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Esistono gli elettori forza-renziani?

Creato il 12 marzo 2014 da Tafanus

Esistono gli elettori forza-renziani?

"Cari amici che l'altra volta avete votato Berlusconi, noi non abbiamo paura di venire a stanarvi dalle vostre delusioni [...] Ehi, diciamo a voi, vogliamo venire a prendervi". Nel lanciare la propria candidatura alle primarie del centro-sinistra, nel settembre 2012, Renzi chiariva (ancora una volta) la propria intenzione di lanciare il proprio appello, senza remore, agli elettori di centro-destra, ai delusi della "rivoluzione del '94".

In che misura l'operazione di drenaggio del bacino post-berlusconiano - condizione ritenuta necessaria, dal leader del Pd, per vincere le elezioni - è effettivamente possibile? Se consideriamo i dati dei sondaggi condotti da Demos negli ultimi due mesi, i flussi da coloro che avevano votato Pdl, nel 2013, in direzione del Pd, rimangono ancora piuttosto contenuti. Sappiamo, tuttavia, che, tra il 2008 e il 2013, il Pdl aveva già perso più di sei milioni di elettori, in parte transitati verso altre forze - in particolare verso il M5S - in parte rifugiatisi nel non-voto. Una porzione di quest'area fluttuante sembra avere contribuito alla recente crescita del Pd renziano.
Se analizziamo l'auto-collocazione degli elettori democratici sull'asse sinistra-destra, oggi e un anno fa, si osserva un certo scivolamento verso centro-destra: la componente che si considera "di centro" è salita dal 5 al 7%; quella di chi si descrive come elettore "di destra" o "centro-destra" è passata dal 4 al 10% (...azz... e questo è "l'unico che può farci vincere", secondo la vulgata in auge anche fra alcuni lettori di questo blog... NdR)

Sempre negli ultimi dodici mesi, è lievita dal 5 all'11% la frazione di elettorato Pd che rifiuta di prendere posizione rispetto al più tradizionale degli assi politici. Tale mutamento, peraltro, sembra riconducibile direttamente al ruolo del segretario. Infatti, tra coloro che si dichiarano "elettori di Renzi" ancor prima che "elettori del Pd", oltre il 40% sceglie una posizione alternativa rispetto a quella di sinistra o di centro-sinistra.
Allo stesso tempo, il Presidente del Consiglio può contare su un numero di estimatori molto elevato tra coloro che, ancora oggi, si dicono intenzionati a votare per il partito di Berlusconi. Tra gli attuali elettori di Forza Italia il 56% esprime un giudizio positivo sul governo e una quota ancora più elevata (64%) giudica positivamente il premier. Circa un terzo degli elettori forzisti, inoltre, si dice convinto che, in caso di elezioni, in questo momento il centro-sinistra sarebbe favorito, e il 10% arriva a dirsi molto o abbastanza vicino al Pd renziano. Si tratta di persone che, qualora l'attuale clima d'opinione dovesse confermarsi nel tempo, con l'avvicinarsi del voto potrebbero essere tentate di salire "sul carro del vincitore".
Negli anni Ottanta, al di là dell'Oceano, li chiamavano Reagan democrats: elettori del Partito democratico (statunitense) sedotti dalla retorica post-ideologica del grande comunicatore. In modo speculare, il leader Pd - ribattezzato da Vittorio Zucconi Matteo Ronald Reanzi - continua oggi a lanciare messaggi all'elettorato di centro-destra, rispolverando molti dei cavalli di battaglia della rivoluzione berlusconiana.
Ad esempio, la lotta contro la pressione fiscale: "Meno tasse per tutti. Loro lo hanno detto. Noi lo abbiamo fatto", affermava, già nel 2011, lo stesso Renzi, rivendicano i provvedimenti assunti, in materia, da Presidente della Provincia di Firenze.
I prossimi sondaggi e, soprattutto, i prossimi appuntamenti elettorali ci diranno se tale tentativo di attrazione, nell'orbita democratica, degli orfani del berlusconismo avrà successo. Ci diranno se esista veramente l'elettore renziano (post)forzista: l'elettore forza-renziano.

Esistono gli elettori forza-renziani?


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