Magazine Diario personale

En-Plein

Creato il 26 novembre 2011 da Povna @povna

Alle sette e mezzo di un giorno qualunque, la ‘povna varca il portone della scuola a larghi passi, pronta a passare sotto i suoi soffitti le consuete cinque ore.
Subito, nella luce sublunare che precede la prima campanella, le si fa incontro Giglio Tigrato, dell’Onda, che le chiede aiuto per procurarsi, finalmente, il cestino per la raccolta differenziata dell’organico (che, non si capisce bene come mai, il bidello MiStanco non gli vuole consegnare). Il tempo di arrivare in classe, e i Merry Men la accolgono con sottile perplessità e angoscia: “Professoressa, una tragedia, ci hanno rubato l’orologio!”. Il cambio dell’ora è dedicato quindi ad attività di indagine, e al ritrovamento del bottino. Colpevole del furto è la Quarta Supponente e la ‘povna (alla quale non piacciono gli atti di nonnismo) ha modo di occupare l’ora libera con la messa in bella copia della lettera vibrata di proteste che i Merry Men hanno scritto al vicepreside, perché loro (e giustamente) zitti non ci sanno stare. Mentre è in sala computer a esercitare la sua arte di stenodattolografa, vi incontra i Maculati che là dentro fanno lezione di ginnastica, e approfittano per chiedere il suo aiuto nella gestione di un problema di spiegazione e di programma, perché non sanno come cavarsela, in storia, di fronte alla sicumera incompetente della prof. Santissima Infilzata. La ‘povna li sta ancora consigliando quando suona, improvvisa, la nuova campanella. E’ tempo di infilare le scale per andare su dai Pesci (senza avere trovato, questo è ovvio, cinque minuti per pisciare). Nel corridoio di ingresso, prima di entrare in aula, viene travolta da un problema dei Bufali dell’Orda (alle prese con Voglio-la-mamma) che la ‘povna riesce a risolvere al volo con più o meno equilibrismo, salvando capra e cavoli attraverso una attenta pratica della diplomazia.
“A questo punto, ora, anche basta” – pensa la ‘povna ancora sulla soglia. Ma ovviamente è solo un pio desiderio irrealizzabile, perché i Pesci si sono fatti beccare a fare casino, come sempre, e un quinto dell’ora se ne va a discutere di responsabilità, individuo e gruppo (e a costruire, va detto, in modo utile, un pezzo di collettivo immaginario). Questo non evita, comunque, l’interruzione della Piccola Donna (Maculati), che bussa alla porta con aria affranta, per chiedere consiglio: Santissima Infilzata, infatti, si è rifiutata di rispondere alla loro richiesta, dichiarando, soave e indisponibile, di non essere in grado di preparare schemi.
Al suono dell’ultima campana, dopo due ore di lezione in ogni caso dense, la ‘povna raccatta i suoi pensieri sparsi, volando smaniosa verso il cesso, nella speranza che nessuno la intercetti nel frattempo. E mentre da un lato ovviamente fa la ruota come un pavone, orgogliosissima; dall’altro lato si domanda se non sia possibile, così, per una volta, che la popolazione della scuola, tutta quanta, non passi il tempo a evocare la sua presenza come una dea-ex-machina costante, provando così, giusto per fare una cosa nuova, all’occorrenza, a risolversi le situazioni scomode anche un po’ per fatti propri.


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