Magazine Media e Comunicazione

Due Roberto per una bella serata in Tv

Creato il 09 novembre 2010 da Ilsegnocheresta By Loretta Dalola

Due Roberto per una bella serata in TvValeva la pena accendere il televisore, valeva la pena vincere la stanchezza della giornata per ascoltare finalmente una voce diversa  da chi ce l’ha duro e  da chi va con le varie Ruby… Si è  parlato  dell’articolo 18 sulla libertà religiosa, dei lavori compiuti per potersi laureare, si è letta  la lettera di una donna di 88 anni di Montevarchi che ha “sperato in una Italia più  giusta” e non ha perso la speranza di vederla. Si è letto il giuramento della Giovane Italia e si è fatto  anche  un elogio al tricolore come valore storico e culturale, per far si che la Littizzetto  non debba più dire “i martini si rigireranno nella tomba, dicendo, ma chi minchia me la fatto fare, era meglio aprire una tabaccheria con mio fratello”! o perché autori con Gaber non debbano più cantare : Mi scusi Presidente / non è per colpa mia / ma questa nostra Patria / non so che cosa sia. / Può darsi che mi sbagli / che sia una bella idea / ma temo che diventi / una brutta poesia./ Io non mi sento italiano / ma per fortuna o purtroppo lo sono.

Con questi elementi Fabio Fazio manda in onda la prima puntata, in diretta  di “Vieni via con me”, la trasmissione che conduce su Rai3 con Roberto Saviano. Immediata l’allusione all’attualità: Pompei con l’elenco delle prostitute che c’erano prima dell’eruzione fra cui, quelle colte e raffinate che si vendevano per influenzare i loro clienti potenti che gestivano la politica. “Poi – sottolinea Fazio – e’ venuta l’eruzione, e’ crollato tutto… Ma il crollo continua ancora adesso”.

Entra il primo Roberto : “Vivo  una sorta di ossessione  non siamo nel fascismo, ma la macchina del fango fa si che la democrazia sia in pericolo. E’ la macchina che scatta se ti metti contro questo governo. Fa si che prima di scrivere o criticare, ti venga in mente che domani ti attaccherà sul privato, e allora magari non scrivi più e qui comincia a incrinarsi la libertà di stampa” . Queste le parole con cui lo scrittore inizia il suo monologo. La macchina del fango, ha proseguito, “interviene per far sembrare che siamo tutti uguali, fa si che facciamo tutti le stesse cose, mentre la democrazia è molteplicità, dobbiamo rispondere che noi siamo diversi”. – E’ il caso della casa di Montecarlo, o quello di Dino Boffo direttore di “Avvenire”, ma anche dell’allora aspirante candidato del Pdl alla presidenza della Regione Campania, Caldoro, nei quali viene usata la presunta omosessualità  per costringere alla difesa personale che devia l’attenzione e fa si che diventi il male pubblico”.

Poi si rivolge ai giovani per raccontare di una persona che è riuscita a resistere: Giovanni Falcone e il suo pool che hanno cambiato la storia criminale riuscendo a chiudere il più grande processo contro la mafia ed è allora che Falcone viene isolato e arriva  il fango, meglio dire che lo fa per soldi, che la scorta è un privilegio perché questo è il Paese dove se non muori sei colpevole perché vivi. “Era una persona che comunicava e che arrivava a tutti e questo non glielo perdonano, è allora che arriva la mafia, 500 kg di tritolo e allora tutti diventano amici e grandi sostenitori di Falcone”.

Due Roberto per una bella serata in Tv
Poi arriva l’altro Roberto: ”Direttore generale siamo qua”!  –  ”io sono qui per parlare solo di politica. Dunque questa Ruby,  questa minorenne – se queste notizie venissero confermate – che e’ andata con il presidente – ripeto, se venissero confermate ma io non ci credo – si dice che c’e’ un presidente del Consiglio che e’ stato con una minorenne, e non e’ stato dato il nome del presidente per ragioni d’età.  La mafia una volta ti ammazzava, ora invece ti manda due escort in bagno…Io ho il terrore di questo. La mafia può arrivare a delle cose terribili, quando si vendica fa queste cose tremende”.

Cosi’ Roberto Benigni durante il suo intervento,  parlando della vicenda Ruby e prendendo a spunto le parole del presidente del Consiglio, quando ha parlato di vicenda che potrebbe essere in realtà  una vendetta della mafia. Benigni ha definito “spettacolare” questa frase del premier ed ha aggiunto “Io dico allora che la mafia ha cambiato stile. Siete delle bestie, vendicatevi con me, fate schifo maledetti mafiosi: vi fornisco l’indirizzo dove sto in albergo a Milano, via Garibaldi, terzo piano stanza 14, non e’ che stasera mi fate trovare due brasiliane in camera…?”. Un altro accorato appello al Presidente del Consiglio: “Silvio non ti dimettere, ci rovini. Non si lavora più, Santoro, Fazio, l’Unita’, la Repubblica, gli avvocati non lavorano più, Ghedini tornerebbe a fare i soliti film horror. Silvio, tieni duro, proprio duro…”. Quindi ha aggiunto: “questa crisi e’ micidiale, l’ha detto Draghi, in Italia siamo cresciuti pochi e Brunetta si e’ incazzato per questa battuta cretina. Ora ci sono nuove leggi sugli immigrati: devono imparare a parlare l’italiano, devono pagare le tasse, rispettare le leggi, cioè  tutte le cose che non fanno gli italiani…”.

Due Roberto per una bella serata in Tv
Infine, un riferimento a Saviano e alle minacce che gli ha rivolto la camorra. “Quest’uomo non ha la pistola, ha una biro…ha scritto un libro e se davvero vale “occhio per occhio-dente per dente” scrivi un libro pure tu, “ammazzalo, dai ammazzalo” con un libro allora, altro che ucciderlo con la pistola. Come e’ possibile che in un Paese come il nostro una persona non possa scrivere un libro e si adiri contro il male? – si chiede Benigni – Questo ragazzo ha scritto un’opera bella. Anche perché quando si uccide una persona si uccide due volte: l’uomo che si voleva eliminare e se stessi.  Non è che uccidendo muore anche l’ideale”.

Ieri abbiamo assistito al trionfo della forza della parola, al favore che anche il pubblico dei grandi numeri (7.622.677 spettatori di media con punte di oltre 9.300.000) ha nei confronti di un programma diverso, intelligente che con pacatezza, autorevolezza e ironia affronta i mali del nostro tempo. Una serata di grande impegno civile con parecchi  imput di riflessione che ci portano a dire grazie ai due Roberto ma, anche a tutti gli altri che hanno contribuito a non farci rimpiangere la “perdita” della puntata del Grande Fratello.


Potrebbero interessarti anche :

Ritornare alla prima pagina di Logo Paperblog

Possono interessarti anche questi articoli :