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Focaccia di Recco, un giorno d'estate.

Da Birdin

Focaccia di Recco, un giorno d'estate.
A quanto pare l'estate ci sta per abbandonare. Sabato pomeriggio siamo stati in gita al lago e abbiamo fatto un picnic condividendo le sponde con un certo numero di persone che prendevano il sole in costume. Il mio cane, che è un pastore e quindi non troppo appassionata di acqua, si tuffava allegramente e restava a mollo guardandoci interrogativa: "Ma come, voi no?".Tuttavia oggi, 24 ottobre, pare davvero che sia l'ultimo giorno d'estate. La notizia m'è arrivata all'improvviso e, nell'imminenza del cambiamento, un po' me ne sento dispiaciuta. Le mie invocazioni all'autunno, ai temporali, ai cardigan, ai tappeti di foglie sgargianti mi sembrano ora una gran mancanza di riguardo a un tempo bizzarro, è vero, tuttavia carico di luce e calore.E come in ogni addio che si rispetti, per un attimo ti passano davanti certe cose che al momento, a viverle, sembravano quasi banali. Per questo motivo non voglio arrivare ai temporali e ai miei amati stivali di gomma lasciando nel cassetto la ricetta di questa focaccia che ci ha reso felici durante le vacanze. Davanti a giornate trascorse serene nella casa dove sono cresciuta, senza il becco d'un quattrino, con una caviglia fuori uso e le paturnie, seppure tenere, èh, di mia nonna. Giorni che a ripensarci mi sembrano perline colorate, dove pure un vecchio film e un dolce rustico di more ti regalano la ricetta della felicità.Questa focaccia la mangio spesso quando non porto il pranzo in ufficio e passeggio fino a quel posticino 'particolare', quello di regin-principesse di cui vi raccontavo qualche tempo fa e che, lo ammetto, ha il merito di farmi scoprire cose buonissime. La focaccia di Recco, detta anche fugassa co formaggio, ha dato praticamente lustro a questa cittadina ligure, tanto da essere diventata meta di turismo internazionale grazie proprio alla bontà e alla fama di questo prodotto.E' facilissima e veloce, l'ho rifatta anche qui a Roma e credo diventerà  una specie di tradizione di famiglia. Anche se rifacendola il risultato è stato lievemente diverso, dovuto, credo, al fatto che ho un forno meno buono di quello della mia mamma. Il segreto sta infatti nella cottura, che deve essere fatta alla massima temperatura, possibilmente senza fughe di calore, in un tempo il più breve possibile. 
ingredienti400 di farina di forza250 ml di acqua40 ml di olio evo + 50 ml per spennellare10 g di sale400 g di crescenza (o stracchino)

In una ciotola versare l'acqua e l'olio e sciogliervi il lievito. Unire, impastando, poco alla volta la farina. Lasciare riposare  l'impasto per almeno due ore, avvolto nella pellicola, in un ambiente fresco.Trascorso il tempo di riposo, stenderne metà su una superficie leggermente infarinata, creando una sfoglia sottile un paio di centimetri. Ci si può aiutare prendendo l'impasto coi palmi delle mani, lasciandolo scivolare da un palmo all'altro perché si allunghi. Disporre la sfoglia su una leccarda precedentemente oleata. Farcirla con la crescenza, disposta in tanti pezzi a poca distanza gli uni dagli altri.Stendere l'altra metà dell'impasto, ottenendo una sfoglia, se possibile, ancora più sottile e coprire la base. Tagliare la pasta in eccesso e fare aderire bene i bordi ripiegandoli. Pizzicare con le dita la superficie della focaccia, così da formare una serie buchi che eviteranno alla pasta di gonfiarsi in cottura. Spennellare tutta la superficie con olio e spolverare con qualche presa di sale fino. Cuocere in forno preriscaldato a 250°C per 10/15 minuti.



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