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Frivolezze tricologiche del giovedì

Creato il 18 dicembre 2014 da Annagiulia @annagiuliabi

Chi meglio di una fanciulla può conoscere i tormenti tricologici e la sensazione di benessere che deriva da una seduta dal parrucchiere?

Chi non ha mai avuto la certezza che con una nuova sfumatura sui capelli, ogni aspetto dell’esistenza umana sarebbe andato al suo posto?

E per concludere, quale donna residente in un Paese in cui il costo medio di una piega dalla parrucchiera è al di sotto dei 5 Euro non si farebbe travolgere da ogni capriccio di taglio, forma e colore?

I risultati sono poi abbastanza prevedibili: convertirsi alle tinte chimiche e ai trattamenti che prevedono l’uso di temperature elevate dopo due anni di hennè, asciugature senza phon e prodotti organici è una specie di guerra atomica pilifera.

Ma grazie a consigli e suggerimenti raccattati qua e là tra le amiche e il web, ho messo a punto una maschera per capelli che ha fatto, nel suo piccolo, miracoli.

Presa una noce del mio burro di karitè preferito, l’ho mescolata con mezzo cucchiaino di olio di ricino, un cucchiaino di oleolito di limone (preparato da me medesima, grazie alle indicazioni della mia amichetta Chiara), un cucchiaino di gel di semi di lino e uno di olio di cocco (chi mi legge sull’altro blog sa che anche questi sono homemade).

Spalmato il tutto sui capelli, ho atteso un’oretta prima del lavaggio e ho resistito all’impulso di asciugarmi le folte chiome con l’asciugacapelli.

Torcicollo mattutino a parte, il risultato è oltre le aspettative: capelli morbidi, voluminosi e lucidi.

Provare per credere.

Magari usando prodotti industriali, a meno che non moriate dalla voglia di avere una crisi isterica cercando di staccare il gel dai semi di lino.

Instagram media by annagiuliabi - Oggi su #macchiatoconzucchero parliamo di capelli sfigati. I miei. #blog #blogger #hair beauty

Capelli: prima (con il disgraziatissimo sfondo di una sala montaggio)

E dopo, con un mazzolin di fiori a coprirmi il volto perché mi vergogno assai a mostrarmi.

E dopo, con un mazzolin di fiori a coprirmi il volto perché mi vergogno assai a mostrarmi.

 



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