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Forse l'inizio di un nuovo futuro?

Da Marta Saponaro
FORSE L'INIZIO DI UN NUOVO FUTURO?
Buona sera avevo deciso di chiudere tutto e riposarmi ma poi, una cara amica mi ha inviato questa notizia che mi ha fatto tanto, tantissimo piacere e soprattutto mi ha dato una speranza. Infatti ci sono tante persone che si stanno battendo in tutto il pianeta per denunciare i soprusi che l'uomo compie sugli animali in nome della scienza o della ricerca. Le case farmaceutiche sono le prime che maltrattano gli animali e li sottopongono a vere e proprie torture. Questa metodologia, che sta andando avanti oramai da troppo tempo, deve terminare perché al giorno d'oggi ci sono molti metodi per fare ricerca nella lotta contro le malattie senza arrivare a tortura altre vite. 
Da quando l'uomo ha scoperto la sua essenza, ossia da dopo il periodo cupo dovuto ad una chiusura totale della conoscenza voluta dalla chiesa dove la Parola e le leggi ecclesiastiche erano l'unica verità ed il centro di tutto, si è attivato sempre più un comportamento dove alla fine l'essere umano è giunto a considerarsi l'unico vero essere, padrone indiscusso e detentore della possibilità di decisione di vita e di morte sulle altre forme di vita scivolando nello stesso errore di presunzione in cui cadde la chiesa stessa. Forse siamo arrivati al bivio  se perseveriamo su tale cammino la moltitudine delle specie può vedere la sua fine, se, invece, abbiamo compreso l'erroneità di questi comportamenti, ci eleveremo staccandoci dalla superbia e da tutti quello stile di vita che comunque conduco anche all'estinzione anche della nostra specie.  Un pianeta non può continuare ad esistere senza la varietà faunistica e vegetale.
Per esempio se eliminiamo tutte le api, oggi si sta correndo questo rischio per la presenza, ad esempio, di pesticidi anche le piante moriranno perché non ci sarà chi li impollinerà e se ciò accadesse inizierà inesorabilmente ad estinguersi ogni forma di vita e il nostro bel globo diventerà un'arida e sterile palla che vaga solitaria nell'universo.
E' importante quindi per la nostra sopravvivenza rispettare tutti gli animali proprio perché siamo tutti connessi uno dipende dall'altro nessuno è superiore od inferiori tutti abbiamo un'importanza tutti siamo detentori di peculiarità e di motivo di esistere.
Dopo questo preambolo vi spiego perché sono così speranzosa.
Da FaceBook:
Iniziato il processo contro i responsabili dell'allevamento di Green Hill. La LEAL che aveva sporto denuncia, è stata ammessa come parte civile essendo stata individuata come parte offesa. La LEAL si augura che questo sia il primo passo utile verso il superamento dell'uso del modello animale nella ricerca scientifica. La scienza come tale progredisce e nulla giustifica il fatto di rimanere attaccati ad una pratica obsoleta e fallace come la vivisezione. Il pensiero etico e l'obbiettivo della salute umana impongono il superamento di questa pratica non scientifica. La foto del momento della liberazione di uno dei beagles è la copertina del nostro periodico "La Voce dei Senza voce" uscito in data autunno 2012 dopo la chiusura dell'allevamento. Oggi si è tenuta la prima udienza presso la seconda sezione penale del Tribunale di Brescia.  Citati in giudizio i gestori, direttore e veterinario del centro che ospitava circa 3 mila cani destinati alle sperimentazioni scientifiche. Il processo è stato aggiornato al prossimo 12 novembre, quando in aula compariranno i testimoni, una ventina in tutto, citati dal pubblico ministero Ambrogio Cassiani, titolare dell’inchiesta. Ammesse come parti civili Lav, Leal, Lega nazionale difesa del cane ed Enpa. Legambiente nazionale e Legambiente Lombardia oltre a Oipa e associazione Vita da cani sono state escluse come parti civili dal processo iniziato oggi a Brescia contro i responsabili di Green Hill, l’allevamento di cani beagle, a Montichiari, chiuso su ordine della Procura di Brescia nel luglio 2012. Lo ha deciso il giudice della seconda sezione penale del Tribunale di Brescia Roberto Gurini al termine della prima udienza del processo che vede come imputati per maltrattamento e uccisione di animali Bernard Gotti e Ghislane Rondot, co-gestori di Green Hill 2001, della Marshall Bioresources e della Marshall Farms Group, oltre a Roberto Bravi e Renzo Graziosi, rispettivamente direttore e veterinario dell’allevamento. http://www.giornaledibrescia.it/in-provincia/bassa/processo-green-hill-no-a-legambiente-parte-civile-1.1926471
