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Elena e Marianna fuori, ma resta una vergogna.

Creato il 23 settembre 2011 da Ilrusso
TORINO - Elena Garberi e Marianna Valenti, le due militanti No Tav tratte in arresto lo scorso 9 settembre nel corso di disordini intorno alla recinzione del cantiere della Maddalena di Chiomonte, in Valle di Susa, tornano a casa.
Elena e Marianna fuori, ma resta una vergogna.
Elena e Marianna escono dalla galera, ma non è ancora finita.Per la prima, donna di 39 anni e madre di tre figli,  ci sono gli arresti domiciliari, per la giovane studentessa c'è invece l'obbligo di dimora.Ma di quali atti terribili si son macchiate per essere trattate peggio di un eversore che incita alla secessione e a milioni di carabine o di un tizio che finisce a processo per essere andato a letto con minorenni?Al momento dell'arresto, si legge nell'ordinanza dei giudici del tribunale del riesame di Torino, Elena aveva infatti con se' Malox per proteggersi dagli effetti dei lacrimogeni, guanti da lavoro un paio di occhiali da tornitore e 3 foulard, oggetti, hanno rilevato i giudici torinesi che «ben difficilmente vengono portati tutti insieme con sè da una persona che si accinge ad intraprendere una marcia pacifica». E sticazzi: ma chi era al confronto Osama Bin Laden? Inoltre, secondo quanto viene evidenziato dai giudici del tribunale del riesame di Torino, la donna era nota alle forze dell'ordine, che sono in possesso di sue fotografie, perchè tra il 16 e il 17 luglio scorso si era arrampicata su un cancello d'accesso al cantiere, insultando le forze dell'ordine e recidendo con una tenaglia il filo spinato posto a protezione del cantiere stesso.  Ammappate, addirittura ha reciso un pezzo di filo spinato? Ci sarebbe da istituire la sedia elettrica anche qui in Italia per certe persone...
Marianna è stata trovata in possesso di un borsone con 19 pietre, (n.d.r. con buona pace del fatto che del possesso dello stesso lei ha sempre negato, macchisenefrega di quel che dice la ragazza, in questo Paese siamo garantisti solo coi papponi) viene definita nel documento come «gravemente indiziata di un reato che, per le circostanze di tempo e di luogo, costituisce fonte di grave allarme sociale».Quindi, verrebbe da pensare, colpiamone un paio per educarne cento...«Le manifestazioni No Tav» recita un passo dell'ordinanza dei giudici del Tribunale del riesame «sono balzate spesso, negli ultimi tempi, agli onori della cronaca per essere state teatro di violenti scontri con le forze dell'ordine, degenerando spesso in danneggiamenti, violenze e aggressioni anche gravi». Al che il cattivo pensiero di quattro righe sopra di maoiana memoria inizia ad assumere i contorni della certezza, con buona pace di chi osa dissentire dalla Tav, una merdata inutile ma che il potere difende ad ogni costo, anche quello di trattare due manifestanti che si oppongono alla stessa come due terroriste fondamentaliste che hanno appena  ammazzato un centinaio di persone...

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