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E’ uscito il mio nuovo libro “Tu, come una valanga”

Creato il 22 settembre 2015 da Evelynstorm

Ciao, ieri è uscito un altro dei miei libri “Tu, come una valanga”.
tu, come una valanga WEB1
Titolo: Tu, come una valanga
Autrice: Evelyn Storm
Editore: Self Publishing
Pagine: 68
Prezzo: 1,10
Link: http://www.amazon.it/come-una-valanga-Evelyn-Storm-ebook/dp/B015N1V4VY/ref=sr_1_1?ie=UTF8&qid=1442917225&sr=8-1&keywords=tu%2C+come+una+valanga
Sinossi: Angelica Colli è una giovane donna in carriera alla ricerca di quiete e tranquillità. Recuperare le energie in mezzo alla natura è un sogno che si avvera quando, per le vacanze, finalmente si reca in un caratteristico paese di montagna insieme al fratello Leonardo. La aspettano cinque giorni di pace con la speranza di farsi colpire al cuore dalla freccia di Cupido. Ma il destino ha già fatto i suoi piani e le fa incontrare l’esperto programmatore informatico Christian Girardi, amareggiato perché la fidanzata lo ha appena lasciato. Angelica si imbatte in lui proprio quando il dolore del giovane è all’apice, ignorando che sarà anche suo ospite. Leonardo, infatti, lo ha invitato da loro, ma non ne ha fatto cenno né ad Angelica e né a Christian. Fatto sta che tra i due si instaura da subito un legame particolare, anche se il muro di solitudine che Chris si è costruito intorno rischia di rovinare tutto. Riuscirà Angelica a conquistarlo prima che la vacanza giunga al termine? Scopritelo in questa romantica avventura d’amore.
Citazione: Valanga è qualcosa di imprevedibile, di potente, che ti sommerge senza pietà e letale… come l’amore.
Estratto: Lo vidi piangere, e accadde la prima volta che misi gli occhi su di lui durante la mia passeggiata nel bosco, di sera e sotto un cielo coperto. Stavo rientrando e, per fortuna, era ancora chiaro.
Per me quel ragazzo era uno sconosciuto, ma non possedevo abbastanza buon senso da capire che dovevo restarne fuori. Non spettava a me consolarlo, qualsiasi problema avesse. Difatti, la parte più razionale di me mi rimproverò, ma non mi impedì comunque di toccarlo.
Tuttavia, non aspettandosi lo sfioramento delle mie dita sulla spalla, lʼestraneo si voltò repentinamente da dovʼera seduto: un masso al limite degli alberi coperti in parte dal muschio. Mi costrinse così a ritrarre la mano che mi restò a mezzʼaria; fu un attimo e mi imprigionò il polso, mentre negli occhi gli saettava un lampo dʼira.
«Mi dispiace» mormorai, trasalendo. Ed era vero, non solo per la mia avventatezza, ma anche per il dolore che vedevo trasparire dal suo intero corpo.
I nostri sguardi si incrociarono per pochi istanti. Io trattenni il respiro in attesa della sua reazione ma, invece di rispondere, lui mi lasciò andare e tornò a fissare il vuoto.
«Se posso fare qualcosa» ripresi, mordendomi il labbro immediatamente dopo, quando mi resi conto che non ero assolutamente nessuno per riuscire a riportare il sorriso sul suo viso.
Il giovane uomo parve sorpreso che volessi insistere e mi chiese: «Per caso puoi farmi riavvicinare alla donna che amo e che mi ha lasciato? Come vedi, non cʼè niente che puoi fare».



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