Magazine Diario personale

Eccola.

Creato il 19 marzo 2012 da Lavostraprof

Allora, spero che tutti siate andati a vedere chi è la Serbelloni. Se no, fa niente. Riassumo: la Serbelloni parla in terza persona (sì, come la ‘povna, ma chissà perché ho l’impressione che la ‘povna sarebbe meglio, mah…); poi, la Serbelloni non cammina, ancheggia e sbatte i suoi chili qui e là con noncuranza (nel senso che vi investe e chissenefrega); la Serbelloni sa tutto e può insegnare tutto (ma tutto tutto, forse escluso ginnastica, perché per il resto è preparatissima nella sua materia, ma potrebbe insegnare anche arte, e visto che sa storia dell’arte sa anche storia tout court, e magari anche matematica, già che ci siamo, e così via); intanto fa i laboratori di informatica.
E’ bellissimo, quando fa i laboratori di informatica, soprattutto quando viene lì e vi dice: non riesco a metter su questo documento (e cominciano a venirle gli occhi rossi), e voi dite: forse è un file un po’ troppo pesante, che dici?
E lei che dice?
No, no, non è pesante, ho usato Windows…
Allora voi la guardate per vedere se vi sta prendendo in giro.
Non vi sta prendendo in giro, parla sul serio.
Allora voi provate con: magari hai messo dentro delle immagini troppo grosse o pesanti.
E lei: e adesso come faccio?
E voi: prova a fare “comprimi immagine”, magari serve.
E lei: ma dove come quando perché?
E voi: non so, senti, dipende da che versione di Word hai, se hai la versione penultima vai in alto di qui e schiaccia di là.
E lei: Ah, ma io ho l’ultima versione.
Ah, be’, dite allora voi, allora non saprei proprio come…
Sì, vi dice, ho Uindosvista.
Allora voi la guardate e pensate se è il caso di spiegare la differenza tra il sistema operativo e il programma di video scrittura, ma siccome lei sta quasi piangendo, per le sue immagini, allora le dite: se mi porti il file, lo guardiamo insieme.
E lei sorride.
Poi il giorno dopo arriva e vi dice: tutto risolto, avevi ragione, erano le immagini troppo grosse, ma adesso le ho fatte come geg e funzionano.
Ah, bene, dite voi e fate per allontanarvi, ma lei vi si piazza davanti e comincia a piangere.
Piange perché ci son delle supplenze da pagare e la scuola non ha i soldi.
La vostra proposta: dividi le classi e spargi i virgulti come fossero sale, la fa lacrimare vieppiù.
Poi piange perché la collega Maloni ha organizzato un incontro con l’esperto di ornitologia della fascia prealpina comprensiva di patologie aviarie dei canarini tedeschi e lei non lo sapeva e non sa chi andrà a supplire la Maloni mentre si parla dei canarini tedeschi.
Poi piange perché sua figlia non trova lavoro (e vabbè). Poi piange, commossa, perché invece suo figlio ha trovato lavoro. Poi piange quando il Preside non le dice: brava, prof, che bel lavoro che ha fatto. Poi piange perché ha organizzato tutti i consigli di classe, incastrando la prof Amarena con il Prof Vacuo[*], e nessuno se n’è accorto e si lamentano perché hanno troppe ore di consigli di classe.
Ma non è mica colpa tua, dite voi.
Lo so che non è colpa mia, tira su col naso lei, ma si lamentano.
Ma ciàpla adasi, dite voi, lasciali lamentare.
E lei dice: sì, sì, e si soffia il naso e vi alita addosso che è tanto stanca.
(ve l’ho detto che la prof Serbelloni è una di quelle che ignorano l’esistenza della distanza personale e sociale?)
Voi cercate di allontanarvi e lei piange perché le dite: ciao, guarda che devi mandare i file in segreteria, e lei vi confessa che il suo computer è andato a farsi benedire e lei non sa come mai lo schermo è diventato tutto nero, dato che lei aveva soltanto aperto una mail che diceva clicca qui che vinci un miliardo di euro ma lei non voleva cliccare, solo che poi, mah, si è messa a scrivere con Windows Vista ed è diventato tutto nero (il computer).
Meno male che invece le immagini geg funzionano.
Si asciuga le lacrime e va a insegnare informatica.

[*] Intendevo dire: incastrando l’orario della prof Amarena con l’orario del prof Vacuo



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