Ma è il mondo artistico di Alda Merini, seppure intrecciato in modo inestricabile alle sue vicende private, al centro del film della regista napoletana. È Alda Merini a parlare. È solo la sua voce che ascoltiamo, in un dialogo trasformato in un monologo concentrato, il cui montaggio è una delle testimonianze più evidenti della maturità di Antonietta De Lillo. Il risultato? Un film che calamita e catalizza intelligenza ed emozioni, ammirazione ed empatia. In realtà, si dovrebbe parlare di rimontaggio. Il materiale di La pazza della porta accanto. Conversazione con Alda Merini era, infatti, già stato utilizzato per la prova più sperimentale e avanguardistica del 1995, Ogni sedia ha il suo rumore. Proprio quell'anno la regista aveva trascorso due giorni con la poetessa, nella sua disordinata casa milanese, dalle 9 alle 18, in compagnia di una vecchia videocamera fissa alla stessa inquadratura (oltre a una seconda, per garantire quei dettagli e variazioni di prospettiva necessari in fase di montaggio).
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Docufilm - "La pazza della porta accanto. Conversazione con Alda Merini" di Antonietta De Lillo
Creato il 12 settembre 2014 da MichelamMa è il mondo artistico di Alda Merini, seppure intrecciato in modo inestricabile alle sue vicende private, al centro del film della regista napoletana. È Alda Merini a parlare. È solo la sua voce che ascoltiamo, in un dialogo trasformato in un monologo concentrato, il cui montaggio è una delle testimonianze più evidenti della maturità di Antonietta De Lillo. Il risultato? Un film che calamita e catalizza intelligenza ed emozioni, ammirazione ed empatia. In realtà, si dovrebbe parlare di rimontaggio. Il materiale di La pazza della porta accanto. Conversazione con Alda Merini era, infatti, già stato utilizzato per la prova più sperimentale e avanguardistica del 1995, Ogni sedia ha il suo rumore. Proprio quell'anno la regista aveva trascorso due giorni con la poetessa, nella sua disordinata casa milanese, dalle 9 alle 18, in compagnia di una vecchia videocamera fissa alla stessa inquadratura (oltre a una seconda, per garantire quei dettagli e variazioni di prospettiva necessari in fase di montaggio).
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