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Esame Spending Review in Commissione Vigilanza, ipotesi taglio sedi Rai

Creato il 12 marzo 2014 da Digitalsat

Esame Spending Review in Commissione Vigilanza, ipotesi taglio sedi RaiSe e quando il premier Matteo Renzi vorrà mettere mano alla Rai non è dato per il momento sapere, ma sono già sul tappeto diverse ipotesi di intervento. Il commissario per la spending review, Carlo Cottarelli, ha suggerito in audizione al Senato il taglio delle sedi regionali, sostenendo che la tv pubblica «potrebbe benissimo coprire l'informazione regionale senza avere sedi».

Il tema è oggetto di discussione in Commissione di Vigilanza, impegnata nell'approvazione del parere al Contratto di servizio 2013-2015 tra ministero dello Sviluppo Economico e Rai.

Nel testo, già sottoscritto dalle due parti, si prevede che la Rai predisponga entro sei mesi dall'entrata in vigore del contratto «un piano di riordino e razionalizzazione della spesa» con l'obiettivo, tra l'altro, «di saturare la capacità dei propri centri di produzione». Ora, tra gli emendamenti a questo articolo, spunta anche la proposta di accorpare le sedi regionali in nove unità che devono coprire almeno 8 milioni di abitanti con un organico non superiore alle 200 unità. «Apprezzo il coraggio dimostrato da Cottarelli - afferma Maurizio Rossi di Per l'Italia, autore della proposta -. Finalmente qualcuno ha deciso di toccare anche gli sperperi della Rai». Di diverso avviso l'Usigrai, secondo cui «le redazioni regionali della Rai sono un pilastro del servizio pubblico indispensabile per fare informazione di prossimità, da e per il territorio.E anzi andrebbero rafforzate».

Tra le proposte di modifica al contratto di servizio, che l'ANSA è in grado di anticipare, anche quella della deputata del Movimento 5 Stelle Mirella Liuzzi, che, in caso di violazione del pluralismo, oltre alle sanzioni da parte dell'Agcom, prevede l'irrogazione da parte della Rai di sanzioni nei confronti dei responsabili dei programmi. Dal M5S anche emendamenti contro la discriminazione per l'orientamento sessuale e per l'accesso alla programmazione non solo da parte di partiti e associazioni, ma anche di cittadini e movimenti civili.

Il presidente della bicamerale Roberto Fico propone invece di esentare dal pagamento del canone chi non riceve il segnale a causa di interferenze. Diversità di vedute in Vigilanza sul discusso bollino blu per i programmi finanziati dal canone, voluto dal precedente governo. Il suo inserimento, bocciato dal relatore del parere Salvatore Margiotta, è invece chiesto, seppur con modalità diverse, oltre che da Rossi, da Gian Marco Centinaio della Lega Nord. Per Forza Italia, che appoggia le norme sulla pubblicazione dei compensi di dirigenti e conduttori sul web, ha presentato un emendamento Augusto Minzolini secondo il quale «la Rai si impegna ad usare prioritariamente le risorse interne nell'individuazione delle figure professionali necessarie alla gestione aziendale e qualora fosse necessario attingere all'esterno a rispettare» criteri di professionalità, economicità e trasparenza.

Una previsione che appare figlia delle polemiche per il ricorso a manager esterni da parte del dg Rai Luigi Gubitosi. Centinaio e Gennaro Migliore di Sel chiedono, inoltre, di evitare le pubblicità sul gioco d'azzardo, mentre Laura Puppato del Pd spinge per lo stop di spot «che veicolano una rappresentazione stereotipata del ruolo delle donne e degli uomini». L'esame degli emendamenti, inizialmente previsto per domani, è slittato alla prossima settimana.


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