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Foto7: le foto migliori della settimana dal 3 al 9 ottobre

Creato il 10 ottobre 2011 da Dailyblog.it @daily_blog

Di Gabriele Cazzulini il 10 ottobre | ore 09 : 47 AM


Sette foto per sette giorni: per vedere il mondo negli occhi.

Ogni lunedì Visualista racconta la settimana appena conchiusa con una raccolta di sette foto, una per ogni giorno della settimana, ognuna focalizzata sua situazione emblematica, straordinaria, rivelatrice della realtà prima ancora che la verità sia descritta, analizzata, scomposta, frantumata e ricomposta in linguaggio.

Amanda Knox ritorna libera e per tutta riconoscenza verso l’Italia se ne sgambetta veloce veloce in quel di Seattle, allegra cittadina che la crisi economica e la crisi dell’industria automobilistica hanno reso ridente come Twin Peaks. Ora che c’è anche Amanda, la città ha tutto per diventare una città fantasma. A proposito di fantasmi, quello di Meredith Kercher dovrà rinviare ancora la sua pace eterna. L’assassino, quello vero, non si saprà mai chi è, a meno che il suo nome non compaia all’improvviso come soluzione della Ghigliottina di Carlo Conti su Rai1 o dalle intercettazioni tra l’onorevole Paniz (Pdl) e il Commissario Basettoni di Topolinia, noto ispiratore della riforma della giustizia di questo governo.

Foto7: le foto migliori della settimana dal 3 al 9 ottobre

C’è un’altra donna, questa volta vera , con un nome che è meglio imparare a conoscere e rispettare: Tawakel Karman, dello Yemen. Ha ricevuto il premio Nobel per la Pace come invincibile paladina dei diritti delle donne. Dal 2005 ha fondato e guida ancora oggi un movimento per la difesa dei diritti delle donne, non solo, ma delle donne giornaliste. E’ lei l’anima e il corpo che ispirano le proteste popolari contro il regime yemenita. Subito il mio istinto visuale corre verso tutte le donne finte che calcano le scene della politica e scaldano i letti dei politici. Ma tiro il freno e voglio continuare a pensare a donne come Tawakel Karman, con o senza Nobel, perchè già premiate dal rispetto quotidiano di se stesse.

Foto7: le foto migliori della settimana dal 3 al 9 ottobre

Avviso: questa foto non è tratta da un film sui bambini schiavi nell’antico Egitto. Questi sono veri bambini schiavi. Succede in Pakistan, nei melmosi sobborghi di Islamabad, sinistramente simili a gironi infernali. E’ una foto che strappa il cuore. Ma non fa notizia, nè Google ci sbava dietro per indicizzarla. Forse non farà fare neppure tanti accessi. Anche il terzo millennio se ne fotte dei bambini. Altrimenti c’è Children First per fanculare il proprio egoismo e fare qualcosa per aiutare questi innocenti in attesa di morte.

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La colazione da Tiffany si è scolpita nella coscienza delle donne di plastica in modo indelebile. Non c’è niente da fare: Audrey Hepburn, prototipo semovente in carne ed ossa della bambola Barby, continua a mietere sospiri e invidie tra le donnette più o meno stagionate.  Così nei primi cinquant’anni del film – infatti 50 anni è un numero funesto per le aspiranti Tiffany girls – si sono raccolte intere frotte di simil-Audrey tutte addobbate come la loro dea cinematografica.

Foto7: le foto migliori della settimana dal 3 al 9 ottobre

La Grecia si è trasformata in una tragedia a cielo aperto. Qui la foto di un nerboruto manifestante imbrattato di sangue e rabbia. Mi sembra che il cinismo dei nostri media non sia mai in crisi, anzi: da qualche settimana non riportano più le violenze e le proteste dalla Grecia. Devono, i media di regime, mantenere attivo il nostro coma informativo. Meglio parlare del mal di pancia di Scajola e Pisanu. Da parte mia, possono sfogare le loro agitazioni intestinali nel bagno di casa loro, senza infestare l’aria pubblica e l’informazione (un pò meno) pubblica.

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E’ in Brasile ma la chiesa è dedicata a San Francesco d’Assisi e perciò il battesimo non si nega agli animali da parte del santo patrono degli animali, specialmente nel giorno della sua festività.

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Come potevo finire senza Steve Jobs? Appunto, non voglio finire con la morte di Steve Jobs, ma col senso della sua comunicazione visuale. Questo è un logo creato prima della sua morte. L’autore è un diciannovenne di Hong Kong: Jonathan Mak Long. E’ stupendo perchè interpreta continuamente ogni fase della vita di Steve, prima e dopo la morte. Perchè è questa la forza immortale di un’immagine.

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