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FINANZA/ I 30 milioni di posti in meno "interrogano" i grandi players? Mauro Bottarelli

Creato il 16 settembre 2010 da Artigianauta
Mauro Bottarelli
«Il mercato del lavoro è in una fase di grave crisi. La grande recessione ci ha lasciato alle spalle una terra persa di disoccupazione». A dirlo non è il sottoscritto, purtroppo, ma Dominque Strauss-Kahn, capo del Fondo Monetario Internazionale, nel corso di summit a Oslo organizzato dalla International Labour Federation (ILO). Strauss-Kahn ha aggiunto che l'ipotesi di una recessione double-dip resta improbabile ma ha sottolineato come il mondo non sia ancora uscito da una più profonda crisi sociale e che è stato un grosso errore da parte dell'Occidente pensare di essere scampato all'abisso che abbiamo intravisto lo scorso anno: «Non siamo salvi». Un report congiunto di FMI-ILO ha evidenziato come dall'inizio della crisi siano stati persi oltre 30 milioni di posti di lavoro, tre quarti dei quali nelle economie più ricche: la disoccupazione globale ha raggiunto i 210 milioni di unità.
«La grande recessione ci ha lasciato in eredità ferite ancora aperte, un alto tasso di disoccupazione di lungo periodo rappresenta un rischio per la stabilità stessa delle democrazie esistenti», mette in guardia il documento. Lo studio sottolinea, inoltre, che le vittime ventenni della recessione patiranno danni per tutta la vita, oltre a perdere fiducia nelle istituzioni pubbliche: anche perché per andare in pari con l'emorragia occupazionale il mondo dovrà creare 45 milioni di posti di lavoro all'anno per un decennio intero, la presunta ripresa in atto e a breve, infatti, non potrà mai riassorbire tutti gli espulsi dal ciclo produttivo. Per Olivier Blanchard, capo economista dell'FMI, «il tasso di disoccupazione di lungo termine questa volta è allarmante, soprattutto negli Usa, dove metà dei disoccupati sono fuori dal mercato da oltre sei mesi, un qualcosa che non si vedeva dalla Grande Depressione» (vedi grafici allegati, cliccaqui e qui)...................

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