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[Eventi] Paramore part II

Da Queenseptienna @queenseptienna

Salve salvino scrittevoli! Era ora che ricomparissi e stavolta vi porto nuove notizie dall ‘Estragon (e io che credevo fosse qualcosa di fantasy), in cui si è svolto il 10 Settembre il concerto dei Paramore. Come ci tengo sempre a rimarcare, non parlo da fan (lo faccio notare, perché vedrete la differenza quando recensirò il  live dei Placebo di Novembre! Ovviamente cercherò di essere ugualmente obiettiva e professionale), ma da pirla che osserva da fuori il suddetto avvenimento; pertanto sono priva di quella scintilla che mi farebbe vedere tutto straordinario.
Mi complimento innanzitutto per l’organizzazione che noto sempre al top, tra il ritardo nell’aprire i “cancelli” e la location del concerto  così versatile, che in due date è stata cambiata due volte. Fortuna che siamo giunti alle 7: non oso immaginare in che condizioni sarà arrivato a fine serata chi ha fatto l’impossibile per trovarsi in prima fila. Non dev’essere stato facile aspettare stipati da non si sa che ora della mattina per poi attendere fino alle 20:30, quando avrebbero dovuto aprire le porte all’incirca due ore prima.
Parliamo della musica: vi annuncio che il concerto è stato aperto stavolta dai Fenech Soler, che se volete ascoltarli vi ho lasciato una canzoncina qui. Ritengo sia importante parlare anche delle band spalla, specie perché fargli aprire lo spettacolo è un’occasione per farli conoscere… allora conosciamoli: non sono affatto male; bella musica, anche se ricordano un po’ troppo i Thirty Second To Mars per i miei gusti. Non mi hanno sedotta come i Dutch Uncles a Giugno, ma hanno retto comunque bene il palco e si sono mostrati interessanti. Sono stati carini anche dopo il concerto, in quanto sono scesi tra la gente per fare foto e autografi. Li ho trovati un sacco disponibili, persino a farsi una breve chiacchierata. E non solo… pensate che il cantante stesso durante la performance immortalava i fans con la macchinetta fotografica. Più simpatici di così, si muore.

[Eventi] Paramore part II

[Eventi] Paramore part II

Ma arriviamo al dunque. Quando tempo fa ho visto Hayley con i capelli blu stile Avatar, tutto ho pensato, tranne che sarebbe tornata rapidamente al rosso, con tanto di taglio d’accetta. Devo ammettere che a quella ragazza starebbe bene persino un castoro in testa; infatti  i capelli sono perfetti, come anche il look. Credo che il suo punto di forza sia proprio  la capacità di essere carina senza scendere nel volgare (che a quello ci pensa già Miley Cyrus… ma è un’altra storia). Anche se speravo si presentasse con quel pantalone rosso sfavillante, che fa un sacco scena.

La scaletta è stata la seguente:

Grow Up
Fast in My Car
That’s What You Get
Decode
Ignorance
Interlude: I’m Not Angry Anymore
Now
Daydreaming
When It Rains
Last Hope
Brick by Boring Brick
Interlude: Holiday
Crushcrushcrush
Ain’t It Fun
The Only Exception
In the Mourning
Pressure
Misery Business
Part II
Interlude: Moving On
Still Into You

Trovo ammirevole il cambiamento radicale rispetto allo spettacolo di Giugno; credete, non è poi così scontato che un gruppo rivoluzioni così tanto lo spettacolo nell’arco di due mesi. Chi ha i miei gusti musicali ha ben presente di cosa sto parlando.
Fatto sta che, grazie a questo accorgimento, i due live sono sembrati totalmente diversi. Oserei dire che quest’ultimo è stato molto più tranquillo, ringraziando anche coloro che erano presenti, per non aver pogato fino allo sfinimento uccidendo la gente, limitandosi al giusto. La band è stata molto divertente e capace di focalizzare l’attenzione su di sé e di tenere il pubblico attivo. Salvo la cantante, animatrice per eccellenza con quelle mossettine e quel modo accattivante di reggere la scena, salendo sulla cassa a “improvvisare” mosse di ballo (a volte mi veniva anche da ripeterle) e non solo, l’attenzione si è distribuita in modo abbastanza equo per Taylor e Jeremy, che non per questo sono stati oscurati dalla rossa. Anzi; direi che i tre funzionano piuttosto bene. Anche perché, la sintonia tra i membri di una band, non s’improvvisa: o c’è o non c’è.
Anche stavolta hanno dato l’opportunità ai fans di salire: per la precisione a una ragazza, Giulia, che per una parte di brano  è stata l’Hayley della situazione. Dimostrano una grande sensibilità nel voler regalare emozioni così indelebili alle persone che credono nel loro lavoro, è un punto grande a loro favore per cui li ho presi in simpatia.
La Williams non si è limitata a cantare e basta: si è data anche a brevi discorsi per gli spettatori, e affermerei che è riuscita a commuoverli davvero.
Ciò che maggiormente ho apprezzato è l’energia, il coinvolgimento che hanno creato a prescindere: tu eri lì e ti veniva così spontaneo partecipare. Senza se e senza ma. Spesso ti ritrovavi così preso, che perdevano importanza i dettagli; ti sentivi parte di qualcosa e ne eri assorbito. Pollice su per questo live, che è stato senz’altro meglio del precedente.
Lo show  è terminato con una grandine fitta di coriandoli arancioni e la scomparsa della band, senza apparizioni post concerto.
Il tutto non è avvenuto lasciando l’amaro in bocca: sono talmente carini, che la fuga per stavolta  gli si può anche perdonare.


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