Magazine Cultura
Questo lungo preambolo per dire che io amo Michele Catti. Lo amo dalla prima volta che ho visitato la Galleria d'Arte Moderna di Palermo, quand'era al ridotto del teatro Politeama, e poi l'ho riscoperto anni dopo nella nuova sede, al complesso monumentale di S. Anna, diverse volte. Oggi, approfittando dei musei aperti, onde sfuggire a ben meno spassose o costruttive passeggiate, sono tornato a visitare il museo e, via via che mi avvicinavo, ho sentito l'emozione invadermi. Ho fatto pace, è vero, con alcune (non con tutte) tele di Lojacono, maestro (poi rifiutato) di Catti, direi anzi che ho riscoperto il celebre pittore di vedute, specie nel tratteggio di piante e piccole radure folte di acque e vegetazione, ispirate dalle sue visite al nostro Orto botanico. Continuo, purtroppo, a rifiutare il tratto di Antonio Leto - con la stessa presa di posizione che mi allontana dai vari realisti e neorealisti (non ultimo il per me insopportabile Giambecchina).
E arrivo dunque alle sale dove sono esposti i quadri di Michele Catti (Palermo 1855-1914) e lì qualcosa succede. Sembra quasi - e dico sembra - che io li capisca. Al primo piano della G.A.M., dove si trova esposto, c'è prima una collezione di piccole vedute, suggestive, ma non originali, che forse non ne avrebbero determinato la fama o l'interesse di Ignazio Florio (non so), poi la sala d'angolo con due immense tele (Ultime foglie) a netto sviluppo orizzontale, che sono vedute impressionistiche della nostra città. Rivedo questi paesaggi autunnali (in una sala che, tra festa dei Morti e vedute di ottobre e novembre fa dell'inverno incipiente una condizione esistenziale) dopo aver filtrato questa dannatissima città, dopo aver inventato il mio sguardo (attraverso la fotografia) su Palermo bellissima.
E all'improvviso eccomi. Eccomi annichilito, non dall'impressionismo dilagante e francese (certo il museo d'Orsay rimane la cosa più bella che io ricordi della mia adorata Parigi), ma dalla distanza che si può mettere tra sé e il mondo, la distanza necessaria a renderlo fedelmente, con quel po' d'amore in più che lo vivifica. La Palermo di Catti è come battuta dal dolore, eppure composta. I suoi soggetti sono lì, senza nome, certo, ma è impossibile definirli anonimi, raccontano, semmai, storie di passaggio, storie che ti sfuggono. È una Palermo artistocratica e altera, ma non altezzosa, che non sogna di essere altrove, che vuol essere Palermo, anche sull'orlo del baratro. Una Palermo in costume, ma modernissima, senza mai cedere alla tentazione di essere contemporanea.
È una Palermo riesumata dallo sguardo, che non può mai cedere alla tentazione di essere attuale. Non è la nostra città dismessa, ruvida e banale, la città sciatta che ci scarica addosso ogni giorno che (mal) la sopportiamo; è invece una città di vagabondi che non si incontrano, che forse cercano di evitare la pioggia più fitta, però sono parte ineludibile del suo paesaggio. È, forse, una città nella quale non vivrei mai, ma non sono ancora così squilibrato da cercar casa dentro un quadro. Per chi, come me, non si trasferisce, semmai esplode in un posto, riconoscersi in una memoria non è come posare i bagagli e adattare gli spazi a proprio uso e consumo: significa piuttosto vedere, nella sua concretezza, la distanza dal proprio presente e la strada per colmarla.
Possono interessarti anche questi articoli :
-
Spazio Esordienti #11
Buona sera ColorLettori! Diamo spazio nuovamente ad un'autrice ermergente, Daisy Franchetto, che ci presenta un romanzo a mio parere molto interessante e... Leggere il seguito
Da Roryone
CULTURA, LIBRI -
Recensione : Le stanze dello Scirocco di Cristina Cassar Scalia
Prezzo: € 19,90E-book: € 9,99Pagine: 456Editore: Sperling KupferGenere: NarrativaÈ il 1968 quando il notaio Saglimbeni decide di tornare in Sicilia con la... Leggere il seguito
Da Roryone
CULTURA, LIBRI -
Anteprima: "Vogueabolario - Le Parole della Moda", di Giovanna Errore
Buon lunedì lettori e buon inizio settimana. Finalmente ho finito gli esami, sabato ho avuto l'orale ed ora sono libera, come Dobby! :D Certo, stasera inizio... Leggere il seguito
Da Paolc2
CULTURA, LIBRI -
La Taverna degli Autori - Vougueabolario di Giovanna Errore
Oggi ospitiamo Giovanna Errore che presenta il suo Vougueabolario. Non un romanzo ma un manuale di storia della moda.Il manuale. Chi sono stati i più grandi... Leggere il seguito
Da Stefaniabernardo
CULTURA -
SiciliAmbiente Documentary Film Festival – 7a edizione
La VII edizione del SiciliAmbiente Documentary Film Festival è alle porte. Dal 14 al 19 luglio San Vito Lo Capo ospiterà un festival internazionale di... Leggere il seguito
Da Taxi Drivers
CINEMA, CULTURA -
“La Malacarne”, disco d’esordio del cantautore Alfonso Moscato: 10 storie di...
“A mani nude ti gonfierò di botte, fino a farti credere che la tortura è un trattamento ai fanghi di un hotel ed il tuo respiro è un miracolo. Leggere il seguito
Da Alessiamocci
CULTURA