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Dipendenza da videogiochi o semplice passione? L’esperienza di un Papa’.

Creato il 18 giugno 2014 da Educareibambini

dipendenza da videogiochiLa dipendenza da videogiochi preoccupa la maggior parte di noi genitori con figli in età adolescenziale.

Ho sentito forte questa preoccupazione nei genitori che ho incontrato in giro per l’Italia durante il nostro Tour, ed è nata spontanea l’esigenza di scrivere questo articolo.

A volte, quello che pensiamo essere una dipendenza da videogiochi è in realtà una normale attività degli adolescenti di oggi.

Ovviamente non sono certo io che posso stabilire se esiste o meno una dipendenza ne tantomeno dare consigli per curarla (ad ognuno il suo mestiere… e per questo ci vuole uno psicologo), ma posso sicuramente riportarvi la mia esperienza di genitore esperto di videogiochi e studioso di neuroscienza urbana che affronta questo problema in prima persona quotidianamente con i suoi figli.

Spesso le paure dei genitori nei confronti dei videogiochi sono dettate da una scarsa conoscenza degli stessi.

Parole come Videogiocare, nella maggior parte dei casi suscitano, infatti, non solo nei genitori ma anche negli insegnanti di vecchia e nuova generazione, smorfie non meglio identificate, sicuramente non legate all’emozione della gioia.

Quindi metti un attimo da parte la tua paura della dipendenza da videogiochi e prova a seguirmi con attenzione, perchè cercherò di farti vedere questo mondo da tutt’altra ottica.

Rifletti un attimo.

I nostri ragazzi (bambini inclusi), appartengono a quella che ormai viene definita globalmente “Touch Generation”.

Persone legate da un vincolo indissolubile alla tecnologia che convive nei nostri salotti e nelle loro camere. Una tecnologia che, diventata sempre più intuitiva, non ha bisogno di grandi spiegazioni e istruzioni. Se non ci credi, guarda qualsiasi bimbo di 2 o 3 anni quando il genitore gli permette di esplorare il proprio Smartphone.

Quanto ci mette a capire come si gioca a qualche semplice gioco? Ho visto bimbi di 4 anni giocare a Hay Day e riuscire a seminare, raccogliere e vendere ciò che il gioco gli chiedeva… senza saper leggere!

Ma l’evidenza più grande del fatto che la tecnologia ce l’hanno nel sangue è quando vedi tuo figlio di 3 anni avvicinarsi alla tv, sfiorare lo schermo con l’indice per cambiare schermata e passare ad un altro cartone animato.

Diventando più grandi, ma ancora fanciulli, le ore di gioco alla settimana aumentano (sempre troppe per il genitore non giocatore) così come aumentano le diverse Console.

E’ proprio qui che la paura di una dipendenza da videogiochi inizia a manifestarsi nei genitori!

Sony e Microsoft investono miliardi di dollari per convincerci ad appaiare una delle loro meraviglie al nostro fedele e “vecchio” televisore.

Quando le ore di gioco cominciano ad aumentare a dismisura, alcune volte senza controllo, tu genitore ormai hai perso il treno della conoscenza e semplicemente ti senti “ignorante”. Tutti sappiamo che se non conosciamo qualcosa, la evitiamo.

Le domande che mi faccio costantemente sono: “… com’é possibile che i genitori sappiano così poco di un mondo che occupa così tanto spazio nella vita dei loro ragazzi? Come è possibile che nessun genitore abbia voglia di conoscere meglio il mondo dei videogiochi?”

Eppure si tratta degli stessi genitori che: vogliono saper tutto delle compagnie che frequentano i loro figli, dei locali in cui si recano e della loro prima infatuazione!

Tu che esperienza hai?

Qual è il tuo grado di conoscenza? Che esperienza puoi dire di avere del vasto mondo videoludico?

Prova a rispondere a queste domande:

  • Sai distinguere tra un RPG e un PLATFORM?
  • Tra un Social Game e un Online Ladder Game?
  • Nintendo, Xbox e Playstation sono uguali nella tua idea di Videogiochi?
  • Conosci bene il sistema PEGI di classificazione dei videogiochi?
  • L’ultima console portatile conosciuta si chiama Gameboy?

Se la risposta alla maggior parte delle domande è negativa non preoccuparti… sei perfettamente nella media!

Durante il workshop “Educare i bambini alla felicità” che ho avuto il piacere di condurre assieme a Marco, in questi mesi in Italia, mi è capitato di raccogliere quesiti veramente interessanti sull’argomento e sulla relativa dipendenza da videogiochi.

Moltissimi genitori vorrebbero saperne di più (compresa Paola che me l’ha chiesto recentemente in un commento ad un altro post e che qui saluto) e sopratutto non hanno la più pallida idea di come affrontare la cosa.

Io credo che sia giusto farti conoscere il meraviglioso mondo dei Videogiochi, farti vedere ciò che vediamo noi, mostrarti studi e conoscenze.

Devi sapere che: Il mondo dei videogiochi ha la sua importanza nello sviluppo cognitivo del cervello dei nostri figli e riserva fantastiche opportunità di apprendimento dinamico celate dietro le missioni di alcuni dei Videogiochi più famosi.

Stupito di tanta positività dietro ad un videogioco?

Attenzione per i videogiochi, come per tutte le cose è sempre bene non generalizzare, i videogiochi non sono tutti uguali.

Ma pensaci un secondo…

Da nemici numero uno, come in molti li vedono e magari come li consideri anche tu, i videogiochi possono divenire grandi alleati se sai cosa e come utilizzarli per aiutare tuo figlio nel suo sviluppo celebrale. Allora perché non farlo?

Perché non aiutare tuoi figlio nella crescita anche attraverso l’uso dei suoi giochi quotidiani?

Ecco come fare.

La dipendenza da videogiochi non fa più paura se…

  • Se hai voglia di impegnarti davvero nella conoscenza di questo fantastico mondo per la tutela dei tuoi figli;
  • Se vuoi appartenere a quella (purtroppo) ancora ristretta cerchia di genitori “ISTRUITI” che condividono con i loro figli momenti sinora inesplorati arrivando a diventare perfino i loro eroi;
  • Se vuoi eliminare la tua ansia per la paura di dipendenza da videogiochi, allora leggi attentamente e metti in pratica ciò che sto per dirti.

Ecco alcuni suggerimenti concreti per trasformare il mostro videogioco in una opportunità di crescita per tuo figlio e di maggiore serenità per te:

D’altronde se ci pensi tuo figlio è già abituato a questo meccanismo: per giocare deve controllare e rispettare alcune regole. Perché non puoi farlo anche tu con lui?

Lasciami un tuo commento e se hai trovato utile questo articolo condividilo!

 

articolo di Enrico Banchi

 

Dipendenza da videogiochi o semplice passione? L’esperienza di un Papa’. by Enrico Banchi

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