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E-books & e-readers: copie arretrati in digitale, perche' no?

Creato il 15 settembre 2010 da Francy

E-BOOKS & E-READERS: COPIE ARRETRATI IN DIGITALE, PERCHE' NO?Sto leggendoIl profumo dei sogni di Ornella Albanese.

Mi piace.

Quindi, proprio perché mi piace, vorrei leggere anche il romanzo di cui è il seguito, L’avventuriero che amava le stelle

Leggilo, allora, che aspetti?! Obietterà qualcuno.
Giusto. Ma non è così facile.

In edicola, per ovvi motivi, non si trova più.

Alla Mondadori –pur a tre volte il prezzo di copertina – il romanzo non è più disponibile (ho telefonato: mi hanno detto che è troppo vecchio -è uscito nel dicembre 2008- perché ci sia ancora).

Potrei cercarne una copia usata su ebay, ma se poi il libro è rovinato, non mi va.

Potrei chiedere ad Ornella Albanese se me lo presta. E’ una persona squisita, e mi direbbe sicuramente di sì. Ma è complicato, non abitiamo nella stessa città.

In qualche modo farò.

Prima o poi lo leggerò.

Ma non è questo il punto.

E-BOOKS & E-READERS: COPIE ARRETRATI IN DIGITALE, PERCHE' NO?

Il punto è che i romance agés, e poi neanche tanto, non si possano più acquistare. Ritirati dall’edicola, vengono risucchiati verso la casa madre e spariscono dalla circolazione. In un paio di settimane sono bruciati (metaforicamente, non come in “Frehheit 451”), finiti, kaputt. Molto più velocemente dei romanzi che hanno l’onore della libreria (ripenso agli scaffali pieni di romance da Chapters, in Canada, vedi qui).

Allora mi chiedo:

Perché le case editrici di romance – e non è che abbondino qui da noi - non distribuiscono gli arretrati (anche) in formato elettronico?

Arriverà il momento in cui anche nel nostro Paese –tra uno, due, tre anni? – tutti i libri avranno la doppia distribuzione, digitale e cartacea. Perché non iniziare prima con il catalogo?

Basta sfogliare le pagine dei booksellers on line per rendersi conto che all'estero l'e-book non è più una rarità per snob digital dipendenti. Ok. Qualcuno obietterà che da noi l’ e-book reader è ancora un oggetto del desiderio (e che è ancora caro). Ma non passerà molto che anche questo nuovo elettrodomestico si imporrà seriamente sul mercato, in parallelo alla crescita della distribuzione digitale dei libri (anche scolastici, le colonne vertebrali dei nostri ragazzi ringrazieranno).

L’iPad in Italia è già una realtà di successo, gli smart phones pure, e il Kindle di Amazon e il Sony Reader sono già sul nostro mercato – anche se con qualche problema - ( il Nook, l'e-reader di Barnes & Noble, no). Certo, è ancora aperto il dibattito su quale tecnologia le case editrici seguiranno e se ne sceglieranno una in particolare (Apple o Kindle? O tutte e due?), ma in ogni caso l’ acquisto

E-BOOKS & E-READERS: COPIE ARRETRATI IN DIGITALE, PERCHE' NO?dell’hardware sarà presto cosa normale anche per le famiglie italiane. Così come è stato in passato l’acquisto della tv o del computer.

Se il digitale è – almeno in parte - il futuro dell’editoria, allora ritorno alla mia domanda iniziale:

Perché gli editori – di romance – non fanno una scelta elettronica per la gestione degli arretrati? Magari iniziando proprio da quei romanzi di cui non esistono più copie cartacee commerciabili e da quelli la cui ristampa non è prevista.

Mettiamo che gli editori dicano, va bene, proviamo. A questo punto resta la questione dei diritti, su cui non si scherza.

Due sarebbero gli scenari possibili:

1) le case editrici già detengono i diritti per la pubblicazione elettronica degli arretrati. In questo caso, non ci dovrebbero essere ostacoli alla pubblicazione e alla distribuzione digitale. Certo, l’operazione avrebbe dei forti costi soprattutto all’inizio, ma in breve tempo questi si rivelerebbero assai inferiori a quelli necessari per la riedizione e distribuzione su cartadegli arretrati. Senza contare il fatto che, a questo punto, il numero di copie (dgitali) disponibili non sarebbe più quello della giacenza del magazzino, ma sarebbe virtualmente infinito

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2) Le case editrici NON detengono i diritti per la pubblicazione digitale dei titoli già pubblicati su carta. Allora si aprirebbe una stagione che oserei definire di caccia.

In questo caso un’autrice avrebbe il sacrosanto diritto di vendere il proprio lavoro in formato elettronico direttamente on line o di cederne i diritti ad un altro editore.

Non so se sia proprio così. Non conosco le norme né i contratti e sicuramente molti dettagli mi sfuggono. Ma quali che siano le reali difficoltà pratiche, legali e burocratiche che dovrebbero affrontare le case editrici per pubblicare in formato elettronico il catalogo, perché non provarci?

I costi supererebbero forse i guadagni? Sarebbe troppo rischioso dal punto di vista economico?

O forse, questa presunta richiesta di numeri arretrati di fatto non esiste?

A un prezzo ragionevole io i romance che ho mancato in edicola, che vorrei leggere ma non saprei proprio dove andare a pescare, in formato digitale ( e a un prezzo accettabile) li comprerei. A incominciare da L’avventuriero che amava le stelle.

E voi? Comprereste un arretrato in formato digitale?

Cosa ne pensano le case editrici di questa proposta?

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Ecco come recuperare gli arretrati

Sia gli arretrati di Harlequin (venduti al doppio del prezzo di copertina) che quelli de I Romanzi Mondadori (venduti al triplo del prezzo di copertina), possono essere richiesti a Press-Di servizio Arretrati (è lo stesso ufficio per entrambe le case).

Harlequin scrive sul sito di tenere in casa gli arretrati degli ultimi diciotto mesi (a partire da quello in corso), I Romanzi Mondadori non lo specifica.

PRESS-DISERVIZIO ARRETRATI

TEL. 199 162 171FAX 02 95970333

e-mail: [email protected]

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Vivienne

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