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Effetto Dumas

Creato il 19 gennaio 2015 da Scribacchina

Stamattina mi sono svegliata alle 4.30 con una strana sensazione addosso; come se dovesse succedere qualcosa, come se ci fosse qualcosa di importante da fare prima di iniziare la giornata.
Così, senza pensarci due volte, ho preso il Kindle e ho scoperto che il figlio di quella dannatissima Milady è vivo e vegeto, ed è arrivato a far danni.
In certi momenti, mi sembra di leggere non tanto la saga dei moschettieri di Dumas, quanto una sorta di Beautiful ridotto a romanzo; eppure, sapete, è una lettura talmente leggera e gradevole che non riesco a staccarmici. E capisco, capisco perfettamente il perché dell’enorme successo che ebbe quando venne pubblicata.

Così, quando mi sono alzata dal letto due ore dopo, ho guardato fuori dalla finestra e ho visto un cielo meraviglioso.
Tutto azzurro e rosa, pieno di nuvole e di favole.
Ho aperto l’armadio e ho fatto una cosa che non facevo da anni: mi sono messa il pantalone gessato, quello extra large, dalla vita alta e strettissima – un modello à la garçonne, per intenderci. Camicia bianca un po’ mascolina, manica larga. Stivale nero tacco 10.
E mentre mi avvicinavo allo specchio, sentendo la mano di Dumas che mi disegnava addosso un vestito da moschettiere, mi sono guardata e ho visto riflesso il viso di una donna. Poteva essere l’affascinante madame di Chevreuse appena alzata dal letto, con questa enorme massa di capelli riccioli un po’ scomposti.
Non fosse che i suoi erano biondi; i miei, di biondo hanno solo un vecchio ricordo di shatush.

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