Fecondazione eterologa: si dalla Corte Costituzionale

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La Corte Costituzionale nella giornata di ieri si è pronunciata sulla Legge numero quaranta, la quale vietava l’utilizzo di una persone sterna alla coppia per la fecondazione della donna, nei casi di infertilità assoluta.

Dichiarato incostituzionale il divieto per questa procedura, sono migliaia le famiglie che potranno avere un figlio proprio grazie all’aiuto di un soggetto al di fuori della coppia. Ma il Ministro della Salute Lorenzin avverte che rima di tutto, la legge dovrà passare per il Parlamento, il quale dovrà definire alcune regole: tra le più importanti, c’è la privacy della persona che si offrirà per il trattamento. Questa potrà essere conosciuta dalla famiglia? Il bambino avrà il diritto di conoscere l’identità di chi ha contributo a farlo nascere? Potrà stringere legami con eventuali parenti, come fratelli o sorelle?

Sono molte le domande a cui il Parlamento dovrà dare delle risposte, secondo un programma che il Ministro ha affermato sarà presto reso pubblico.

Numerose associazioni religiose si sono opposte fermamente alla decisione della Corte Costituzionale, affermando che così si lede la famiglia nella sua integrità e di attacco alla famiglia. Famiglia Cristiana, il giornale cattolico per eccellenza, classifica l’incostituzionalità delle legge quaranta come ultima follia italiana. Anche Nuovo Centro Destra e UDC contrari alla decisione, favorevoli invece il Partito Democratico e SEL.

Per quanto riguarda la società, invece, il 75% della popolazione italiana è favorevole a questa svolta, mentre il 25% non ritiene che la Corte Costituzionale sia stata obiettiva.

di Alessandro Bovo

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