Pranzare o cenare low cost (o spendendo un po’ di più) in una città che amo
Oggi (domenica 4 gennaio) sarò ospite a Kilimangiaro, su Rai 3, per un breve collegamento alle 15,15 circa. Parlerò anche di cibo giapponese e forse anche per questo mi è venuta una gran voglia di scriverne.
Tempo fa ho scritto Tre posti dove mangiare a Kyoto in cui consigliavo l’izakaya Negiya Heikichi (ottima per il sukiyaki), Ikawamaru (ottima per il pesce) e Yoshimura ad Arashiyama (serve soba, con un panorama impagabile). Non erano ristoranti particolarmente economici, o tipici, ma semplicemente tre posti che mi erano piaciuti. Però sentivo di dover aggiornare quel post, dal momento che molti arrivano sul blog cercando ‘dove mangiare a Kyoto’. E quindi mi sento un po’ responsabile: quelli non possono essere gli unici posti da provare.
Ma devo anche precisare una cosa: mangiare bene con un piccolo budget, in Giappone, è la cosa più facile del mondo. Basta scegliere posti affollati (o magari con la fila!) per essere sicuri della qualità, mentre i prezzi sono sempre ben indicati sui menù o sulle riproduzioni in plastica dei piatti, esposte in vetrina. Un mio amico addirittura sostiene che non ha senso usare le guide per i ristoranti in Giappone: un po’ perché sono difficili da trovare (non ci sono gli indirizzi e ci si deve affidare a mappe e indicazioni più o meno precise), un po’ perché si mangia bene quasi ovunque.
Tutto vero, però è anche vero che c’è chi vuole avere qualche punto di riferimento, o si sente intimorito dagli ideogrammi sulle insegne, quindi ecco i miei personalissimi consigli, su alcuni posti facili da trovare. E, in fondo, è anche una scusa per scrivere un po’ di questa città che amo.
Mangiare low cost a Kyoto
Sushi da Ganko
L’insegna col logo di Ganko (foto di Patrick Colgan, 2014)
Il sushi di Ganko come si vede ha uno splendido aspetto… e sapore! (foto di Patrick Colgan, 2014)
Le riproduzione in plastica in vetrina da Ganko (foto di Patrick Colgan, 2014)
Ganko è un’istituzione a Kyoto e, come molti ristoranti di successo in Giappone, è diventato una catena (lo trovi anche all’aeroporto del Kansai!). L’honten, il ristorante originale è a Sanjo, vicino al ponte sul Kamogawa, lato città. Non si può non notare, un po’ per la grande insegna in bianco e nero, ma soprattutto per le grandi vetrine, ricolme di riproduzioni in plastica di sushi, sashimi e varianti. Il ristorante è enorme, pieno di tavoli fra i quali si muovono indaffarate cameriere in kimono, ma i miei posti preferiti – come sempre in Giappone – sono al banco. Qui si può dialogare direttamente col cuoco e osservarlo mentre ci prepara il sushi. I prezzi sono bassi, la qualità buona e per questo è sempre affollato e popolare, fra i locali come i turisti. Si possono spendere 10 euro e té verde e acqua sono gratis.
Link: Ganko honten (in inglese, su Inside Kyoto)
Ramen e tonkatsu in stazione a Kyoto
Ramen in versione tsukemen, con i tagliolini separati dal brodo (foto di Patrick Colgan, 2014)
The cube food court (foto di Patrick Colgan, 2014)
“Il mio ramen preferito? Non immaginerai mai, ma non è in città, è lassù, all’ultimo piano della stazione”. Ero al primo viaggio e fui un po’ sorpreso da quello che mi disse un tale che aveva voglia di parlare in inglese con uno straniero. Ma in effetti ho imparato ch le stazioni sono a volte dei posti fantastici dove mangiare oltre che luoghi immensi, vivi, dove si va anche se non si deve prendere il treno. La stazione di Tokyo ha 300 ristoranti e anche quella di Kyoto si difende. Entrando nella stazione dal lato della torre di Kyoto, prendi le scale mobili a destra e arrampicati fino all’undicesimo piano(!) per trovare The Cube food court: ci sono eccellenti ristoranti che vanno dalla cucina internazionale al tonkatsu (cotoletta), all’okonomiyaki (il… pancake salato giapponese) fino, naturalmente al ramen, per il quale c’è un’ottima scelta. Naturalmente i prezzi sono molto contenuti: si mangia anche con l’equivalente di 5 euro.
Link: caccia al ramen perfetto (Orizzonti); The cube (Inside Kyoto, in inglese)
Ippudo Ramen
Una catena di ramen eccellente e molto economica: Ippudo è una sicurezza. Un ristorante è in ottima posizione nel cuore della città, vicinissimo all’incrocio (e alla fermata della metro) Shijo-Karasuma.
