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Eicco e maiopaid in montagna

Da Maxdejavu

Metti una domenica mattina con compagnia di coppie e di pargoletti in partenza per la vetta!
Quanto qualcuno ci dice “La nana è troppo avanti”, noi spesso sorridiamo e aggiungiamo che non è poi così avanti paragonata a tanti bambini che ci sono in giro e che abbiamo personalmente conosciuto.
Oggi per esempio, abbiamo avuto la riprova delle nostre affermazioni.
La Nana è avanti rispetto a qualche bambino ma è indietro una cifra rispetto ad altri.
Con incontro alle 8.30, con il gruppo “Bimbi in vetta” di Stefano e di Susanna, siamo partiti all’avventura del sentiero #2.
Incontriamo altre persone con pargoli al seguito.
Due pargoli in definitiva saranno l’anima dell’avventura: Eicco e Maiopaid.
Eicco e Maiopaid sono due temerari dell’età approssimativa della Nana.
Il Nano Puzzolone nello zaino, non lo disturba più nessuno.
Eicco è un bel nanetto biondo riccioloso, passo deciso di montagna, sorriso a 365 denti e tanta voglia di cadere e di rialzarsi, sempre.
Maiopaid è un altro bel nanetto, castano liscio a caschetto, passo deciso e con il fascino del bel tenebroso, l’uomo che non deve chiedere mai.
“Maiopaid mi dai a maninna?” chiede la Nana affascinata da quel maschiaccio
“NO!” risponde lui secco e deciso. Le donne lo distoglierebbero dai suoi interessi.

Il sentiero #2, lunghezza 5 km, dislivello 230 ml.

Io sherpa porto il Nano Puzzolone in spalla.
Mammapappa segue/trattiene/insegue la Nana che con la sua andatura di montagna ancora un pò troppo incespicata rischia di franare in ogni istante.
Maiopaid e Eicco corrono, scivolano per il sentiero come fosse il corridoio di casa loro.

Ad un certo punto, la svolta della giornata.
Mammapappa mi chiede di scambiarci le custodie.
Lei prende lo zaino con il Nano, io metto lo zaino cibarie e seguo la Nana.
Contemporaneamente Stefano, racconta che una volta, forse in Valle d’Aosta, con Eicco nello zaina, mentre si preparavano per Trekkare, una guida locale disse (immaginate la voce come Hubert di Aldo, Giovanni e Giacomo) “Qui l’anno scorso ad un Papà è morto congelato un bambino nello zaino”
Mammapappa che ascolta e somatizza ha accolto questo racconto con un semplice “Madò”.
Il seguito della storia però ci spiega che, mentre camminava con il nano in spalla e questo si cantava la ninnananna (un lamento di dolore più che una canzone) abbia cessato di cantare (forse si era addormentato) e lei, terrorizzata dal racconto e dalla paura che il nano le fosse morto congelato nello zaino (anche se c’erano 12°) abbia accelerato il passo fino a correre come una matta, incurante dei precipizi, delle pietre dissodate per dirigersi alla macchina e portare il pargolo al caldo!

Non vedendo più Mammapappa come battistrada, lungo la via che ci separava dalla macchina, più e più volte mi sono soffermato a cercare tracce umane di Mammapappa quali denti e sangue ma nulla. Ho potuto solo sperare nel lieto fine mentre intanto, io e la Nana con passo meno frenetico, continuavamo a scivolare a culo per terra sulle rocce viscide a causa dell’umidità montana.

Il resto della gita è stata un “PICK-IK” al parco botanico con Nana che, abbandonato il suo amore tenebroso (non accetta di essere respinta, attenti uomini) ha deciso di concentrare le sue energie su Eicco, decisamente più piacione e donnaiolo!

Quindi, mentre Maiopaid si riposava al bivacco, Nana e Eicco si inseguivano lungo i prati verdi dell’orto botanico, come due innamorati della prima ora, entrambi con il dito nel naso a cercare esemplari mai scoperti dall’uomo e a rotolarsi nell’erba come elefanti con il prurito alla schiena!

PS: Mammapappa per dimostrare che ha fatto l’escursione con il Nano in spalla, ha chiesto ai membri della compagnia di fare delle foto dimostrative!



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