioni di un fenomeno letterario: Twilight Saga - Companion Book e Graphic Novel

Pubblicato da Valentina Coluccelli Cari lettori,
con l'uscita nelle sale di The Twilight Saga: Breaking Dawn - Parte Seconda a novembre 2012 ci avviciniamo a quella che forse sarà la chiusura di un capitolo letterario e cinematografico che obiettivamente (quindi a prescindere che si sia un detrattore del fenomeno o un estremo sostenitore quali sono i Twihards) ha avuto un incredibile impatto nell'immaginario collettivo, e ha dato il via a un vero e proprio filone con topoi, caratteristiche, toni e limiti propri (come una notevole mole di letteratura urban fantasy young adult prodotta negli ultimi anni ha dimostrato). Il successo dei quattro libri che compongono la saga, oltre ad epigoni e testi loro ispirati, ha dato vita a una varietà di riletture in differenti forme (dal cinema appunto alla graphic novel alle fanfiction) e al proliferare di guide, compendi e saggi di ogni tipo di trattazione e di ogni livello (sulla cucina nei libri, sui dati storici, sulla filosofia, su un possibile messaggio religioso...). Molti di questi testi, davvero mediocri o superficiali, han semplicemente sfruttato l'onda di popolarità della saga per vendere; altri, invece, hanno un loro perché e varrebbe la pena dar loro un'occhiata per apprezzarne le qualità e gli interessanti spunti.  Vi lascio dunque a due brevi commenti su due delle più rappresentative tra queste opere. Enjoy!
Declinazioni di un fenomeno letterario: Twilight Saga - Companion Book e Graphic Novel Titolo: Breaking Dawn – Parte 1. Il backstage del film A cura di: Mark Cotta vaz Editore: Fazie Editore Pagine: 140 Prezzo: 19,90 Data Pubblicazione: 16 novembre 2011 Descrizione: Attraverso il montaggio di immagini e appunti dal set, il backstage rivela tutti i retroscena del primo episodio (il secondo episodio sarà nelle sale nel novembre 2012) del film diretto da Bill Condon, il regista di Demoni e dei, per cui ha vinto l'Oscar alla migliore sceneggiatura non originale. Comprende le foto a colori del cast, delle scenografie e dei set, lo storyboard, le interviste agli attori e al regista e tutti i dettagli sulla realizzazione degli effetti speciali.
The Twilight Saga: Breaking Dawn – Part 1: The Official Illustrated Companion Un particolare fascino e un’innegabile magia circonfondono la trasformazione di un viso, un luogo, un dialogo scritti nelle pagine di un libro, in carne, respiro, cemento e voce. Per quanto un autore renda precisa, minuziosa e densa di particolari una descrizione, essa prenderà vita nella mente di ogni singolo lettore con un’immagine differente, unica e irripetibile. Squisitamente personale.

Ma, in qualche modo, il processo di riduzione cinematografica di un libro fa sì che il film abbia la possibilità di rendere visibile a tutti l’immagine “personale” che il collettivo – dallo sceneggiatore al costumista – che sta dietro alla sua realizzazione ha elaborato dalla lettura. E, magicamente, questa immagine “sua” diventa immagine di riferimento per tutti gli altri lettori/visori, affiancandosi a quella personale, sovrapponendosi oppure addirittura scalzandola. La responsabilità dunque è grande. E spesso (quasi sempre, a parer mio) le interpretazioni cinematografiche risultano non all’altezza del compito, perché non possono raggiungere l’ideale troppo alto del libro, perché non riescono ad essere sufficientemente fedeli, perché sono ineluttabilmente riduttive. Ma la sfida è avvincente e il processo creativo che, attraverso la rielaborazione, l’adattamento e la scesa a compromessi con la realtà, porta alla realizzazione del film è affascinante e illuminante. Al di là del film e del libro in questione. In particolare, poi, per film tratti da libri così amati come quelli della Twilight Saga, di cui i fans conoscono brani, dialoghi e dettagli a memoria, l’attenzione da porre alla ricostruzione deve – o dovrebbe – essere particolarmente attenta. Non credo che i quattro film per ora prodotti siano felicemente riusciti, ma rimane piacevolmente interessante scoprire come siano stai creati, attraverso quali processi e in base a quali principi guida siano stati enfatizzati certi elementi e cancellati altri. Perché cose all’apparenza banali – come la ricostruzione del dettaglio di un abito o la presenza di un fiume accanto alla casa, la scelta della gamma cromatica dei background, il ritmo da attribuire a un dialogo, la necessità di dare forma visibile a un pensiero narrato in prima persona o a un processo così unico e intenso come quello dell’imprinting – richiedono professionalità specializzata, ricerche pazienti, colpi di genialità. E i Companion books di Cotta Vaz, se pur poco organici, sono straordinari e ricchi resoconti del cammino che compie un libro dalla carta stampata alla realtà fisica. Declinazioni di un fenomeno letterario: Twilight Saga - Companion Book e Graphic Novel Titolo: Twilight: la graphic novel. Volume 2 Autori: Young Kim - Stehenie Meyer Editore: Fazi Editore Pagine: 176 Prezzo: 14,50 Data Pubblicazione: 18 novembre 2011 Descrizione: «E’ stato divertente lavorare a questa nuova interpretazione di Twilight. Young Kim ha fatto un lavoro fantastico riuscendo a trasformare le parole che ho scritto in bellissime immagini. I personaggi e le ambientazioni sono molto simili a ciò che avevo immaginato mentre scrivevi l serie» 

 Stephenie Meyer TWILIGHT: THE GRAPHIC NOVEL volume 2 Qualunque riduzione, adattamento, interpretazione e rilettura di un romanzo, pur essendo una fonte di ricchezza intrinseca e innegabile per lo stesso, ne è sempre qualcosa di meno. Così è anche per questa rilettura di Twilight, che se da una parte valorizza la storia con il piacere delle immagini, dando preziosa forma a volti e scenari immaginati e costruiti nell’anima durante la lettura, dall’altro non riesce a ricalcare con pienezza atmosfere, poesia e magia del libro originale. Più fedele al libro di quanto lo sia stato il movie, questo secondo volume omette però diverse scene chiave e trascura alcune frasi che, a parer mio, erano punti emotivamente focali per la trama. Lo stile manhwa è sempre più freddo, spigoloso e statico di quello manga, ma l’autrice riesce comunque a rappresentare al meglio i personaggi come gli ambienti (un po’ meno le emozioni sui volti, che rimangono sempre bidimensionali), molto fedeli a quelli tratteggiati dalla penna della Meyer e esteticamente molto gradevoli. L’edizione originale poi, con copertina rigida e sovracopertina, è davvero pregevole. Imperdibile per ogni fan della saga.

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