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Esami di Stato 2014

Creato il 20 giugno 2014 da Spaceoddity
Esami di Stato 2014Davanti a me trentacinque ragazzi di un istittuto tecnico industriale di Palermo, uno di quelli "buoni", rinomati, di quelli che - a detta di molti - fanno la differenza tra l'aver assolto l'obbligo scolastico (e fruito del diritto di studio) e l'aver frequentato una Scuola. I "candidati" sono educatissimi, collaborativi, in certi casi davvero adorabili, pongono le domande che ti aspetti da parte di chi sta lavorando a qualcosa con abnegazione (o con rassegnazione). Ma, insomma, non barano, sembrano genuini, offrono quello che possono apparentemente senza filtri. Se anche quello che mostrano è il meglio che sanno dare (so bene che ciò spesso accade), questo esame è la prova che sono ragazzi che possono dar molto sul piano umano.

Tra me e loro, tra la commissione e loro, le tracce del primo compito degli Esami di Stato. Quasimodo-il dono-nuove responsabilità-tecnologia pervasiva-violenza&nonviolenza nel '900-periferie-il secolo della prima guerra mondiale. Insomma, ormai le conosciamo tutti, se ne è scritto tutto ciò che si poteva scrivere (e forse di più). Io ho visto questi giovani, che non sono stati miei alunni, sostanzialmente tranquilli, non stupiti e alle prese con le loro idee. Quello che invece stupisce è l'infuriare delle polemiche e delle false attese su questo momento così delicato, attese che una volta confermano e una volta smentiscono senza appello ciò che ci aspettiamo dalla scuola. Qualunque sia l'idea che ne abbiamo, e anche se in pochi ancora credono nell'Esame di Stato, io trovo che nessuna delle persone coinvolte, a partire dai ragazzi, debba farsi sfuggire l'occasione di sfiorare nuove storie, nuove vite, nuovi ambiti della propria esistenza.

Proprio perché stanno perdendo rapidamente validità e dunque valore (giacché oggi il valore è di tipo economico e si basa sulla spendibilità), sarebbe bello che ciascuno cogliesse lo spunto di questa noiosissima e dispendiosa strettoia per sperimentare, per mettersi alla prova con tutto se stesso. Fare gli esami non come una recita, o peggio una sceneggiata, bensì come un'avventura.

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