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Domenica di lotta

Creato il 15 ottobre 2012 da Musicamore @AAtzori

Domenica di lottaIeri Domenica 14 ottobre, noi lavoratori del Teatro Lirico di Cagliari non abbiamo abbandonato neppure per un attimo lo stato di agitazione contro la nomina della nuova sovrintendente,  ed abbiamo dedicato la nostra giornata di festa ad accogliere i rappresentanti politici nella struttura di via Sant’Alenixedda.

Fin dalla mattina abbiamo accolto indistintamente i rappresentanti del PDL come quelli del PD che si sono messi a disposizione per ascoltare le nostre ragioni e proporre il loro eventuale aiuto .

Certo ci ha fatto piacere vedere un politico del  PDL che ascolta e ci sostiene; d’altronde noi siamo degli operatori culturali senza alcuna bandiera politica. Il nostro unico vessillo è quello della cultura; come cittadini sosteniamo chi ci sostiene.

In mattinata è giunto anche un ex Presidente del Teatro Lirico, che ha portato tutta la sua esperienza accumulata negli anni 80 e 90  dando così molte utili informazioni a quei giovani politici che per varie ragioni non hanno mai frequentato il teatro.

Dopo la pausa pranzo ci siamo ritrovati al 4 piano del teatro con altri rappresentanti politici e, fra questi, anche uno di SEL che ha mostato palesemente di difendere le scelte del sindaco-presidente  riguardo la nomina della signora Crivellenti, rimproverandoci per la nostra dura presa di posizione.

Domenica di lotta

Il suo consiglio è stato quello di dare una chance alla signora, di almeno 6 mesi e poter così vedere se la scelta del sindaco si fosse rivelata così negativa. Un gruppo di colleghi, dopo uno acceso scontro verbale, in cui si sottolineva quanto fosse ormai difficile fare “prove” per il Teatro (l’ultima prova ci è costata quasi 200.000 euro di buonuscita senza avere neppure un piano industriale valido), ha abbandonato il campo.

Il Teatro, di prove, ne ha fatto ormai troppe, e sempre a scapito di noi lavoratori che, nel frattempo abbiamo avuto lo stipendio decurtato del 30%.  E c’è da aggiungere che davanti a queste prove il pubblico continua a vederci come lavoratori che vogliono  scegliere il nuovo “capo” a proprio uso e consumo. Nienti di più falso!

Noi abbiamo solo chiesto trasparenza e competenza .  Purtroppo così non è stato nonostante le promesse fatte in campagna elettorale.

Una cosa è certa: ognuno di noi penserà molto di più prima di dare il proprio voto alle prossime elezioni.  La prova che in campagna elettorale le parole sono come il vento ormai è assodato. Si è parlato, parlato e straparlato.

E come dice Talete: molte parole non sono mai indizio di molta sapienza.  


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