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Digimon All-Star Rumble – Recensione

Creato il 24 novembre 2014 da Rostislav @videogiochiword

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Ci sono molti giochi che non lasciano mai il suolo nipponico e tra questi ci sono alcuni titoli targati “Digimon“. L’attesa è sempre grande e nessuno sa mai se il titolo di turno giungerà anche in Europa. Dopo anni di astinenza è giunto finalmente Digimon All-Star Rumble, un picchiaduro che ha come protagonisti proprio i mostriciattoli digitali che ci accompagnano dal 1999.

Diamo inizio ad un nuovo torneo!

Il Digiworld è ormai in pace da molto tempo, la vita scorre tranquilla, ma molti Digimon iniziato ad annoiarsi.
A causa della pace molte di queste creature hanno dimenticato come digievolversi perciò qualcuno ha avuto una grande idea, ovvero quella di dare inizio ad un nuovo torneo, che chiameranno Torneo Evoluzione Mostri Digitali, o TEMD, al quale parteciperanno solo i Digimon che vogliono provare di nuovo la brezza della digievoluzione.
La storia quindi è la classica di quasi ogni picchiaduro, ovvero il personaggio da voi scelto decide di iniziare un torneo che, apparentemente, sembra normalissimo ma andando avanti si scopre che in realtà nasconde un’altro fine.
Insomma alla fine stiamo parlando di un picchiaduro, perciò la trama è la parte del gioco che conta meno, ma è bello vedere che infondo per metterla in piedi ci hanno messo un minimo di impegno.

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Per essere il Re dei Digimon ho bisogno dell’approvazione di tutti!

Il gioco ha tre modalità principali, la modalità Storia, la modalità Battaglia e l’Allenamento.
Nella modalità Storia potremo seguire le vicende di uno dei 12 Digimon presenti nel gioco, esatto, le creature che potremo controllare saranno solo 12, cosa che fa strizzare un po’ il naso alla maggior parte dei giocatori, ma non saranno tutti disponibili fin da subito, infatti li sbloccheremo andando avanti nella modalità Storia.
In questa modalità non ci saranno solo combattimenti, infatti dovremo muoverci in uno scenario 3D esplorandolo, rompendo casse e barili, raccogliendo oggetti, risolvendo piccoli e quasi inesistenti enigmi e, ovviamente, combattendo contro piccoli gruppi di Digimon non presenti tra quelli utilizzabili dal giocatore.
Alla fine di queste fasi di esplorazione troveremo il boss di turno, ovvero uno dei 12 Digimon utilizzabili dal giocatore, contro il quale inizierà un vero combattimento che ci teletrasporterà in una delle arene presenti nel gioco. Una volta finito il combattimento passeremo nella zona seguente ripetendo lo stesso procedimento fino ad arrivare al boss finale.
I combattimenti contro i boss non saranno tutti uguali, infatti il gioco ci offre ben sei modalità diverse, ma analizziamoli uno alla volta.

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Sfida Punti: La sfida punti è una piccola variante delle modalità classiche che possiamo trovare in giochi come Super Smash Bros o PlayStation All-Star Battle Royale, consiste nell’eliminare più volte possibili il nemico entro il tempo limite in modo tale da raccogliere più punti possibili.
Sopravvivenza: Nella modalità sopravvivenza verranno assegnate tre vite ad ogni giocatore e il primo che fa scendere a zero quelle dell’avversario vince.
Sfida Medaglia: In questa modalità si avranno tre slot liberi, ogni volta che un Digimon verrà sconfitto rilascerà una medaglia e il primo che raggiunge tre medaglie ha vinto, ma se un giocatore sconfigge il nemico e non prende la medaglia quest’ultimo può impossessarsene anche se è stato lui a perdere.
Sfida Danno: Il giocatore che infligge più danni al proprio avversario entro lo scadere del tempo vince.
Sfida Bandiera: La sfida bandiera funziona un po’ come la sfida danno con la differenza che il giocatore che prende la bandiera continua a guadagnare punti anche se non fa nulla.
Sfida Bomba: Sulle spalle di ogni giocatore ci sarà una bomba che esploderà in base a quanti danni subirà quest’ultimo e ogni personaggio avrà tre punti vita, una volta rimasto senza ha perso.

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La seconda modalità è la Battaglia e permette fino a quattro giocatori di giocare contemporaneamente tutti contro tutti o due contro due e, giocata con gli amici, questa modalità potrebbe essere la più divertente. In questa modalità potrete anche scegliere liberamente che regolamento usare e contro chi combattere.
La terza e ultima modalità è invece la classica di Addestramento dove potete scegliere un personaggio e allenarvi contro un’altro mentre quest’ultimo resta fermo e subisce tutte le vostre mazzate.

Para, para, para!

