Siamo giunti all'appuntamento consueto con Salone del libro di Torino, dopo un semestre che ha visto un decremento di vendite generalizzato. Fin qui, purtroppo, nulla di nuovo: il bicchiere è ancor più vuoto rispetto all’anno precedente. Così, mentre l’anno scorso si aveva un calo di vendite pari quasi al 10%, oggi la cifra si attesta sul 4%, che si assomma al dato precedente. Unico settore a mostrare un segno positivo è la narrativa per ragazzi. In questa macro area rientrano sia i testi per bambini che alcuni young adult, targati come teens book e venduti anche agli adolescenti.
Proprio alla Fiera del Libro di Torino si discuterà della crisi e di ciò che essa ha rappresentato per il mercato editoriale. C’è, infatti, chi continua a professarsi ottimista e a parlare della ripresa e della “fine del tunnel”. Se si può nutrire la speranza che la crisi stia finalmente allentando la morsa, allora si deve affrontare
il panorama disastrato che essa ha lasciato in eredità.Essendo un fenomeno congiunturale, essa ha inciso profondamente sulle abitudini di spesa dei lettori da una parte, e sulle scelte e sulla funzione dell’editoria dall’altra. Molti fattori hanno scompaginato l’assetto precedente del mercato: dall’avvento massiccio degli ebook (quasi la metà delle novità in catalogo viene pubblicato simultaneamente in cartaceo e digitale) e della pirateria informatica, al dialogo sempre più stretto e costante tra lettori e autori/case editrici attraverso la rete.
Nuovi soggetti di difficile inquadramento come blog, forum e riviste on line rappresentano interlocutori forti. Anche se non assimilabili alla carta stampata, nel contempo, operano una capillare opera di diffusione e di conoscenza dei libri.
Pure gli autori adesso prediligono un rapporto diretto e immediato con i lettori tramite i social network e, in particolare, Twitter.
Da un punto di vista strettamente commerciale, poi, si è assistito all’enorme incremento della fetta di mercato dei retailer on line, primo fra tutti Amazon, con un conseguente impoverimento della bibliodiversità, salvaguardata unicamente nelle librerie indipendenti. E infine, c’è stato il vero e proprio boom del self publishing, ovvero la possibilità concessa a tutti di avere un libro, cartaceo o digitale poco importa, con il proprio nome scritto sopra e con la possibilità di qualificarsi scrittore o scrittrice su Facebook.
E come ogni cosa, anche questo rapporto ha un suo rovescio della medaglia. Proprio quest’ultima casa editrice ha “saggiato” il potere della rete quando, poche settimane fa, ha pubblicato on line le nuove cover scelte per grandi classici. Copertine ammiccanti e palesemente inadatte ai romanzi scelti, come l’indimenticabile bellone tartarugato e lustro d’olio che appariva sulla cover di Cuore di tenebra. Bell’uomo, per carità, ma l’attinenza con il testo era prossima allo zero.
Numerosi saranno i dibattiti e gli incontri, segno di un'attenzione forte verso queste nuove realtà. Finalmente si è riconosciuto che i blog letterari rappresentano una fetta di pubblico e di addetti ai lavori ancora piccola, ma di certo meritevole di attenzione, capace di influenzare le vendite al di fuori del circuito della carta stampata e dei tradizionali mezzi di comunicazione. L’AIE promuoverà a Torino una serie di incontri e tavole rotonde per discutere sul punto. Saremmo lieti se voi lettori di Diario voleste condividere con noi le vostre riflessioni e ci raccontaste ciò che per voi rappresentano i blog e i nuovi canali di informazione letteraria. Dite la vostra!