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Felice chi è diverso, recensione: l’omosessualità ieri, oggi e domani

Creato il 04 marzo 2014 da Oggialcinemanet @oggialcinema

4 marzo 2014 • Recensioni Film, Vetrina Cinema

L’omosessualità ieri, oggi e domani in Felice chi è diverso di Gianni Amelio

Anche quest’anno la presenza alla Berlinale del cinema italiano è stata ridotta all’osso. Oltre al film di Edoardo Winspeare, In Grazia di Dio, presentato in anteprima assoluta, a rappresentare la nostra industria cinematografica c’era Gianni Amelio. Il regista 69enne ha svelato nella sezione Panorama, il suo documentario Felice chi è diverso, che arriva in seguito al suo outing di qualche mese fa.

Si tratta di un lavoro a bassissimo costo, come ci ha raccontato lo stesso Amelio, attraverso il quale il regista calabrese viaggia nell’Italia del ‘900. Al centro di questo viaggio vi è il rapporto tra la società e gli omosessuali e le innumerevoli ingiustizie e violenze sia fisiche che verbali a cui costoro sono stati e continuano ad essere sottoposti ancora oggi. Per celebrare la diversità, termine che dovrebbe essere sempre più associato con la parola felicità piuttosto che con paura, diffidenza ed emarginazione, il regista del Ladro di Bambini si serve delle storie di circa 20 anziani, talvolta eccentrici, per sottolineare il coraggio che queste persone hanno dovuto mostrare per non essere schiacciati da una società ottusa e perbenista. Il titolo è tratto da una poesia di Sandro Penna che recitava “Felice chi è diverso/Essendo egli diverso/Ma guai a chi è diverso/Essendo egli comune.” Il testo, così come il documentario, non avvalla la diversità come una categoria a parte, lontana dalla normalità (come spesso viene considerata l’omosessualità) ma la celebra come valore in quanto tale.

Felice chi è diverso

Felice chi è diverso

Attraverso interviste, sorprendenti e vivaci immagini di repertorio e assurdi giochi di parole e follie giornalistiche, Amelio ripercorre l’omertà e la repressione dell’omosessualità negli anni successivi al fascismo. A quell’epoca l’omosessualità non veniva più attaccata apertamente ma vi si faceva riferimento come alla più deprecabile delle depravazioni umane, l’equivalente dell’insulto peggiore. Era con mezzi sempre più subdoli che i gay subivano una continua violenza psicologica, molto meno distante da noi di come si potrebbe pensare. Difatti, dopo una carrellata di anziani che racconta le proprie disgraziate adolescenze, all’insegna della persecuzione, del silenzio e dell’umiliazione, Amelio si affida in chiusura alle parole di un giovane le cui lacrime confermano quanto di attuale ci sia nella questione posta dal regista. D’altronde la sua inchiesta è volta, più di tutto il resto, ad approfondire i temi dell’accettazione sociale dell’amore omosessuale e della sua normalizzazione attraverso l’irrisolto nodo lessicale.

Un lavoro impegnativo che, colpevoli i pochi mezzi con cui è stato realizzato, non sempre riesce a carpire l’attenzione del pubblico, soprattutto più giovane. Eppure Felice chi è diverso non è l’apologia dell’omosessualità ma un tentativo di svelare la bellezza della verità, ciò che nessuno dovrebbe temere di mostrare. Il fine ultimo è che nessuno si senta in una posizione di superiorità e, per questo, “in dovere di tollerare” il diverso che andrebbe invece tutelato e coccolato poiché fonte di gioia e senso di libertà. Non poteva mancare in questo viaggio a ritroso il ricordo di Pier Paolo Pasolini, uno dei più grandi intellettuali del secolo scorso, la cui “diversità” gli costò forse la vita. Tra gli intervistati vi è anche Ninetto Davoli che per la prima volta non è limitato a fare le veci di Pasolini ma è protagonista di un commuovente racconto legato alla sua difficile gioventù. Sebbene siate liberi di credere che un documentario come questo non sia dopotutto così necessario ai giorni nostri, Gianni Amelio vi smentirà riportando alla luce pezzi di storia altrimenti chiusi nelle stanze del dolore e destinati all’oblio.

Felice chi è diverso uscirà nelle sale italiane a partire dal 6 marzo 2014.

di Rosa Maiuccaro per Oggialcinema.net

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