Ma non è tutto oro quello che luccica purtroppo. Il gioco promette bene ma una volta che ci mettete le mani su inizierete a cambiare lentamente idea. Prima di tutto per quanto riguarda i combattimenti che sono davvero lenti. Una volta colpito il nemico per un certo numero di volte quello cade a terra e diventa trasparente finché non si alza in piedi, e appena torna normale non ti da neanche il tempo di colpirlo che già ti sta riempendo di pugni e questo non fa altro che rallentare il gioco visto che ci mette un po’ a tornare di nuovo vulnerabile. Quindi dopo qualche ora di gioco ci ritroveremo a colpire il nemico finché cadrà a terra, pararci finché finisce la sua prima combo, e poi tornare a colpirlo ripetendo questo metodo fino alla fine del combattimento.
Un’altro difetto è la parata che non potrete usare subito dopo un attacco, se infatti state attaccando un nemico e lui sta per fare lo stesso voi non potrete parare subito ma dovrete aspettare due o tre secondi e nel frattempo lui vi avrà già attaccati, inoltre la schivata consuma parecchi punti se si utilizzano certi personaggi, quindi potrete usarne solo una ogni tanto.
Un’aggiunta apparentemente interessante sono le carte. In poche parole durante la nostra avventura potremo trovare delle carte, di attacco e di difesa, che potremo equipaggiare ai nostri Digimon. Ogni carta ha una effetto diverso e si attivano casualmente durante il combattimento dove escono entrambe le carte dei giocatori e la carta con il valore più alto si attiva rivelando il proprio effetto. Alcune carte non hanno nessun effetto e servono solo per bloccare quelle avversarie.

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Vieni a giocare da me?

Ecco un’altra pecca del titolo, ai giorni d’oggi quasi tutti i giochi hanno una modalità online che, per alcuni, è quasi obbligatoria, soprattutto per i picchiaduro. Senza una modalità online l’esperienza di gioco non è ampliata al massimo, infatti dopo aver completato la modalità storia con tutti i personaggi non avremo molto altro da fare se non giocare contro i nostri amici muniti di un secondo joypad. Ma infondo questa potrebbe essere anche un’ottima opportunità per invitare a casa i propri amici e farsi una bella partita insieme con tanto di chiacchere come ai vecchi tempi senza giocare contro di loro ognuno a casa propria o giocare contro degli sconosciuti in giro per il mondo.

Attenti al treno

Il gioco offre dieci scenari per il combattimenti, alcuni dei quali hanno anche delle caratteristiche proprie che potrebbero influire sul combattimento. Per esempio in uno scenario a volte passa un treno che potrebbe colpirvi in pieno, in un’altro per salire su un’altura dovrete prima aprire un fiore con un colpo e poi saltarci sopra mentre in un’altra ancora ci saranno dei geyser che spunteranno dal terreno rischiando di colpirvi, ma a parte questo quasi tutte le altre mappe hanno caratteristiche identiche.
Durante i combattimenti riceverete anche degli oggetti che potrete usare su di voi o contro il nemico e molti di questi sono davvero utili, come la possibilità di digievolversi immediatamente senza aspettare che la barra della digievoluzione si carichi, oppure potrete trasformare il nemico in un’innocua gelatina verde che potrete riempire di pugni.

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Agumon digievolve…

Un’aggiunta interessante è che potrete far digievolvere il vostro Digimon. Per farlo dovrete colpire il nemico finché non si sarà caricata l’apposita barra. Una volta digievoluti però il nemico comincerà a scappare e voi più che attaccarlo dovrete rincorrerlo per l’arena, anche se ovviamente sarete un po’ più veloci di lui, e avrete un’altra barra da far caricare, ovvero quella dell’attacco speciale.
Gli unici problemi delle digievoluzioni sono che durano poco e che sono stati saltati parecchi stadi quindi vedremo un Agumon digievolversi subito in un WarGreymon.

Carino da vedere, bello da ascoltare

E per finire parliamo finalmente della grafica e del sonoro, ma andiamo in ordine.
La grafica non è delle migliori per essere un videogioco del 2014, ma i disegni sono ben fatti, e in’oltre per un gioco dei Digimon non penso che molti vogliano vedere una grafica alla The Last of Us in quanto si tratta comunque di un videogioco tratto da un cartone animato. Il mondo di gioco e i suoi personaggi sono colorati e pieni di vita proprio come li ricordavamo.
La colonna sonora ci accompagna piacevolmente durante le nostre ore di gioco ed è davvero bella da ascoltare quindi non c’è molto da dire, provare per credere.

  • Fa venire un piacevole senso di nostalgia
  • Tante modalità di combattimento
  • Pochi Digimon
  • Combattimenti lenti
  • Non si può parare subito dopo un’attacco
  • Assenza di una modalità online

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