Link: Ippudo sulla mappa – sito ufficiale di Ippudo
Mangiare al tempio a Kyoto
Uno dei posti più famosi in cui assaggiare la famosa cucina vegetariana dei monaci buddisti (shojin ryori) è al Tenriyu-ji, il famoso tempio zen di Arashiyama. Il ristorante Shigetsu propone menù da 3.500 a 5.500 yen (da circa 28 a 48 euro). La prenotazione è obbligatoria al numero 075-882-9725; si mangia fra le 11 e le 14.
La vista dal ristorante di Yudofu del Riyoanji (foto di Patrick Colgan, 2012)
Yu-dofu al Ryoanji di Kyoto
(foto di Patrick Colgan, 2012)
D’inverno però non c’è niente di meglio dello yu-dofu (letteralmente tofu in acqua calda), che viene servito in molti posti ed è vegano. Ce ne sono diversi vicini al Nanzen-ji. Viene servito generalmente nella stagione fredda, fino a primavera. Nei weekend o in alta stagione (proprio in primavera) molti ristoranti sono inavvicinabili per l’affollamento. Uno splendido posto per assaggiarlo, dove si siede sul tatami con una splendida vista, è al famoso tempio Riyoan-ji, che dovrebbe essere fra i posti che visiterai a Kyoto per il suo splendido giardino zen. Decisamente consigliato prenotare ai numeri: 075-4624742 075-4622216.
Link: Mr and mrs Vegan- Riyoanji yudofuya
Street food nei mercati di Kyoto
Una bancarella al mercato Kobo San che serve Okonomiyaki in stile Hiroshima
(foto di Patrick Colgan, 2014)
Spuntino al mercato Nishiki (foto di Patrick Colgan, 2014)
Aperto dalle prime ore del mattino fino alle 15.30-16 il mercato Nishiki, detto ‘la cucina di Kyoto’ offre numerose possibilità per spuntini a base di sashimi o altre specialità locali a prezzi bassissimi. Ottimo per chi ama sperimentare!
Se invece a Kyoto capiti il 21 del mese, il consiglio è di fare un giro al mercato Kobo San. Qui oltre a tante bancarelle con antiquariato e souvenir, troverai ogni genere di street food giapponese, dal takoyaki all’okonomiyaki in stile hiroshima (con yakisoba, spaghetti).
Le stesse bancarelle compaiono in occasione di festività, come durante la stagione dei ciliegi (hanami) nell’area del tempio Yasaka jinja, a Gion.
Mangiare a Gion
Gion Karyo, foto di Chee Kweng Teoh , da Flickr Licenza creative commons attribution non commercial 2.0
Kyoto è naturalmente famosa per la raffinata cucina kaiseki. In genere è un’esperienza abbastanza lunga ed elaborata. I piatti sono uno spettacolo per gli occhi oltre che per il palato. Uno dei ristoranti migliori e più accessibili è Karyo, dove i menù vanno da 5.000 yen (circa 40 euro) a pranzo a 10-13.000 yen la sera (circa 90 euro). E’ molto vicino alla stazione Gion della linea Keihan. Menù in inglese. Qui la mappa per Karyo.
Yorozu Enraku (foto di Patrick Colgan, 2014)
Sashimi da Yorozu Enraku (foto di Patrick Colgan, 2014)
Io però ho un mio posto preferito ed è un’izakaya nascosto in una stradina di Gion, il quartiere più antico e affascinante della città. E’ ospitata in un’antica casa di mercanti, una machiya. Qui si possono assaggiare diversi piatti di tradizione locale (un po’ in stile tapas), a volte rivisti in maniera contemporanea, con un’ottima selezione di sake. Calcolare circa 4000 yen a persona (poco più di 30 euro), ha il menù in inglese. Naturalmente consiglio il bancone (in giapponese si dice countah, dall’inglese counter).
Come trovarlo: qui la mappa per Yorozu. Altrimenti entraa Gion da Shijo, da quello che è un po’ l’ingresso principale (voltando a destra guardando lo Yasaka jinja) e gira a sinistra alla quarta stradina: Yorozu è lì. Consigliato prenotare.
Link: sito ufficiale Gion Yorozu;The cat you & us why we fell in love with kyoto
Conclusioni
Naturalmente questi sono solo alcuni consigli per orientarsi: Kyoto è una città meravigliosa in cui mangiare, piena di ristoranti per tutte le tasche e di tutti i livelli. Non ho elencato molti ristoranti vegetariani, ma questo è un buon link per chi non mangia carne.
Resta valido anche il precedente post: tre ristoranti a Kyoto. E come panoramica sulla cucina giapponese Non solo sushi, da Persorsi, mia compagna di viaggi.
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