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Da Andrea_cusati

ESSERE INVALIDI IN ITALIA

Questo vecchio post/sogno che scrissi tanti anni fa lo dedico come allora a un caro amico affetto da una malattia incurabile e degenerativa. Ho avuto modo di riallacciare i rapporti con lui dopo qualche anno e mi fa male il cuore nel sentire il degrado sociale e politico che questo ragazzo deve affrontare tutti i giorni oltre a resistere a una malattia che giorno dopo giorno lo sta paralizzando completamente.
Ti voglio bene Massi, sei il mio eroe.

"Alex è un ragazzino di 15 anni con una malattia genetica degenerativa e irreversibile che lo porterà alla morte.
Questa malattia gli sta minando il coordinare i movimenti, ma non è ancora arrivata a danneggiare del tutto il corpo di Alex.
Alex, anche se con qualche impaccio, riesce ancora a camminare e correre.
 Capita che un giorno Alex sia a fare una passeggiata in un parco fuori città con il padre.
A un certo punto passano accanto a un campetto da calcio di periferia.
Alex resta estasiato a guardar correre i ragazzi delle due squadre.
Il padre si informa con uno spettatore e viene a sapere che è una partita di terza categoria ma le due squadre sono prime a pari punti e si giocano il passaggio in seconda categoria.
Alex si gira di scatto verso il padre e con occhi lucidi e pieni di speranza chiede:- "Babbo, chiedi all'allenatore se mi fa giocare?Anche solo per 10 minuti."-
Il padre lo guarda sentendosi stringere il cuore e, anche se sa che non lo faranno giocare, apre la porticina di rete verde che divide il campo dagli spalti e camminando ai bordi del rettangolo verde va dall'allenatore di una delle due squadre.
Con suo grande stupore l'allenatore, commosso dalla situazione di Alex e dalla sua richiesta, accetta di buon grado.
Viene procurata una maglia ad Alex mentre la notizia fa il giro del campo e dei piccoli spalti.
Mentre i giocatori quasi litigano fra loro per uscire e lasciare il posto ad Alex, dalle gradinate arriva qualche timido applauso al suo indirizzo che presto diventa una entusiasta standing ovation al suo ingresso in campo.
La squadra avversaria non lo tratta in campo in maniera aggressiva ma non gli fa sconti.
All'85° minuto di gioco sul risultato di 0 a 0 Alex si attarda in fuorigioco cercando di correre come meglio può per rientrare oltre la linea difensiva avversaria e in quel momento scatta il contropiede della sua squadra che ruba un pallone a centrocampo... sono cinque contro tre... l'ala salta un uomo gli avversari rientrano... sono tre contro uno... la palla viene passata ad Alex che è solo davanti al portiere... grazie ai suoi movimenti goffi per mantenere il controllo di palla il portiere è ingannato e gli arpiona un piede con la mano.
Alex cade in area.
E' RIGORE!
Tutti i tifosi esultano e i compagni di squadra corrono ad abbracciarlo.
Il capitano gli consegna la sfera e gli dice che deve calciare lui.
Alex è sul dischetto.
Il piccolo stadio è silenziosamente teso.
Tutti sono con Alex.
Alex prende la rincorsa, inciampa e colpisce il pallone in maniera singolare.
Il portiere è ingannato... ED E' GOAL!!!!
I suoi tifosi e quelli avversari esultano e applaudono, i compagni di squadra lo sommergono di abbracci, gli avversari gli corrono incontro entusiasti e lo baciano e il padre piange di gioia per questo miracolo di giornata di vero sport.
Al 90° l'arbitro chiude l'incontro e Alex ha portato la sua squadra a vincere un campionato.
E' un eroe.
E' il suo giorno di gloria!"

                 Scritto da Andrea Cusati giovedì, 30 maggio, 2013


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