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Destini incrociati alle falde del vesuvioil commissario, ...

Creato il 15 novembre 2011 da Ciro_pastore
DESTINI INCROCIATI ALLE FALDE DEL VESUVIOIL COMMISSARIO, ...DESTINI INCROCIATI ALLE FALDE DEL VESUVIOIL COMMISSARIO, L’INGEGNERE E LA VELONAUn racconto breve -  tra noir e rosa - che descrive un insolito intreccio morboso
Una velona stagionata - stile STRISCIA - si aggira nei paraggi, mostrandosi, anzi, mettendosi sempre più in evidenza. Guarnita, come una torta di nozze kitsch, sempre ingioiellata, direi abbardata, come una madonna carica di ex voto. Stretta in abiti sempre di una taglia inferiore al necessario, si dimena con turpi movenze alla ricerca famelica di estimatori del prodotto stagionato e svalutato. Recentemente, non curante dell’inesorabile trascorrere dei lustri, si divide coscienziosa fra l’Ingegnere ed il Commissario, ultimi nostalgici amateur, ancora attratti, i tapini, dagli oggetti di finto antiquariato…
La velona stagionata è sempre in cerca di comode scale su cui arrampicarsi, nel tentativo, mai abbandonato, di scalare le vette delle poltroncine, di seconda fila magari, ma sempre comode ed accessoriate. Ecco che l’Ingegnere, con la sua competenza tecnica, può contribuire a costruire, con perfetta conoscenza del settore, un percorso a scale che possono portare a ricoprire quel ruolo, che da anni anela, per la nostra impareggiabile eroina della scrivania.
Vi domanderete, ora, ma che ruolo avrà mai il Commissario in questa storia? Ma come? Peccate di fantasia! Il Commissario, suo malgrado, è stato prontamente arruolato per tenere a bada un insolente impiccione, che svelando tutti i segreti della Velona, potrebbe rovinare i suoi progetti di scalate carrieristiche. L’impiccione, affetto da inguaribile ed impagabile amore per la verità, si diletta, da par suo, a smascherare i piani sotterranei della Velona, proprio ora che si prepara a fare il trappolone a due suoi coinquilini, i quali ignari già pregustavano il profumino di un lauto pasto atteso da anni, poverini!!!
L’impiccione inverecondo, pur leccandosi le ferite nella sua tana poco confortevole, resta un temerario e non smetterà mai di fustigare i vizi ed il malcostume di chi, con perfida azione, lo ha pugnalato alle spalle richiedendo ad un Potente di scaraventarlo in una buia galera, a scontare malefatte mai commesse. Il pugnace paladino della verità, però, incurante del pericolo, baldanzoso e virulento, nel suo cammino proseguirà, perché non si tratta di accanimento su una povera vittima indifesa, ma di pura legittima difesa…
Ciro Pastore – Il Signore delle Pecorelle Smarrite

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