La LEAL è stata ammessa come parte civile al processo inziato contro Green Hill. Riviviamo grazie ad un suo periodico quei momenti indimenticabili. STORIA DI UNA LIBERAZIONE -  Quando nella primavera del 2010 cominciano i primi cortei di protesta, Green Hill ha già espresso l’intenzione di allargarsi con la costruzione di nuovi capannoni, cosa che porterebbe la capienza dell’allevamento a 5.000 cani: lo stabilimento di Montichiari diventerebbe così uno dei maggiori centri di “produzione” di cani per la vivisezione esistenti in Europa. Per la verità, gli anni appena trascorsi non sono stati dei più brillanti, ma stando a quanto scrivono il quotidiano locale Bresciaoggi (giovedì 19 luglio 2012: http://www.bresciaoggi.it/stories/Provincia/388204_vivisezione_business_a_prova_di_crisi/ ) e diversi blog, malgrado il clima di ostilità suscitato dagli animalisti, vendite e utili sono in buona ripresa, con un giro d’affari intorno ai 2,7 milioni di euro nel 2011 contro i 2,5 del 2010 e l’1,4 del 2009. Ora, con i capannoni di Montichiari vuoti, dove verrà spostata la produzione di Beagle destinati ai centri di sperimentazione animale dell’Europa dei 27? Nata nel 1939 come allevamento di animali da pelliccia, la casa madre di Green Hill, la Marshall BioResources, ha sede nello stato di New York, negli Stati Uniti. Nel suo catalogo non figurano soltanto cani di razza Beagle ma anche cani meticci (mongrels), maiali di piccole e piccolissime dimensioni (minipigs) e furetti. Presente ovunque, la Marshall BioResources ha sedi e stabilimenti sia in Europa (gli uffici centrali si trovano a Lione) sia in India, Cina, Giappone e Corea del Sud.
LA STORIA 
14-15 OTTOBRE 2011 Si organizza una veglia di due giorni davanti all’allevamento. Prima che sorga il sole, cinque attiviste e attivisti del Coordinamento scavalcano le reti di Green Hill e occupano il tetto del capanno in cui sono rinchiusi i cani “in partenza” per i laboratori. L’impatto di quest’azione è enorme. Tutta l’Italia può sentire, via Youtube e social networks, i latrati degli animali prigionieri.
INVERNO 2011-2012 Dopo l’“occupazione del tetto”, la grande visibilità assunta dalla campagna contro Green Hill innesca nuove dinamiche e l’arrivo sulla scena - locale e nazionale - di nuovi protagonisti: l’onorevole Michela Vittoria Brambilla spicca tra i politici mentre da una costola del Coordinamento nasce Occupy Green Hill. Persino Roberto Formigoni annuncia una proposta di legge per vietare l’allevamento di cani e gatti destinati alla vivisezione sul territorio lombardo. Si aspetta l’esito della perquisizione realizzata in settembre dalle guardie zoofile dell’Oipa, e si studiano vie d’uscita legali per la chiusura dell’allevamento. Intanto, nelle commissioni parlamentari della Camera e poi del Senato, comincia la discussione sul cosiddetto “emendamento Brambilla” per il recepimento della Direttiva 2010/63/UE (detta “sulla protezione degli animali utilizzati a scopi scientifici”) approvata a Strasburgo nel 2010.
31 GENNAIO 2012 L’emendamento (o articolo 16) perde i pezzi: i deputati eliminano in aula il punto “g” (istituzione di un sistema ispettivo ai laboratori) e il punto “h” (istituzione di una banca dati telematica degli esperimenti eseguiti). Così depauperato, passa al Senato dove viene denominato articolo 14. La discussione (soprattutto mediatica) di politici, associazioni di veterinari e rappresentanti del mondo della vivisezione si concentra sulla clausola dell’emendamento che sembra poter portare alla chiusura di Green Hill.
20 MARZO 2012 Attiviste e attivisti del Coordinamento si incatenano alle grate degli uffici di via San Zeno, a Montichiari, proprio accanto al primo capanno dove sono detenuti i cani in partenza verso i laboratori della vivisezione. In quello stesso periodo viene lanciata l’operazione “Altrimenti ci arrabbiamo” per fare pressione sulla 14° Commissione del Senato, dove si discute il recepimento italiano della Direttiva 2010/63/UE.
28 APRILE 2012 Giornata storica. Le foto che documentano la liberazione di alcuni piccoli di Beagle oltre il filo spinato di Green Hill fanno il giro del mondo. Il Coordinamento partecipa alla manifestazione, che però è stata indetta da Occupy Green Hill. In un inarrestabile crescendo, la protesta contro l’allevamento italiano di Marshall BioResources è ormai sotto i riflettori di tutti i media. L’attenzione e l’appoggio del pubblico sono enormi. Si moltiplicano le forze e le associazioni che vi partecipano, come pure le dichiarazioni dei politici, i servizi dei giornali e delle televisioni. Nei giorni successivi al 28 aprile il Coordinamento riceve un video che ritrae alcuni animali al sicuro e in libertà.
