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Eterna - dal forum della gente del toro

Creato il 25 marzo 2011 da Astonvilla
ETERNA - DAL FORUM DELLA GENTE DEL TOROSono vecchi.
Non ce la fanno fisicamente.
Hanno i capelli bianchi.
Non li hanno più.
Sono sovrappeso.
Fanno fatica.
"...certo che più di quarantacinque minuti la vedo dura..."
Facce piene di rughe.
Qualcuno ha un male da combattere.
Altri magari dormono male perchè per amore della loro passione giocano magari nella Nicese.
Poi c'è chi ha il fiatone.
E c'è n'è un'altro che salta tra i pali sperando di non farsi male.
Uno ha fatto venti ore di aereo.
Eppure, tutti questo Vecchi di colpo sono tornati giovani, combattenti della prima e dell'ultima ora. Ora che il Toro è compagine molle e priva di coraggio, questi Vecchi sono la luce, il bagliore ed il lampo, lo tsunami che da decenni mancava dentro quelle casacche Granata calcanti il terreno della tinozza del Comunale-Senza-Nome.
Ma la miccia che li ha accesi parte sempre e comunque dalla Maratona. Unica Curva rimasta oggi a baluardo del Calcio che non c'è più. Unico colore che non si vuole piegare al molle imperante, agli zigomi finti, alle palle di silicone ovunque esse siano messe, agli opinionisti da tivvù di milano scurrili e volgari nei loro loden cuciti con fili di cocaina, alle faccende dei faccendieri, alle false Curve, al falso Tifo, alle false aspettative, ai falsi complimenti, ai falsi terzini, ai falsi Granata-da-voto, ai Rolex regalati, ai punti comprati, agli arbitri con escort al seguito, ai Suv mal guadagnati, ai privè per pochi come schiaffo ai lavori umili di Noi Granata.
Una Curva che è il Simbolo di ciò che siamo stati e che saremo. Un Simbolo d'Onore rimasto solo in questo desolante panorama italico da striscione.
Un Curva, anzi, La Curva che ha insegnato la vita a molti di noi e che raccoglie simbolicamente tutti i Granata del mondo anche se non ha i posti per tutti.
Un luogo alle spalle del Toro che ne protegge le corride, sanguinose e da troppo tempo troppo pericolose per Lui, animale fiero e sempre con gli occhi pieni di sangue.
E ne è corso di sangue. Veramente. Tragicamente. Incolpevolmente. Scendendo dalla Collina Infame e che non è riuscita a raggiungere la città, divisa da un Fiume che anch'esso non ha colpe, impedendo che impregnasse meglio le coscienze che, in questa città, svillanano chi fa bene, chi ci vuole provare, chi ha la sua idea, chi costruisce, chi ha sogni e chi riesce a metterli in pratica.
La Curva. Apoteosi rassicurante che ha dettato gli schemi del tifo europeo, mondiale. Luogo di culto quanto solo una chiesa può. Religione per Noi. Incomprensibile per altri.
Ma non per quei Vecchi.
Che già dagli spogliatoi vibravano. Allacciando gli scarpini scaldavano i motori. E poi il verde, la tinozza e Lei. La Maratona.
Ogni schema mentale salta. Ogni contraddizione sparisce. Ogni timore viene cancellato in un colpo di palpebre per aggiustare la vista per il troppo colore, unico, accecante e pastoso.
Come il sangue.
Un mare di sangue che cola da spalti che danno le spalle al Nord Polare, cancellando anche antiche dicerie sull'energia nulla della polarità ancestrale.
Sangue di persone che ci credono, figlie di chi ci ha creduto, padri e madri di chi ci crederà, ancora e sempre.
E quei Vecchi si sono accesi. Ed hanno giocato. Bene. Da Toro.
Ma come in tutti i matrimoni, due individui che si trovano devono essere compatibili.
Tra la Maratona ed il suo cuore e molti, troppi, tra coloro che oggi vestono la Maglia non c'è quella compatibilità.
Uno solo ce l'ha per dna e gruppo sanguigno. Ma non basta.
Comunque sia, ieri, alcuni Vecchi hanno insegnato cos'è il Toro a dispetto delle leggi fisiche e morali che ci vorrebbero già defunti.
Ma non lo siamo ancora. E quei Vecchi lo hanno ricordato a Noi ringraziando a modo loro, sul campo, anni di amore che Tutti Noi gli abbiamo dato.
E ancora una volta il mondo si è ricordato che esiste un luogo fatto di persone che non ci stanno, che sperano e che lottano come possono e che tifano una squadra di calcio che è molto di più di una squadra di calcio.
Il Toro.
Grazie Maratona. Eterna come il Toro.

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