Magazine Diario personale

Ecco il Magazine di Scriveregiocando 2014!

Da Arthur

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Quando un pomeriggio ho visto sul blog di Morena le foto che aveva scattato nella sua vacanza di Marettimo ho subito pensato, che bel posto, quasi quasi mi ci trasferisco, mannaggia, ma una in modo particolare mi aveva colpito, oltre che per la sua bellezza, per la semplicità, per quel senso di serenità che mi trasmetteva, non sembrava un paesaggio invernale dove la vita per un attimo si era fermata, ma una “fresca” visione di qualcosa che nella sua immobilità continuava a esistere, prepotentemente.

Ed è con questo spirito che ho progettato il nuovo logo di Scriveregiocando, semplice, fresco e pieno di colori, la rappresentazione di come dovrebbe essere sempre la nostra vita.

A Morena è piaciuta l’idea e così eccomi qui con il nuovo Magazine, con molto ritardo a dire il vero e di questo mi scuso con tutti voi per la pazienza che avete avuto, ma come tutte le cose “sofferte” e soprattutto pensate con il cuore, semplici, fresche e piene di colori, appunto, un prezzo bisogna pagarlo, e poi non volevo perdere l’abitudine per essere coerente con un’idea, l’idea di comunicare qualcosa che va al di là della cosa stessa.

Ventitre autori e ben ventinove brani, wow, tantissimi quest’anno, la dimostrazione che quest’appuntamento ha raggiunto il suo scopo, quello di mettere insieme tante belle persone che comunicano dei pensieri, delle emozioni, così come si è, senza pretese, e in un mondo che va sempre di corsa, è una bellissima cosa.

Morena l’ha già fatto, ma vorrei farlo anch’io, grazie a tutti voi, grazie anche da parte mia.

Chiudo augurandovi un Buon Natale, sereno, pieno di sorrisi, con le persone che più amate, e lo faccio con una poesia di mio Padre Santi che ho pubblicato sul magazine e sul sito di Scriveregiocando.

 Esuberanza

Bruca la greggia, frana nel declivio

e nella cenere del greto

orme stampa bisulche quel mulo

che ansimando zoccola.

Muto come il tempo veglia il torrente

e nella sabbia tormentata

vita nasconde,

là un boschetto popolato di canti

si distende

e s’intrecciano rami

di prosperose acacie e annosi lecci

l’edera ai tronchi s’attorciglia.

Or mi rallegra tanta esuberanza

e la vitalità la trasparenza

malgrado in ogni canto

il veleno si spande e là ristagna.

Santi

 Buon Natale!



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