Magazine Economia

… e adesso arriva il bello Volano Apple, Microsoft ed il ...

Da Pukos
… e adesso arriva il bello Volano Apple, Microsoft ed il ...

… e adesso arriva il bello

Volano Apple, Microsoft ed il comparto biotech, deboli i petroliferi. Il rimbalzo odierno rasserena un po’ l’ambiente, ma la volatilità non diminuisce.

Nel commento di ieri sera lo avevo invocato, era assolutamente necessario rivedere un rimbalzo nella seduta odierna, ed il rimbalzo è arrivato, servito alla perfezione da un cameriere in livrea e guanti bianchi.

Non ci si poteva aspettare di meglio.

Bene sia il Dow Jones che lo S&P500, straordinario il Nasdaq con Apple ed il comparto Biotech in testa a tutti, volendo trovare il pelo nell’uovo dovremmo segnalare che al banchetto non è stato invitato il comparto petrolifero, l’unico oggi a far segnare dei ribassi, ma si rifarà presto.

Ed il merito a chi va?

Certezze non ce ne sono, molti naturalmente indicano come maggior indiziato il Beige Book, dal quale abbiamo appreso che l’economia americana non va poi così male (ma allora a breve saranno alzati i tassi?), però faccio notare che i futures sugli indici a stelle e strisce erano fortemente positivi già di buon mattino, mentre il Beige Book, come di consueto, è stato diramato soltanto un paio d’ore prima del fixing ed è stato accolto in maniera molto fredda dal mercato, la forte impennata degli indici, invece, è arrivata quando mancava soltanto poco più di mezz’ora alla chiusura delle contrattazioni.

Ed allora non possiamo neppure dire che Wall Street sia salita a causa di un sorprendente dato sulla produttività, cresciuta del 3,3% quindi ben oltre le attese.

Ed ancora, ha deluso l’ADP, sono stati creati dal settore privato “soltanto” 190.000 posti di lavoro mentre le attese superavano quota 200.000, e notizie ancor peggiori sono arrivate dagli ordinativi all’industria cresciuti di un misero 0,4% anziché un ben più corposo +0,9% previsto dagli analisti.

Insomma petrolio in calo, dati macro in forte contrasto, Beige Book non esaltante, ma gli indici americani hanno guadagnato quasi due punti percentuali ed il Nasdaq addirittura due punti e mezzo.

Ed allora rivolgiamo ancora lo sguardo alla Cina, la seduta a Shanghai era cominciata nel peggiore dei modi, con un ribasso superiore al 4%, ma, si vocifera, che siano intervenute proprio le autorità monetarie cinesi a supportare l’SSE, l’indice di riferimento della Borsa, che prima invertiva la rotta e quindi terminava con un leggero ribasso (-0,2%). Pare che “l’intervento” del Governo sia dovuto al fatto che domani e dopodomani le Borse cinesi rimarranno chiuse per la festività nazionale, si celebra la vittoria contro il Giappone e non sarebbe stato così opportuno, per il regime, che i quattro giorni di festività fossero “macchiati” dalle preoccupazione per i continui crolli del mercato azionario.

Insomma fino alla prossima settimana non ci sveglieremo guardando subito l’andamento delle Borse cinesi, una benefica pausa.

Dow Jones (+1,82%) svetta come anticipato Apple (+4,29%), a seguire Microsoft (+3,68%) ed Home Depot (+3,02%)

Soltanto Chevron (-0,17%) ha chiuso le contrattazioni con un leggero ribasso

S&P500 (+1,83%) forti rimbalzi per Biogen (+4,00%), Celgene (+3,57%) e Raytheon (+3,34%).

Cali frazionali solo per Kinder Morgan (-0,25%) e Schlumberger (-0,01%).

Nasdaq (+2,46%) vola, e non solo nel senso letterale, American Airlines Group (+5,89%), torna ad avvicinarsi ai propri massimi storici C.H. Robinson (+4,75%), quindi Regeneron Pharma (+4,50%)

Un altro pesante ribasso per Dollar Tree (-2,96%), in calo anche Seagate Tech (-1,64%), molto più contenuto il ribasso di Netflix (-0,33%).

Giancarlo Marcotti per Finanza In Chiaro


Ritornare alla prima pagina di Logo Paperblog