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E TANTA PAURA (1976) di Paolo Cavara

Creato il 05 agosto 2010 da Close2me

e tanta pauraSeconda opera di Cavara, dopo la storica collaborazione con Prosperi e Jacopetti in Mondo Cane (1962). Un progetto tanto ambizioso quanto stravagante, che unisce più generi cinematografici differenti: giallo, commedia, mistery, erotico, thriller e (almeno in parte) fantastico.
“Il commissario Gaspare Lomenzo, giovane e disinvolto funzionario della Questura di Milano, si trova alle prese con una catena di delitti: Mattia, Laura, Elvira, e molti altri giovani. L’unica traccia è costituita dal libro di favole Pierino Porcospino dalle pagine del quale sono tratte le illustrazioni che l’assassino lascia accanto alle vittime. Un altro elemento viene offerto al commissario dal fatto che le prima vittima era socio del club Amici della Fauna, soliti raccogliersi a Villa Hoffman dove è morta in circostanze sospette una certa Rosa. Ma quando Lomenzo cerca di mettersi in contatto con il commissario Del Re di Como, incaricato della indagini del caso, non solo scopre che se ne sono perse le tracce ma anche che sono stati fatti scomparire i documenti relativi”
Ottimo lavoro, merito di una cast artistico di tutto riguardo (Placido, Parmeggiani e Clery insieme a mostri sacri come John Steiner ed Eli Wallach) e di una sceneggiatura dall’intreccio intrigante, scritta a sei mani dal regista insieme a Bernardino Zapponi (Profondo Rosso, Telefoni Bianchi) ed Enrico Oldoini, che non lesina in trovate originali e schietta autoironia. Il protagonista, l’introverso e simpatico commissario Lomenzo, entra di diritto tra le icone più riuscite del poliziesco/giallo all’italiana, tratteggiato con estrema bravura da un Michele Placido in stato di grazia, lontano dagli ispettori bidimensionali e dall’anima evidentemente destrorsa piuttosto caratteristici del filone.
Il film sembra inoltre citare chiaramente nell’amaro epilogo la poetica di un autore come Corrado Farina (Baba Yaga, Hanno cambiato faccia), le cui opere oscillano costantemente tra il surreale ed il fumettistico, sempre permeate da un’insolita angoscia che vibra sottopelle.
Constatandone la facile reperibilità in formato digitale, E tanta paura necessita senz’altro una dovuta riconsiderazione, soprattutto perché dimostra (e conferma) le notevoli potenzialità di Paolo Cavara, meritevole di essersi saputo discostare pienamente dal gravoso debutto cinematografico di Mondo Cane. Non è affatto poco.


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