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Fashion Museums in Florence – 1): Museo Ferragamo

Creato il 07 gennaio 2015 da Viaggimarilore

Ve l’avevo detto che avrei iniziato l’anno alla grande, con tutta l’intenzione di approfondire la conoscenza di Firenze a partire dai musei (che non mi pare cosa da poco!). Allora, dopo essermi immersa nel Rinascimento di Palazzo Vecchio, ispirata dai Saldi appena iniziati, ho pensato bene di dedicarmi ai due musei di moda della città: il Museo Ferragamo e il Gucci Museo. Ognuno per il suo specifico, Ferragamo e Gucci sono due grandi firme, oggi dei brand, talmente conosciuti in tutto il mondo da dover essere celebrati con un museo. Un museo che sia certamente autocelebrativo, ma che, proprio in virtù dell’autocelebrazione, canta il Made in Italy e l’eccellenza italiana nel campo della moda, dell’artigianato e della creatività. Poi, nella terza puntata di questa miniserie di post, tornerò alla storia della moda, alla Galleria del Costume di Palazzo Pitti, sempre a Firenze.

Moda con la M maiuscola, dunque, che è la stessa M di Made in Italy. Cominciamo col Museo Ferragamo, che si trova nella stessa sede della splendida boutique di Ferragamo in Palazzo Spini Feroni, grande palazzo medievale che domina Piazza Santa Trinita, in fondo a via Tornabuoni, la via delle boutiques chic di Firenze. La prima domenica del mese il Museo Ferragamo è aperto gratuitamente. E così ne ho approfittato.

museo ferragamo

Un’intera parete di scarpe: il paradiso di ogni donna, e invece è il display delle creazioni di Ferragamo da fine anni ’30 a fine anni ’50 del Novecento

Non si tratta solo di un museo che racconta la storia di Ferragamo, del marchio, delle sue creazioni e dei suoi brevetti, ma ospita mostre temporanee, sempre in qualche modo volte a celebrare il genio di Ferragamo, per sviluppare però comunque un tema legato al camminare, ai piedi, alla posizione eretta. La mostra visitabile ora, Equilibrium, celebra proprio la posizione eretta dell’uomo, a partire dalle impronte di Australopithecus lasciate sulla cenere dell’esplosione di un vulcano in Africa centinaia di migliaia di anni fa, percorrendo in rassegna lo studio del piede, del camminare, del peso del corpo nella storia dell’arte, dall’arte romana a Giacometti, passando per Canova, Rodin e dedicando spazio anche alle performances, tra cui “The Lovers” di Marina Abramovich, lunghissimo, struggente cammino in Cina, condotto da due punti di partenza diverse da lei col suo compagno di allora, solo per congiungersi, abbracciarsi e dirsi definitivamente addio. E poi un focus sulla danza, disciplina, o pratica, nella quale l’equilibrio dato dal peso del corpo sui piedi è fondamentale! E allora si parte dalla danza classica per passare alle ballerine di Degas, alle innovazioni di Isadora Duncan e da quanto le innovazioni nella danza influenzarono gli artisti a lei contemporanei. Un bellissimo e interessante excursus e una riflessione su quanto i piedi siano importanti, e l’atto del camminare una delle cose fondamentali, se non la principale, del nostro essere uomini, prima ancora dell’intelligenza.

Museo Ferragamo

Mostra Equilibrium al Museo Ferragamo, Firenze

Quanto al Museo Ferragamo vero e proprio, attraverso video, immagini e forme per scarpe, trasmette il messaggio dell’artigiano con una marcia in più, che faceva di ogni singola scarpa un esemplare unico, fatto su misura.

museo ferragamo

Ad ogni piede (per esempio quello di Angelina Jolie) la sua scarpa, realizzata da Ferragamo

La sua storia inizia in America, ma poi è a Firenze che realizza le creazioni principali, veri e propri brevetti, invenzioni, come la zeppa. Eh già, care le mie lettrici: chi ha inventato la zeppa? Salvatore Ferragamo in persona, nella prima metà degli anni ’30 del Novecento, inventa la soluzione che permette alle donne di stare comode su scarpe alte. Perché diciamocelo, care mie, i tacchi son tanto belli, e più sono alti e più son belli, ma accidenti a loro, dopo un po’ sono scomodi! E invece no, pare che Ferragamo, in anni e anni di studio e sperimentazione, studio anche dell’anatomia umana, e sperimentazione di modelli e di materiali, abbia capito qual è il segreto del successo di una scarpa col tacco, di gran classe che sia anche comoda. Perché non deve essere sempre vera l’equazione tacco alto = dolore ai piedi per 10 giorni.

Tutto molto bello, peccato però che tocca fidarsi, perché ahimè non mi posso permettere un paio di Ferragamo originali… l’unica pecca di questo museo, infatti, è la mancanza di interattività: perché, mi chiedo, perché non posso toccare, provare, una di quelle scarpine in mostra? L’esperienza multisensoriale è tanto apprezzata nei musei… perché non applicarla qui? Naturalmente sto scherzando, eh? Io posso solo passare davanti alla vetrina, e sbavare davanti a certe creazioni, come questa, 2014, ultimo modello ma già musealizzato:

Ferragamo

Ferragamo, 2014 – Museo Ferragamo

Il Museo Ferragamo è un piccolo ma interessante spazio culturale. Perché è giusto che il Made in Italy, il saper fare da cui nascono eccellenze, siano raccontate agli altri. La forma più dirompente, per raggiungere e colpire l’immaginario collettivo, è l’esposizione in forma di museo: trasformare oggetti di culto oggetti che già di per sé sono un cult, svuotandoli del loro valore commerciale e ammantandoli di un valore che ormai è culturale. E tutto sommato è giusto che sia così.


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