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Fabio Fazio: "Io al Festival di Sanremo voglio bene". Giancarlo Leone: "Grillo, oltre a essere un leader politico, è ed è stato un grande uomo di spettacolo; conosce le regole del gioco"

Creato il 17 febbraio 2014 da Nicoladki @NicolaRaiano
Fabio Fazio: Fabio Fazio e Giancarlo Leone sono intervenuti questa mattina all’Alfonso Signorini Show, il programma di Radio Monte Carlo condotto da Alfonso Signorini, Luisella Berrino e Aristide “Mummi” Malnati.

FABIO FAZIO - Fazio: Con Laetitia Casta in qualche modo faremo un omaggio alla tradizione perché stiamo immaginando di fare una cosa, un numero vero e proprio. Letizia è molto generosa – di solito è previsto che uno venga lì e dica “Esce il mio film, che bello essere qui” – invece non sarà così. Signorini: Sarà una festa sull’onda della familiarità. E so che tu ti ispiri a Mike Bongiorno, che è una cosa facile da dirsi, ma difficile da realizzare, però quel clima di festa da voi si respira. Fazio: Mike per un destino strano mi è sempre stato vicino ed è un punto di riferimento. Un mio amico una volta mi ha detto “ti devi ricordare il rapporto di Mike con la televisione, con il pubblico”. Il pubblico di adesso è diverso da quello degli anni 60, però c’è di fondo una necessità costante di rispetto e stima per il pubblico. Mike questa cosa non l’ha mai dimenticata e ha sempre voluto bene alle cose che faceva. Io confesso che al Festival di Sanremo voglio bene e se uno non gli vuole bene, non lo può fare perché è una cosa talmente complicata, disumana, innaturale, esagerata. E’ tutto fuori dalla natura umana. O gli vuoi tanto bene…. L’aspetto più difficile per chi lo conduce è trovare la leggerezza giusta un minuto prima di andare in scena. Oggi non sono leggero, ho un’ansia abbastanza divorante. Da qui a domani spero che arrivi. E’ come entrare in forma per una gara. Signorini: Si parla molto della presenza di Beppe Grillo in sala domani sera. Come pensi di gestirla? Fazio: Noi adesso dobbiamo occuparci di quello che prevede la scaletta, che è già un lavoro gigantesco. Occuparci dell’imprevedibile è una cosa che al momento non abbiamo il tempo di fare. Lui è un uomo di spettacolo e sa che non si fa niente del genere. Secondo me è un rischio che non esiste. Dopo di che è già molto lunga arrivare a mezzanotte e mezza, che è il mio vero problema. Signorini: Sarà un Sanremo di festa che getta anche uno sguardo sulla realtà amara del nostro Paese. Ci sarà modo di riflettere anche su quello che non va. Fazio: Essendo una festa così esposta, era un peccato non approfittare di questa opportunità per ricordare a tutti una cosa, che viviamo in un Paese meraviglioso, che la bellezza è l’ingrediente di cui probabilmente abbiamo al momento più bisogno. La bellezza ha a che fare con la conoscenza, con la giustizia, con la verità, con aspetti che rendono migliore la vita e quindi noi stessi. La scenografia di Sanremo di tanto in tanto ci ricorderà che questa bellezza trascurata è un delitto.
Fabio Fazio: GIANCARLO LEONE Signorini: L’incognita Grillo come la stai vivendo? Leone: Esattamente come Fabio. Noi dobbiamo preoccuparci di fare il migliore spettacolo possibile e non deludere le aspettative. Grillo, oltre a essere un leader politico, è ed è stato un grande uomo di spettacolo; conosce le regole del gioco. Ecco perché tutto questo ci fa stare tranquilli. Io non so cosa farà, se verrà e se farà un fuori programma. Immagino che il fuori programma sarà fuori dal teatro. Lui è un grande uomo di spettacolo; io ho già comprato i biglietti per quando verrà a Roma con il suo spettacolo. Signorini: Il Corriere questa mattina ha fatto una paginata negli spettacoli: Sanremo è anche polemica. C’è l’incognita Rufus Wainwright che mercoledì sarà sul palco dell’Ariston. Nella RAI cattolica della Tarantola si profila questo artista gay dichiarato e anche un po’ anticlericale. Leone: Ogni polemica ha sempre una base: qualsiasi artista, soprattutto se impegnato, può essere visto sotto Sanremo come elemento di rottura. È chiaro che quando artisti del genere vengono a Sanremo, quando vengono su Rai1, le cose cambiano. Ognuno di questi artisti ha al suo interno una vis polemica e talvolta anche un modo di rappresentarsi rispetto allo spettacolo, che poi si conforma rispetto allo spettacolo. Sappiamo che Rufus non si crocefiggerà in scena e non farà nulla di quelle cose che l’hanno anche reso famoso. Farà il grande artista che è.

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