GIUGNO 2012 Il Coordinamento rende pubblica una registrazione audio raccolta all’interno dell’allevamento, durante la quale un dipendente afferma che sopprimerà i cani prima che vengano registrati all’anagrafe canina. La Asl di Brescia ha sempre affermato di eseguire supervisioni rigidissime nei confronti di Green Hill, in base alle quali non nutre dubbi circa il corretto agire dell’azienda. Ora ci sono prove incontrovertibili che ciò non è vero. Per il 30 giugno il Coordinamento organizza un corteo a Montichiari, che nelle intenzioni sarà seguito da un campeggio di due settimane, utile per mettere sotto pressione la Marshall BioResources e i suoi fornitori, per fare il punto della situazione con gli attivisti, i simpatizzanti e le altre associazioni, per aumentare la consapevolezza del pubblico sul business che sorregge la sperimentazione animale. Il campeggio non si farà mai: il 30 pomeriggio, una delle giornate più calde di un’estate che si annuncia torrida, dal corteo di protesta si staccano alcuni manifestanti che raggiungono le reti che delimitano Green Hill. La polizia li ferma e la Digos vieta qualunque ulteriore forma di protesta nei giorni successivi.
GIUGNO - LUGLIO 2012 Giungono a maturazione una serie di procedimenti legali avviati nel periodo precedente. I punti salienti di questa miccia che prenderà fuoco in luglio sono la perquisizione effettuata dalle guardie dell’Oipa il 30 settembre 2011 (benché archiviato, l’esposto dell’Oipa è ben presente nei suoi contenuti a tutti i protagonisti); la denuncia del Partito animalista europeo; la presentazione del caso-Green Hill da parte dell’eurodeputato Andrea Zanoni al commissario Ue alla Salute John Dalli; gli esposti presentati alla Procura di Brescia da una cinquantina di privati assistiti dall’avvocato Aldo Benato; la denuncia dell’associazione Io non ho paura nonché quelle di Lav e Legambiente. Motivazioni comuni a queste azioni sono l’accusa di maltrattamento di cani e di violazione della legge 116/92 sull’utilizzo degli animali destinati alla vivisezione. L’associazione Freccia 45 farà invece richiesta di commissariamento della Asl di Brescia per inadempienze nell’espletamento delle sue funzioni.
18 LUGLIO 2012 Alle 9.15 il Corpo Forestale dello Stato interviene a Green Hill mettendo sotto sequestro probatorio capannoni e uffici dell’allevamento della Marshall BioResoruces. Il reato contestato è quello di maltrattamento di animali. L’intervento è stato disposto dalla Procura del Tribunale di Brescia. All’operazione partecipano trenta forestali dei Comandi provinciali di Brescia, Bergamo e del Nucleo Investigativo per i Reati in Danno agli The Animalsli (Nirda).
20 - 24 LUGLIO 2012 La Guardia Forestale trova cento carcasse di cani nel congelatore dell’allevamento, molti cuccioli risultano essere stati soppressi perché invendibili e altri non sono micro-chippati come invece dovrebbero. Nel mirino entrano anche l’autorizzazione comunale all’allevamento e le ispezioni della Asl, secondo la quale è sempre risultato tutto regolare.
27 LUGLIO 2012 LIBERI! Il Coordinamento Fermare Green Hill, con il Comitato Montichiari contro Green Hill e innumerevole associazioni animaliste accolgono i primi cani che escono da Green Hill. Nessuno di loro dovrà più affrontare l’orrore della vivisezione cui era destinato. A sovrintendere l’operazione ci sono gli uomini del Corpo Forestale dello Stato e della polizia giudiziaria, carabinieri, veterinari. La Procura di Brescia ha affidato la custodia giudiziaria dei cani a Lav e Legambiente, che si appoggiano ad altri gruppi e associazioni per far fronte alla mega-operazione di affido dei cani, che si concluderà poco meno di due mesi dopo.
20 SETTEMBRE 2012 Ultimo giorno di affidi: 2.639 i cani liberati, 9.000 le richieste di affido. --------------------------- Dal periodico della LEAL "la voce dei senza voce" numero 88, autunno 2012 
E' una notizia a mio avviso bellissima perché spero e mi auguro che da questo momento in poi veramente nasca il precedente per poter iniziare una vera campagna per far si che questa barbara usanza di usare gli animali per scopi che non siano quelli dettati dall'amore e dal rispetto, finalmente terminino.
OkNotizie

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