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[Film Zone] Braccialetti Rossi

Creato il 22 aprile 2014 da Queenseptienna @queenseptienna

[Film Zone] Braccialetti Rossi

Titolo: Braccialetti rossi
Paese: Italia (girata in Puglia)
Anno: 2014
Formato: serie TV
Genere: Drammatico
Regia: Giacomo Campiotti
Soggetto: Albert Espinosa
Sceneggiatura: Sandro Petraglia, Giacomo Campiotti
Stagioni: 1
Episodi: 6
Durata: 100 min (puntata)
Lingua originale: italiano
Trailer: Qui

Voto: 

[Film Zone] Braccialetti Rossi

Trama:
I gruppi sono formati da sei categorie di persone; così, in un ospedale, ne nasce uno formato da Leone (il leader), Valentino (il vice-leader), Rocco (l’imprescindibile), Cristina (la ragazza), Davide (il bello) e Antonio (il furbo). I ragazzi, uniti dai braccialetti rossi, si supporteranno l’un l’altro, affrontando uniti le difficoltà. Perché la vita deve continuare soprattutto quando non va come vogliamo; soprattutto quando per viverla si deve lottare.

Recensione:
Lo so cosa avevo detto a proposito della suddetta fiction: non mi convinceva e non ero convinta di vederla… però ecco, ha vinto la curiosità ed eccomi qui, ragazzi.
Rispetto al libro è qualcosa di parecchio diverso, come immaginavo. Ci sono molti spunti provenienti dalle pagine, ma la narrazione, i ragazzi e le loro storie, nel cartaceo non esistono. Libro e serie tv sono entrambi dei lavori speciali, ma con gusti parecchio diversi tra loro.
Parlando di quest’ultima, i personaggi sono delineati con grande sensibilità, tanto che, ciascuno è radicalmente differente dagli altri. Sei caratteri ben definiti, che finiscono per creare un incastro impeccabile, perfetto anche laddove lo spettatore non scommetterebbe un centesimo. Partiamo dal principio: il fondatore di tutto, il leader, Leo, è un ragazzo dal coraggio invidiabile, forte e sensibile, nonostante l’impulsività; da perfetto contrappeso, Vale è riflessività, arte, un giovane davvero capace di leggere attraverso le persone e interpretarle; Cris, emblema dell’insicurezza, è l’unica donna della comitiva. Oscilla tra il leader e il vice, in attesa di prendere la sua decisione, spesso troppo condizionata dalla paura. Cardine del gruppo è l’imprescindibile Rocco: un dolce ragazzino in coma, capace di collegare, unire tutti gli altri, nonché voce narrante delle sei puntate. Il bello, Davide, all’apparenza  arrogante e scontroso, scoprirà di avere un cuore molto più grande di quello che immagina, conquistando anche quello degli spettatori. La parte più divertente arriva qui, con il furbo, Tony (Antonio): dalla presentazione bizzarra, a dir poco sopra le righe, porta subito a chiedersi come un elemento simile possa amalgamarsi con il resto; eppure, la simpatica macchietta, si rivelerà una fonte inesorabile di sorprese, lasciando tutti a bocca aperta  con il suo modo di vedere e sentire.
La storia è contagiosa, rapisce da subito e sempre istantanea è la voglia di seguire le vite, le evoluzioni dei singoli personaggi. Il ritmo si mantiene sempre alto, senza lasciare buchi; ma l’aspetto importante è che a pelle ti lascia davvero qualcosa. C’è un brivido che ti percorre sempre e ti entusiasmi: ridi e piangi come un bambino.
Specie dalla commozione che le vicende regalano, ho imparato che le apparenze ingannano, perché il tempo rimasto a ciascuno non è prevedibile per nessuno; come d’altronde, non è prevedibile capire realmente ciò che le persone si portano dentro. La vita è un’immensa e continua scoperta, basta  lottare e avere il coraggio di seguitare a voltarne le pagine, per scoprire cosa c’è alla fine del tunnel.
In definitiva, l’ho trovata una serie fortemente introspettivo/emotiva, delicata eppure forte; da questo punto di vista ha una carica molto simile allo scritto che l’ha ispirata. Braccialetti Rossi parla al cuore senza intermediari, e vince la sfida: colpisce e non se ne va.
Personalmente, attendo con ansia di vedere la seconda serie, per ridere e piangere ancora. Ne vale davvero la pena.


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