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Frozen – Il regno di ghiaccio

Creato il 11 gennaio 2014 da Af68 @AntonioFalcone1

1Che incanto! Questo è stato il primo pensiero scaturito dopo la visione di Frozen- Il regno di ghiaccio, il nuovo film d’animazione Disney diretto da Chris Buck e Jennifer Lee (anche sceneggiatrice insieme a Shane Morris): una volta uscito dalla sala, con gli occhi spalancati e l’animo leggero, mi sono sentito avvolto da una piacevole e curiosa sensazione, che mi ha accompagnato anche nei giorni successivi. Un misto di commozione e divertimento allo stato puro, non disgiunti entrambi da un afflato nostalgico, messo in moto da una messa in scena tanto tecnicamente curata quanto emotivamente coinvolgente, che riecheggia i classici realizzati in passato dalla “casa del topo”, come i numeri musicali perfettamente integrati nella narrazione, a metà strada fra gli spettacoli di Broadway e l’operetta, capace inoltre di offrirti anche il senso della “bella fiaba” ( d’altronde l’ispirazione è stata fornita da La regina delle nevi, Sneedronnigen, 1844, Hans Christian Andersen).

Arendelle

Arendelle

Quest’ultimo è stato però, sagacemente, adeguato ai tempi odierni, con un occhio alle nuove generazioni, sfrondato dal tipico manicheismo disneyano e da melensaggini o carinerie varie, così da delineare tanto una visualizzazione del doppio presente nell’animo umano, quanto dell’apparenza come illusoria ammaliatrice ed infine dell’amore, in tutte le sue esternazioni, quale valido sprone a percepire una diversa dimensione di sé, nel prendere coscienza delle proprie potenzialità, per esternarle e condividerle senza timore con quanti ci sono vicini.
Nel regno di Arendelle, Scandinavia, in un castello incastonato all’interno di un fiordo, vivevano tanto tempo fa due principesse, Elsa, la primogenita, destinata a divenire regina, ed Anna. Erano solite giocare insieme, e il divertimento veniva assicurato da un particolare potere posseduto da Elsa sin dalla nascita, trasformare tutto ciò che la circondava in neve e ghiaccio.

Elsa

Elsa

Peccato che fra allegre scivolate e gridolini di meraviglia per i magici paesaggi innevati che si venivano a formare all’interno di una stanza, Elsa, nell’incapacità di controllare il suo particolare dono, feriva involontariamente la sorellina, per cui consigliati dai troll, i genitori decidevano di chiudere le porte del palazzo reale e separare le due bambine. Tre anni dopo la morte del re e della regina durante un viaggio in nave, ecco giungere per Elsa il momento dell’incoronazione, ma durante il ricevimento avveniva l’irreparabile: scatenati dalle numerose emozioni offerte dalla particolare giornata i poteri venivano violentemente allo scoperto, tanto da rendere Arendelle un blocco di ghiaccio. Fuggita via la novella regina, Anna si metteva subito in viaggio alla sua ricerca, incontrando durante il cammino un valido aiuto, il venditore di ghiaccio Kristoff, affiancato dalla fida renna Sven, ed un curioso pupazzo di neve, Olaf, reso vivo dalla magia di Elsa …

Anna

Anna

Se nell’originale racconto di Andersen lo specchio creato da un malvagio troll deformava il bello che vi si specchiava, accentuando il lato cattivo di tutte le cose (ed una volta rotto i suoi frammenti vagavano per il mondo ad infettare il cuore delle persone), in Frozen vengono delineate due diverse visioni della realtà, quella più ottimista, aperta alla speranza, fra ironia e disincanto, propria di Anna e l’altra, apparentemente più concreta, insita in Elsa, ma in realtà soffocata dal timore di lasciarsi andare alle emozioni più dirette e sincere, eventualità che la porterebbe a non riuscire a porre alcun freno al suo insolito dono. In un percorso di crescita reciproca, Elsa comprenderà che la libertà concessa dalla solitudine, il vivere solo per se stessa, è un sentiero, scelto volontariamente o imposto dalle circostanze, che non conduce in alcuna direzione, se non a quella di escludersi dal contesto sociale e dagli affetti, familiari in primo luogo, incarnati da Anna, la quale attraverso il suo viaggio arriverà a capire il significato dell’espressione “vero amore”, anche a sue spese.

Kristoff ed Anna

Kristoff ed Anna

A fare da valido e ben bilanciato contrappunto ironico intervengono gli altrettanto ben caratterizzati personaggi secondari, Kristoff e il suo consigliere Sven, una renna che la sa certo lunga su come vadano le umane vicende, vero nume tutelare del rude taglia ghiaccio, il quale trova il suo contraltare, ecco che ritorna il suddetto tema dello specchio, nel principe Hans delle Terre del Sud, tutto modi accattivanti e languido savoir faire, ma che offrirà ben più di una sorpresa lungo la narrazione, senza dimenticare i buffi e allegri troll e, soprattutto, il tenero Olaf, amante dei caldi abbracci, espressione del più puro candore infantile, nella sua primigenia ingenuità di bimbetto appena venuto al mondo, che lo porta a sognare una calda estate dove godere dei raggi del sole, senza conoscerne le conseguenze per la propria “salute”…

Il principe Hans ed Anna

Il principe Hans ed Anna

Frozen, pur con qualche momento di stanca nella fase centrale ed una vaga sensazione di accumulo relativamente ai vari numeri musicali, si conferma come un inedito classico Disney, che alterna efficacemente pathos, spettacolarità e toni bonari ed ilari, vuoi per la curata regia capace di assecondare quanto offerto dalla riuscita sceneggiatura, vuoi per la già citata sincronia fra immagini e musica (la colonna sonora originale è opera di Christophe Beck, le canzoni di Kristen Anderson- Lopez e Robert Lopez), ben resa anche nel doppiaggio italiano, anche se non offre guizzi particolarmente memorabili. Indimenticabili poi gli avvolgenti e curati scenari, che immergono in un mondo, sospeso fra realtà e fiaba, dove anche un respiro può assumere un suo ponderante significato.
Un film che scalda il cuore e rasserena lo spirito, commuove e fa riflettere: la Disney, come le due protagoniste, scopre la forza di rinnovarsi rimanendo eguale a se stessa, offrendo al pubblico, con affetto ricambiato, un felice incontro fra classicità ed innovazione.
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Sven

Sven

Voci dei principali protagonisti nella versione originale: Kristen Bell (Anna), Idina Menzel (Elsa), Josh Gad (Olaf), Jonathan Groff (Kristoff). Voci della versione italiana: Serena Rossi (Anna), Serena Autieri (Elsa), Enrico Brignano (Olaf), Paolo De Santis (Kristoff).

Olaf

Olaf

“A volte vale la pena sciogliersi per qualcuno” (Olaf)


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