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Ebook per le creature?

Creato il 12 luglio 2011 da Giorgiofontana

Ebook per le creature?Una discussione in Google Plus mi ha fatto riflettere sul tema dell’introduzione dell’ebook nella scuola primaria.
La notizia è riportata da Repubblica: nella Corea del Sud le scuole primarie adotteranno, da qui al 2015, i lettori digitali come supporto per la veicolazione dei contenuti, facendo scomparire i testi scolastici nel tradizionale formato librario.La mia carriera professionale è nata come bibliotecario, attività che ho tradito per l’informatica.
Erano i primi anno 80 e il primo pc IBM faceva intravvedere qualcosa di demoniaco che si insinuava nella vita dell’uomo.
La plastica, il rumore della ventola, la luce verdina che illuminava il viso davanti al monitor aveva in che di sulfureo, extraumano e feticista.
L’assoluta novità, se da un lato era una caduta nell’abisso dell’orrido tecnologico, proprio perchè nuova, rendeva consapevole l’atto.
Chi si approcciava a consumare la copula con il mostro orwelliano sapeva di peccare, sapeva ogni cosa: il tacito assenso ed il deliberato consenso erano assoluti.
Nessuno di noi, vecchi argonauti, è innocente.
Siamo stati noi a insinuare il dubbio che l’uomo fosse un’appendice delle macchine e non viceversa.
Siamo stati noi a portare la peste laddove regnava la stretta di mano pulita.
La nostra mancanza di innocenza era però ciò che ci rendeva immuni dall’essere stritolati come Laocoonte e la sua famiglia.

Quando ho detto addio alla biblioteca, alla custodia dei libri, alla missione di divulgare quegli oggetti, di renderne facile l’accesso, culturale e materiale al tempo stesso, ho lasciato il mostro in quella casa.
Tra i primi in Italia ad avere intrapreso una catalogazione digitale del patrimonio librario locale, con un software sviluppato da me, con l’idea di rendere fruibili agli utenti le informazioni a libero accesso e con un progetto di biblioteca multimediale, non solo libri ma anche videocassette, reading e contenuti e servizi prodotti dall’utente.
L’idea della convergenza dei supporti, l’arricchimento dalle esperienze, la condivisione e la pertecipazione. Quello che oggi c’è nel web 2.0.
Non c’è più fuori da lì o meglio, non c’è più la consapevolezza che ci possa essere fuori dal web.

Questo è quello che mi fa meditare sulla notizia.
L’esperienza del libro ha valore proprio come esperienza. Il libro non è un semplice supporto di contenuti. Il libro è il messaggio.
Il libro attiva tutti e 5 i sensi, non uno per volta, in questo ha un valore enpatico, il suo essere un media freddo, che non coinvolge ma deve essere coinvolto lo rende un mezzo iniziatico insuperabile.
L’amore per il libro è l’iniziazione all’amore per la realtà, aumenta il principio di realtà senza violentare il sogno.
E’ un mezzo gentile per apprendere che non siamo soli al mondo o che forse lo siamo.
Il libro ha la forma di un mattone, e non è un caso. Visivamente ci da la percezione della sua facilità/difficoltà, del progetto, della forma sensoriale di quanto migrarà da dentro quella forma alla nostra forma.
Non si può ridurre tutto a meccanica, fisica, chimica e azione(reazione. C’è uno spazio immateriale che si chiama emozione.

Non voglio dire che l’ebook non sia un prodotto valido, tutt’altro.
Se costruito in modo avvincente e intelligente arricchisce e non impoverisce. Ma deve essere un oggetto che in se ha la consapevolezza che non è un libro, perchè non lo è. Il solo modo per questo è l’esperienza del libro di carta, il vero libro
L’amore per la lettura nasce in modo sinestetico e poi diventa passione per la propria vita e curiosità per le cose attorno a te.
La creazione di ‘sociopatici‘ è la consequenza della mancanza di sinestesia, enpatia, abbracci e coraggio nell’affrontare un progetto.
Il libro come oggetto è la forma di un progetto in tre dimensioni, la quarta è il tempo della lettura.
Il suo valore non è soltanto quello di un contenitore come una scatola vuota od un armadio pieno di vestiti.
Il suo valore è l’essere un libro ed il solo modo per comprendere che sia stato scritto attraverso pensieri, azioni e scelte da un altro essere umano e non da Amazon o Artificial Intelligence o Anonymous.

Credo che molti bambini abbiano in se il morbo della solitudine, per tanti motivi, per molti di loro il libro o un gatto sono stati la fune gettatagli per salvarsi dalla sociopatia. Un tamagochi non è un gatto.

Per chi volesse approfondire: una discussione in facebook, Bangladesh, sondaggio, ri-mediazione, ICT e scuola


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