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FUORI CAMPO: intervista a Laura Scarpa

Creato il 05 aprile 2013 da Viadeiserpenti @viadeiserpenti

FUORI CAMPO - Rubrica dedicata all’illustrazione e al fumetto

Laura Scarpa è nata a Venezia nel 1957. È fumettista e illustratrice, tra l’altro ha fondato le riviste «Scuola di Fumetto» e «ANIMALs» edite da Coniglio editore. Dal 2011 dirige la prima scuola di fumetto online italiana ascuoladifumetto-online.com. Nel 2012 ha fondato l’Associazione culturale ComicOut per la diffusione e la promozione del fumetto. http://caffeacolazione.tumblr.com/

FUORI CAMPO: intervista a Laura Scarpa
Da dove vieni, dove sei e dove vai?
Vengo da Venezia, passando per Milano e Roma, dove vado? chissà. Vengo dal fumetto e dalla Ballata del Mare Salato, passando per tante esperienze editoriali, e oggi in piena ricerca, verso fumetto digitale e cartaceo (come autrice), blog (caffè a colazione) e lavoro sulla diffusione e l’approfondimento del fumetto con ComicOut.

Come hai iniziato a disegnare e come ti sei avvicinata al mondo del fumetto?
A parte disegnarlo da piccoli, a 15 anni scrissi a Hugo Pratt e lo incontrai, per vari anni gli feci vedere i miei disegni, occasioni in cui venivo incoraggiata e anche rimproverata a volte. Poi cominciai come tutti a girare con la mia cartellina (…ona) per Milano. È così che si fanno i muscoli e si incontrano gli editori. Cominciai pubblicando su Linus, poi per Ottaviano e per la bolognese Isola Trovata.

FUORI CAMPO: intervista a Laura Scarpa
Qual è il tuo metodo di lavoro e come affronti un nuovo progetto?
Come un bulldozer, così mi dicevano quando ero meno che esordiente. Credo valga ancora oggi. Decido e – in genere – mantengo. Così ho fatto fumetti per giovani, come Martina o Sabato in Jeans, così l’editor per il Corriere dei Piccoli, così ho lavorato nell’editoria, creato «ANIMALs»  e oggi con ComicOut e la prima Scuola di Fumetto online che è già prossima al quarto anno di vita. Importante è la passione, l’impegno, l’uso della testa, ma anche e molto la costanza, caffè a colazione, il mio blog di disegni quasi quotidiani ne è la prova.

Ci sono artisti che hanno influenzato il tuo percorso di crescita?
Tutto cominciò (come per molto della mia generazione) con la lettura di La Ballata del Mare Salato. Fu uno squarcio, precedente e più potente dei vari metalli urlanti. Ma di sicuro una grande influenza l’ha avuta il fumetto di Grazia Nidasio, riemerso nei lavori, col tempo. Anche agli inizi la conoscenza di Lorenzo Mattotti, ma molti autori contemporanei, in particolare francesi, mi danno spinte e suggestioni.

C’è una casa editrice, italiana o straniera, di cui apprezzi particolarmente il lavoro?
Non me la sento di scegliere uno, quando sono i diversi lavori di tanti che possono fare del bene al mercato del fumetto con la loro varietà. Che cosa faremmo senza Bonelli e la capacità che Sergio ha avuto negli anni di ampliare e rendere più variegato un vero impero? Coconino, sebbene con grande fragilità economica, ha dato a chi non ne sapeva niente la coscienza che esistesse un fumetto nuovo e d’autore. Tra gli stranieri venero Delcourt, che ho visto nascere con quattro titoli in croce e ha fondato un impero mantenendo alto un filone di ricerca per niente scontato (Matthieu e il Donjon di Trondheim, per dirne qualcuno) assieme a un più popolare e ben scelto catalogo di fantascienza e fantasy.

FUORI CAMPO: intervista a Laura Scarpa
Il mercato del fumetto parla italiano? Quali sono oggi le opportunità per un giovane fumettista?
Tante per disegnare, poche per guadagnare. E poi che cosa vuol dire fumettista? Di che genere? Di che campo? Comunque molte più di anni fa.

Puoi consigliarci un libro?
Domanda difficilissima, così sarò spudoratamente di parte, e citerò un libro recente di un’amica che è stata mia allieva svariati secoli fa. Un’autrice che riesce sempre a essere personale e autonoma, ma con un segno estremamente moderno e un tratto comunicativo. Il volume (da poco uscito per Diabolo), è Marmocchi, ma la serie che porta in volume è ça posse, strisce che riportano quello che dicono i bambini. Un lavoro che toglie dal banale racconto dei genitori fieri della prole, le frasi acute dei piccoli. ça posse è un blog, ma è uscito anche per tutti i 25 numeri di «ANIMALs» e ne sono fiera.

Qui le altre interviste.


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