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Detective Dee and the Mystery of the Phantom Flame

Creato il 02 agosto 2011 da Taxi Drivers @TaxiDriversRoma

Detective Dee and the Mystery of the Phantom Flame

Arriva nelle sale italiane, distribuito da Tucker Film, l’ultimo lavoro di Tsui Hark, Detective Dee and the Mystery of the Phantom Flame, un divertente cappa e spada presentato a Venezia 2010 che ha segnato il ritorno sul grande schermo dello “Spielberg d’Oriente”.

Il regista della fortunata serie Once Upon a Time in China, The Blade (1995), i due film con Jean-Claude Van Damme Double Team-Gioco di squadra (1997) e Hong Kong colpo su colpo (1998), Seven Swords (2005) – solo per citare alcuni dei suoi oltre quaranta titoli – e produttore di A Better Tomorrow e The killer (regia di John Woo), recupera in chiave wuxiapian la figura storica dell’apprezzato detective imperiale Di Renjie, vissuto all’epoca della dinastia Tang, e conosciuta all’estero grazie alla penna dell’olandese Robert van Gulik. Con una sceneggiatura di Zhang Jialu (ispirata all’omonimo libro di Lin Qianyu), Andy Lau nei panni del protagonista, Carina Lau (2046) nelle vesti dell’imperatrice e Sammo Hung alle spettacolari coreografie, il cineasta hongkonghese si sposta nella Cina del 689 d.C., quando la prima e unica regina della storia, Wu Zetian, sta per essere incoronata in seguito alla morte dell’imperatore. Mentre i lavori per la costruzione della monumentale statua buddhista alta 100 metri e pensata in onore della cerimonia celebrativa procedono, un’inspiegabile fiamma fantasma uccide gli uomini vicini alla sovrana. Dietro l’apparente tranquillità di un Paese immortalato nel momento di massimo splendore si celano, infatti, intrighi, complotti e criticità imminenti. Per risolvere l’intricato caso, l’imperatrice si avvale dell’aiuto di Di Renjie, ex giudice imprigionato anni prima proprio per volontà di Wu a causa della ostilità manifestata nei confronti della donna. Tra altezze vertiginose e angusti sotterranei, l’ex funzionario imperiale conduce con solerzia le sue indagini, affiancato dal braccio destro di Wu Jing’er (Li Bingbing) e dall’acuto ufficiale albino Pei Donglai (Deng Chao).

Tsui Hark pone al centro della sua ricerca estetica il culto di un’azione primordiale sorretta da una composizione cinetica imperniata sulla meccanica e non sugli effetti del digitale. Il risultato sono due ore di puro intrattenimento visivo arricchite dalla palpabilità degli oggetti – seguiti dalla camera nell’interezza delle traiettorie lungo le quali si muovono – e dalla fisicità dei combattimenti imbevuti della grazia coreografica cara a Sammo Hung. Non mancano gli interventi di computer grafica (nei campi lunghi sulla ricca città e sui corpi carbonizzati per autocombustione) che si svelano senza troppa fatica invece di ambire a una perfezione il più aderente possibile al reale. Il mix ben gestito di ironia, mistero e magia costruisce un’atmosfera scenica in linea con la molteplicità delle letture possibili, alle quali non si sottrae quella più impegnativa di stampo storico-politico. E nelle sfumature cromatiche della storia (fotograficamente impresse da Chan Chi Ying e Chan Chor Keung) si dispiegano gli affascinanti ritratti di personaggi multiformi/mutaforma dove l’arte della dissimulazione padroneggia. Nel carisma, nella risolutezza e nella bontà d’animo, il personaggio cinematografico di Di Renjie – onesto e fedele tanto alla sua causa quanto all’ingaggio ricevuto – si muove nel rispetto della figura storica e letteraria del giudice imperiale.

Fruibile ed equilibrato, Detective Dee and the Mystery of the Phantom Flame è un’operazione commerciale capace di accontentare il grande pubblico e di preservare l’autorialità di un cineasta che nella fusione di action, detection e fantasy immette con convinzione in ogni sequenza e inquadratura il suo eccellente tratto materico.

Francesca Vantaggiato

 

Detective Dee and the Mystery of the Phantom Flame
Scritto da il ago 2 2011. Registrato sotto IN SALA. Puoi seguire la discussione attraverso RSS 2.0. Puoi lasciare un commento o seguire la discussione

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