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Edinburgh: La rincorsa alla Challenge Cup parte con qualche polemica…

Creato il 09 gennaio 2014 da Soloteo1980 @soloteo1980

A pochi giorni dalla delicata sfida europea contro l’USA Perpignan, che potrebbe, con una vittoria, avvicinare i Gunners alla qualificazione ai quarti di finale di Amlin Challenge Cup (dal momento che il sogno di passare il turno in Heineken Cup è stato già archiviato), le parole di Greig Laidlaw, capitano di Edinburgh, lasciano quantomeno perplessi.

Edinburgh Rugby alternative 1

Laidlaw, che ieri ha parlato ai media presenti all’open day alla stampa del Club della capitale, ha infatti puntato il dito contro i “troppi” sudafricani che sono stati portati dal nuovo head coach, Alan Solomons, lamentando che i giovani scozzesi non troveranno spazio per emergere, qualora la politica del club dovesse continuare su questi binari. “Dobbiamo ricordare che in Scozia ci sono solo due club professionistici ed è fondamentale che essi coinvolgano il maggior numero possibile di giocatori scozzesi“. Solomons ha portato cinque giocatori sudafricani ad Edimburgo, ultimo dei quali l’ex capitano dei Southern Kings, Andries Pretorius, con Carl Bezuidenhout che è stato inserito nella lista della ERC e potrà quindi essere parte del gruppo che sfiderà gli Arlequins. “Sappiamo che dovevamo apportare dei cambiamenti, che qualcosa andava fatto per invertire la tendenza dello scorso anno, e Solomons ha deciso di portare qualche giocatore che conosceva già per accelerare il processo di crescita. Stiamo lavorando bene e vedere certi giocatori anche in allenamento serve a tutti, per fare esperienza e migliorare. Io però“, continua Laidlaw, come riporta il quotidiano Metro, “sono contento di essere cresciuto attraverso il sistema scozzese e ho imparato tantissimo dall’esempio di molti connazionali“.

Non si può parlare di tensioni in casa Gunners, però nella settimana che potrebbe avvicinare Edinburgh ai playoff europei – sebbene della competizione minore -  non ci si aspettava che il capitano uscisse con certe dichiarazioni. Il lavoro che Solomons ha intrapreso è lungo e difficile ma i risultati si stanno iniziando davvero a vedere; speriamo, per il bene di Edinburgh ma soprattutto del rugby scozzese in generale, che certe sterili polemiche non vadano a renderlo ancora più complicato.


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