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G8 2001, Genova - Roberto Ferrucci racconta la vera storia

Creato il 05 luglio 2010 da Barbaragreggio
G8 2001, Genova - Roberto Ferrucci racconta la vera storia Sono passati nove anni dai fatti del G8 a Genova. Si sono frapposte, tra le immagini degli attacchi e le foto ufficiali dei potenti della terra, anni di indagini e verdetti. Assoluzioni, poi condanne, poi ancora mezze assoluzioni. Ma cosa è accaduto davvero in quei giorni a Genova? Chi ha dato l’ordine di scatenare l’inferno? Cosa si provava a stare tra le vie di una città fantasma che, d’improvviso, brucia di bianco? A queste domande, per molti versi ancora irrisolte, risponde lo scrittore veneziano Roberto Ferrucci. A Genova, in quei giorni roventi, lui c’era e ha documentato tutto, fotografando e riprendendo i momenti salienti delle manifestazioni. Ha immortalato i volti di chi correva accanto a lui, con il fiato grosso e gli occhi che bruciavano, sotto la pioggia dei lacrimogeni. Ha fermato i colori di una città surreale, dove nulla è com’era prima e tutto è sembrato tornare normale subito dopo. Lui c’era, in piazza, a pochi metri dal lancio degli estintori, tra gli spari. Poliziotti e black bloc, gente comune e potenti, genovesi e turisti, tutti protagonisti, consapevoli o meno, di un evento che ha segnato la storia del nostro paese. Sarebbe facile, e scontato, catalogare Cosa cambia come uno dei tanti resoconti del G8 italiano, datato luglio 2001. Ma non è così, Cosa cambia non è solo una successione temporale di fatti, scandita da orari e luoghi. Addentrarsi tra le pagine di Ferrucci è come tornare indietro nel tempo, riavvolgere la bobina di un film e ripartire dall’inizio. Tutti abbiamo letto, visto e udito dei fatti di Genova, della Diaz e di Bolzaneto. Ma cosa sono veramente quei fatti? Le immagini e i filmati permettono di innalzare un muro di difesa tra la crudezza che rappresentano e l’animo di chi le guarda, anche oggi, a distanza di tanti anni. Le parole no. Le parole costringono a non abbassare lo sguardo, obbligano ad indugiare laddove si vorrebbe voltarsi e non vedere. Per questo Roberto Ferrucci ha deciso di scrivere la sua verità, comune a molti, oggettiva e documentata. Attraverso la descrizione degli stati d’animo, delle emozioni, delle sensazioni, è possibile comprendere a pieno la portata di quanto accaduto. Non c’è nulla di morboso, di volutamente ad effetto, nel suo racconto. I piedi del protagonista diventano quelli del lettore, in una fuga contro il tempo, alla ricerca di un angolo dove ritornare a respirare e levarsi di dosso il bruciore devastante dagli occhi. Le corde vocali si rattrappiscono in brandelli di parole che non escono e anche chi legge, paradossalmente, si sente incapace di pronunciare qualsivoglia banalità alzando gli occhi dalla pagina. A completare il quadro di veridicità, anche la storia personale dell'autore, che si intreccia con la cronaca di quei giorni e permette una completa immedesimezione nel racconto. La passione con una manifestante offre il completamento del quadro, il punto di vista di chi era lì per gridare un disaccordo che non era solo rifiuto o diniego totale della società. E poi il racconto della notte di scontri alla scuola Diaz, il resconto di un'incursione e dei suoi effetti disastrosi, del sangue alle pareti, sulle scale, e i volti sconcertati di chi stava fuori e non poteva immaginare cosa stesse accadendo lì dentro. Le forze dell'ordine altrettanto sgomente, fuori. Nessuna condanna a priori, né assoluzione postuma. Solo i fatti. Un testo che va riletto, oggi, a distanza di tanto tempo da quei giorni. Per chi era lì e non osa dimenticare, e per chi invece non c’era e non ha potuto cogliere il peso reale di quei fatti. Roberto Ferrucci è nato a Venezia (Marghera) nel 1960. Nel 1993 ha pubblicato il romanzo Terra rossa (Transeuropa), ripubblicato nel 1998 dall’editore Fernandel.Nel 1999 da Marsilio è uscito il libro Giocando a pallone sull’acqua. Nel 2003 l’editore veneziano Amos pubblica Andate e ritorni, finalista al Premio Settembrini 2004. Nel 2006 partecipa con il racconto Solitudine alla raccolta di racconti curata da Romolo Bugaro e Marco Franzoso, I nuovi sentimenti (Marsilio). Ha curato per Marsilio il libro Pane e tulipani, sul film omonimo di Silvio Soldini. Il suo nuovo libro è “Impassibili e maledette. Le invenzioni di Andrea Pirlo” (Limina), uscito in questi giorni. Dal 2002 insegna Scrittura Creativa alla Facoltà di Lettere dell’Università di Padova. Scrive su giornali e riviste.Il suo sito internet è www.robertoferrucci.com Barbara Greggio

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