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Fra progresso e pessimismo: binomio inscindibile?

Creato il 09 ottobre 2013 da Alessandro @AleTrasforini
"[...]Il pessimismo ha sempre avuto successo: fa parte di quel gioco che G.Easterbrook ha definito il 'rifiuto collettivo a credere che la vita stia migliorando'.  Gli individui tuttavia, e questo è interessante, non applicano la stessa filosofia alla propria esistenza: tendono infatti a presupporre che vivranno più a lungo, resteranno sosati più a lungo e viaggeranno più di quanto facciano in realtà. [...] Riguardo al futuro della società e della razza umana gli uomini, per natura, sono cupi; e ciò si accompagna al fatto che odiano il rischio [...].  A mano a mano che l'età media della popolazione di un Paese aumenta, gli individui diventano sempre più neofobici e cupi [...]. Sul pessimismo si è anche molto investito: [...].  Le buone notizie non fanno notizia, perciò il megafono dei media è a disposizione di qualsiasi politico, giornalista od attivista che possa mettere in guardia da una catastrofe imminente.  Di conseguenza i gruppi di pressione ed i loro clienti, sui media, si danno parecchio da fare a caccia di segnali tragici, anche nelle statistiche più confortanti. [...] Gli 'apocaholic' - i maniaci dell'apocalisse [...] - sfruttano e traggono profitto dal naturale pessimismo della natura umana, dal reazionario nascosto in ognuno di noi. [...] Bisogna talvolta dare retta ai pessimisti? Certo.  Nel caso del buco dell'ozono, un allarmismo di moda per un certo periodo dei primi anni novanta, è probabile che la razza umana abbia fatto un favore a se stessa e all'ambiente vietando i clorofluorocarburi; anche se l'eccesso di luce ultravioletta che attraverso lo [...]ozono raggiungeva le regioni polari non si è mai [...] avvicinato a 1/500 del livello che [...]colpisce chiunque viva ai tropici, e anche se una nuova teoria ipotizza che la causa principale del buco dell'ozono in Antartide siano raggi cosmici, più che cloro. [...] in questo caso eliminare il cloro dall'atmosfera è stato [...] un comportamento saggio, sebbene i costi per il benessere umano [...] siano stati bassi.  Ci sono situazioni che senza dubbio stanno peggiorando.  La congestione del traffico e l'obesità sarebbero due grossi problemi, ma sono entrambi il prodotto della prosperità [...]. Ci sono anche molte occasioni in cui i pessimisti sono stati decisamente ignorati; troppo pochi hanno dato ascolto alle preoccupazioni espresse su Hitler, Mao, Al Qaeda ed i mutui subprime, tanto per citare una manciata di temi a caso.  Ma il pessimismo ha un prezzo: se si insegna ai bambini che la situazione può soltanto peggiorare, si impegneranno di meno per dimostrare il contrario. [...]  All'età di 21 anni mi sono reso conto che nessuno mi aveva mai detto niente di ottimistico sul futuro della razza umana, nè in un libro nè in un film, e neppure al pub.  Nel decennio successivo [...] l'occupazione è cresciuta, soprattutto quella femminile, la salute ha fatto progressi, [...] dall'aeroporto più vicino hanno cominciato a partire i voli economici per l'Italia, i telefoni sono diventati portatili, i supermercati hanno cominciato ad avere sempre più generi alimentari, di miglior qualità e a buon prezzo. Sono arrabbiato perchè nessuno mi aveva mai insegnato e avvertito che il mondo sarebbe [...] potuto migliorare così tanto; per qualche motivo mi avevano consigliato la disperazione.  Come fanno oggi con i miei figli. [...]"
(Fonte: Un ottimista razionale - come evolve la prosperità, Matt Ridley, Le Scienze, Codice Edizioni)
FRA PROGRESSO E PESSIMISMO: BINOMIO INSCINDIBILE?

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