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Dress Code che cambiano…

Creato il 04 giugno 2012 da Cristina

kate middletonKate Middleton piace, e questo è fuor d’ogni dubbio. Giovane, bella, spigliata, rispettosa delle tradizioni eppure simpatica a tutti. E’ decisamente più astuta della compianta Diana, che, con i suoi atteggiamenti volutamente fuori dalle righe e con una vita privata in cui di privato restava poco o nulla, era amatissima e ammiratissima, ma di certo non serena.

Kate è stata sin dall’inizio profondamente diversa: eppure è strano, perchè una ragazza non nobile che convive con un principe avrebbe dovuto scatenare il putiferio. Invece rispetto a Diana è sempre riuscita a rimanere in un’ombra discreta, nonostante la sua posizione.

Ma la cosa assolutamente straordinaria, è che Kate è democratica. Non si occupa di azioni eclatanti, come andare a sminare un campo, nè si mostra ai concerti sotto la pioggia con un sorriso dolce, coprendosi con un telo di plastica. Fa molto meglio di così: lei veste Zara. E a volerla dire tutta, è bella ed elegantissima, in Zara. Veste Zara e la sua etichetta è impeccabile. Kate ha davvero inventato il cocktail perfetto!

La sua aderenza serena e pacata ai cerimoniali, come se non le pesasse minimamente prendervi parte e fosse per lei la cosa più naturale del mondo, unita a un’eleganza alla portata di tutti, è davvero la chiave giusta. E’ già stato detto che potrebbe permettersi qualunque abito, ma che sceglie capi di una fascia volutamente accessibile ai più (facendo peraltro la loro fortuna), e già questo rappresenta una notevole svolta in un personaggio nella sua posizione; questo la rende decisamente più simpatica in un momento in cui si parla di crisi economica, è un modo per solidarizzare coi più. E imitarla risulta sicuramente poco dispendioso. Ma Kate è riuscita a superare se stessa : al Garden Party di Buckingham Palace ha indossato per la seconda volta in 15 giorni questo abito di Emilia Wickstead. A parte il fatto che alcuni da questa foto pretenderebbero di vedere una presunta gravidanza, ma credo sia il caso di domandarci se per caso le “vecchie” regole non siano da rivedere saggiamente alla luce di tempi definitivamente cambiati.


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