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Frollatura e marinatura della selvaggina prima della cottura

Da Patiba @patiba1
cinghiale-marinata frollatura

La carne di selvaggina è detta “carne nera” e si suddivide in selvaggina da pelo e da piuma. È povera di grassi, ricca di proteine, compatta, con fibre piuttosto dure che, negli animali adulti o di grossa taglia, diventano addirittura coriacee. Per la durezza delle sue fibre deve essere attenuata, ma non eliminata, dalla frollatura e dalla marinatura. La carne di selvaggina deve essere consumata con moderazione, specie se è preparata con abbondanza di grassi, spezie e droghe.

LA FROLLATURA

Allo stato fresco, la carne di quasi tutta la cacciagione è dura e poco saporita; perchè divenga tenera e sviluppi i suoi profumi e i suoi sapori, occorre la “frollatura”: si lasciano trascorrere alcuni giorni tra il momento dell’uccisione e quello del consumo, durante i quali l’animale viene appeso in luogo fresco, arieggiato e privo di umidità. Si deve assolutamente evitare, per evidenti motivi igienici, di far frollare la selvaggina sino allo stato di putrefazione.

Alcuni limiti di frollatura
  • Anitra selvatica: 6-7 gg.
  • Capriolo: 4-5 gg.
  • Cinghiale: 8-9 gg.
  • Fagiano: 4-5 gg.
  • Lepre: 2-3 gg.
  • Quaglia: –

LA MARTINATURA

È particolarmente adatta alla selvaggina da pelo, in genere è quella di taglia piuttosto grossa, e completa la frollatura. Consiste nel mettere a bagno il pezzo di carne in un liquido aromatizzato, composto da vino rosso o bianco, olio, verdure e spezie. Con la marinatura la selvaggina si impregna dei profumi, perde l’odore di selvatico e si rintenerisce. In inverno la macerazione può durare 4-5 gg., in estate non deve superare le 48 ore. Questa preparazione rende la carne più tenera e saporita, ma nello stesso tempo più indigesta.

Enciclopedia della donna 1965
Ricette di piatti marinati
  • Cinghiale
    • Cinghiale arrosto al forno
    • Cinghiale in dolce-forte (con cacao)- Artusi
    • Cinghiale in umido o in salmì
    • Cinghiale in umido e patate
  • Lepre
    • Lepre in dolce e forte
    • Lepre in umido con polenta
    • Pappardelle al sugo di lepre
    • Pappardelle colla lepre I dell’Artusi
    • Pappardelle colla lepre II dell’Artusi
    • Paticcio di lepre
  • Capriolo
    • Sella di capriolo (Selle de chevreuil)
    • Sella di capriolo alla crema guarnita con mele e marroni saltati nel burro
    • Sella di capriolo con varie salse
  • Stufato di renna
 Stufato di renna

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La carne di selvaggina è detta “carne nera” e si suddivide in selvaggina da pelo e da piuma. È povera di grassi, ricca di proteine, compatta, con fibre piuttosto dure che, negli animali adulti o di grossa taglia, diventano addirittura coriacee. Per la durezza delle sue fibre deve essere attenuata, ma non eliminata, dalla frollatura e dalla marinatura. La carne di selvaggina deve essere consumata con moderazione, specie se è preparata con abbondanza di grassi, spezie e droghe.

LA FROLLATURA

Allo stato fresco, la carne di quasi tutta la cacciagione è dura e poco saporita; perchè...

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