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Di maglioni e contraddizioni in una notte insonne

Creato il 26 settembre 2012 da Mapo
Capita di camminare con la testa tra le nuvole, soprattutto ultimamente.Capita di camminare con la testa tra le nuvole anche per una strada sontuosa nel centro storico di Firenze, immersi in una bellezza e armonia d'altri tempi, scordandosi quasi la contraddizione dei fastfood americani malsistemati sotto le arcate di palazzi seicenteschi. Capita di camminare con la testa tra le nuvole ed imbattersi in campagne pubblicitarie di dubbio gusto.Di maglioni e contraddizioni in una notte insonneCe ne sono a centinaia, è vero, ma questa in particolare è riuscita per un attimo a ridestare la voglia sopita di scrivere su questo blog.L'immagine in questione è quella qui accanto.Leggo, da qui:
"La celebre immagine è stata scattata a Vancouver nel giugno 2010 dal fotografo Richard Lam durante gli scontri tra polizia e manifestanti. La foto rubata casualmente nella foga degli scontri rappresenta in maniera emblematica la forza dell’amore, una sorta ideale schermo tra i protagonisti e la violenza che li circonda.Pull Love è un naming che racchiude in se i punti di forza del brand, che ha un forte appeal sul target giovane del marchio. L’agenzia ha colto questo spunto per creare il claim Love Wins, ovvero rappresentare l’amore come forza dirompente e valore positivo, come elemento emotivo ma allo stesso tempo concreto. La campagna è stata realizzata con uno scatto di cronaca che immortala un bacio tra due giovani nel mezzo di una violenta manifestazione."Probabile che il signor Richard Lam abbia incassato un bel po' di quattrini in questa operazione commerciale. Ma a che prezzo?La foto, bellissima al punto da far sorgere legittimi dubbi sulla sua autenticità, è stata scattata nel bel mezzo di una manifestazione di protesta dei giovani studenti canadesi, scesi in piazza per lamentare le condizioni disastrose prodotte dalla recente crisi economica. Una manifestazione, in buona sostanza, diretta contro il capitalismo (o, perlomeno la sua parte più malsana) che con le sue aberrazioni questa crisi l'ha prodotta e cullata, sino a farla crescere a dismisura. Inutile? Sbagliata? Violenta? Forse.Eppure una manifestazione di intenti non fraintendibili. Quasi infantili, nella loro semplicità urlata a squarciagola. Sinceri.
Il risultato? Trovarsi riprodotti migliaia di volte, globalizzati e appesi nei negozi di maglioni di mezza Europa. Maglioni che uno compra a poco prezzo, magari in saldo e poi non mette. Maglioni che non scaldano. Maglioni che servono a sembrare più che a essere. Maglioni che non hanno senso nel bel mezzo di una guerriglia urbana, tra lacrimogeni e baci rubati.E' il riso amaro, intriso di ironia, che permea questo nostro mondo malato, in cui ogni cosa non solo perde il proprio significato, ma, sotto gli occhi indifferenti di tutti, riesce anche ad essere trasformata nel suo esatto opposto, sciupandosi tutta. Come un maglione lanciato su una sedia. O una bella immagine.

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