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E poi Mary Quant inventò la minigonna

Creato il 25 ottobre 2010 da Elettra

E poi Mary Quant inventò la minigonna A Castellamare di Stabia ora è il sindaco a stabilire cosa sia decoroso e cosa no. Che poi se restiamo in ambito strettamente estetico, indecorose sono ben altre cose (per esempio leggings lunghi o al ginocchio indossati come pantaloni, maglie minuscole e infeltrite che strizzano la vita e i fianchi) ma ad ogni modo ognuno è libero di vestirsi come vuole e soprattutto se può essere condivisibile che un genitore obietti su una gonna troppo corta della figlia tredicenne, non lo è più quando la figlia cresce e si presuppone abbia imparato da sé, creandosi una propria opinione, cosa è meglio indossare e in quale occasione. Che poi nelle vite delle giovani o non più giovani donne si intrometta addirittura l’ordine costituito – il sindaco di una città, benedetto dal parroco- mi pare onestamente troppo.
Si fa tanto parlare – a sproposito e senza esserne informati – delle donne con il velo ma si permette al primo cittadino di poter decidere, centimetro alla mano, sulla lunghezza di una gonna. Come se fosse materia di suo interesse, come se per ripristinare il decoro urbano – così si legge nell’ordinanza – bastasse allungare l’orlo di un abito fino al ginocchio.
Parroco chiaramente a favore di queste restrizioni (che non riguardano solo le gonne ma si scagliano su altri indumenti del diavolo indossati da certe donne senza dio) che secondo la sua piissima visione contrasterebbero anche il dilagare delle molestie sessuali. Un po’ come quelle vergognose dichiarazioni di chi asseriva che se una donna, vittima di violenza, indossava un jeans era chiaramente consenziente.


Filed under: Agorà

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