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Dubai: 3 motivi per i quali non ci vedremo più

Creato il 22 gennaio 2016 da Marika L

Sono rimasta parecchio tempo con le mani bloccate sulla tastiera, indecisa sul modo in cui impostare questo post.
Poi però ho pensato che io non sono una guida turistica e tu che leggi sei un viaggiatore quanto me quindi probabilmente ti sarà capitato di entrare in contrasto con una città.
Se non ti è capitato, ti capiterà sicuramente.
Allora ho deciso che non devo aver paura di parlare dei luoghi con i quali non riesco a creare un legame perchè viaggiare significa anche fare i conti con la propria soggettività e, se non avessi trascorso due giorni a Dubai, non avrei mai saputo con certezza che io e questa città non ci piacciamo proprio.
Però devo ammettere che qualche dubbio ce l'avevo già da casa.

Hai presente quelle persone che non sopporti a pelle? Che lo noti subito che non potrebbero mai essere sulla tua stessa lunghezza d'onda? Ecco, per me è stato così.
Per la prima volta un luogo mi ha trasmesso la sensazione di essere perennemente fuori posto.
Ho provato a fare il punto della situazione e ho scoperto che le cose che mi piacciono di Dubai sono solo due: la pulizia e il fatto che sia estremamente multietnica, come dice il mio amico Patrick, perchè l'80% della popolazione è composto da stranieri.
Ok, le cose che ho apprezzato finiscono qui. E' arrivato il momento di pensare ai motivi che mi spingono a non vedere altri soggiorni all'orizzonte.
Come sempre, però, ci tengo a sottolineare che mi riferisco esclusivamente alla mia esperienza e che tutto ciò che scrivo non mira ad essere una generalizzazione.

Non ci sono marciapiedi

Durante i nostri due giorni a Dubai abbiamo preso tanti di quei taxi che fatico a contarli. E per due che amano camminare e respirare le città è davvero una pecca immensa. La percezione che si avverte è quella di essere perennemente in autostrada e forse è davvero così. E' come se ogni zona fosse una città a parte che non ha nulla a che fare con le altre, creando uno scenario troppo dispersivo.
Sarà per il caldo, sarà perchè è stata proprio concepita in questo modo orribile, ma sono davvero pochissime le zone che permettono di sgranchirsi le gambe prima del successivo super ponte moderno rigorosamente non pedonale.

Non ho trovato ospitalità

E questa è forse, per me, la delusione più grande.
E' come se a Dubai venisse tutto dato per scontato, non so come spiegarlo. Non c'è nelle persone la voglia di farti sentire a casa e non pretendo certo che ogni popolo apra le sue porte come fa quello birmano, ma a mancare erano proprio le basi dell'ospitalità: l'educazione che ho trovato in quasi tutti gli altri luoghi anche senza gesti eclatanti, la leggera e semplice concezione del mettere il visitatore a proprio agio. Sono sicura che non sia una regola generale, che magari siamo stati sfortunati, ma quando a scambiare due chiacchiere con noi sono solo una donna dallo Sri Lanka, un indiano e un'egiziana che avvertono la nostalgia di casa in un mondo che ruota esclusivamente intorno ai soldi e nel quale se non ostenti non sei nessuno, allora forse davvero Dubai non è il posto per me.

Non ho trovato nulla di interessante

Qualcuno ha ipotizzato che io stia cercando di dare un significato a Dubai più grande di quello effettivo, ma la mia risposta è no. Ho amato la frivolezza di Las Vegas, ma non la superficialità di Dubai.
Abbiamo girato la città in lungo e in largo, eppure non sono riuscita a trovare una singola cosa in grado di farmi dire wow.
Dubai è fatta di centri commerciali e anche ciò che non è un centro commerciale ne assume le sembianze. Un esempio? Madinat Jumeirah.
Mi sembrava di essere in una schermata di Sim City nella quale i palazzi hanno negozi perfetti, forme perfette, colori perfetti. E in sostanza? Il nulla cosmico.

Probabilmente qualcuno non sarà d'accordo con me, eppure mai come ora mi torna utile una frase che uso spesso e nella quale credo fermamente: le diversità sono una ricchezza, non un problema.
I miei due giorni a Dubai hanno confermato il concetto che essere viaggiatori vuol dire essere sinceri con se stessi perchè -come dicevo sulla pagina Facebook del blog- se ci piacessero allo stesso modo tutti i luoghi significherebbe che in realtà nessuno ci colpisce realmente il cuore.
Quando è amore lo senti.
E quando è indifferenza pure.


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