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GEORGIA: Flop in piazza di Saakashvili. Un presidente sul viale del tramonto

Creato il 01 maggio 2013 da Eastjournal @EaSTJournal

Posted 1 maggio 2013 in Caucaso, Georgia, Slider with 0 Comments
di Michael Biasin

Saakashvili April19 11

Lo scorso 19 aprile, il partito di opposizione, lo United National Movement del presidente Saakashvili, ha organizzato la prima manifestazione di piazza dopo la sconfitta alle elezioni dello scorso ottobre che hanno visto trionfare il miliardario Ivanishvili alla guida del Georgian Dream (GD). Saakashvili ha puntato molto su questa manifestazione per dimostrare che il partito è ancora vivo, pronto a combattere (politicamente parlando) per riconquistare la fiducia dei georgiani. Nonostante la lunga organizzazione e le roboanti dichiarazioni di Saakashvili, il corteo è stato un fiasco.

Secondo le stime ufficiali, non più di 5.000 persone hanno partecipato alla manifestazione e molti di questi sono venuti dalle regioni dove il presidente gode ancora di un certo seguito. Il presidente dello UNM, Vano Merabishvili, nei giorni precedenti la dimostrazione, aveva rilasciato numerose dichiarazioni nelle quali prometteva grandiose novità, ma alla fine non è nemmeno uscito il nome del futuro candidato dello UNM per le prossime elezioni presidenziali di ottobre. C’è pure la preoccupazione che il candidato, nonostante le numerose smentite, e violando al costituzione, possa essere ancora Saakashvili. All’interno del partito non è emerso nessuno che possa fronteggiare il candidato del GD, qualunque esso sia.

Le probabilità di una disfatta per lo UNM sono molto alte. Insomma, l’oceanica manifestazione che doveva ridare vigore e fiducia al partito di Misha e ai suoi sostenitori si è trasformata nel suo funerale. Dal palco, hanno parlato, oltre al presidente, tutte le persone di spicco del partito. Accanto a qualche mea culpa, hanno attaccato Ivanishvili e il suo governo, accusato di essere filo russo e incapace di fronteggiare i problemi del paese. Misha è arrivato ad accusare Ivanishvili di avere comportamente autoritari, di comprare i parlamentari, di terrorizzare e arrestare i supporter dello UNM; tutto ciò è assolutamente vero, ma è lo stesso che ha fatto Saakashvili durante gli otto anni del suo governo.

Recentemente, il presidente si è mostrato alquanto attivo all’estero con numerosi viaggi tra cui uno di qualche giorno fa negli Stati Uniti dove ha incontrato il suo pigmalione, l’ex presidente Bush, il vero artefice della Rivoluzione delle Rose. Pare cerchi qualche appoggio, vedremo con che risultati.

Ad aggravare la situazione per Misha e compagni, è arrivata la schiacciante sconfitta dello UNM nelle elezioni supplettive di sabato scorso, per i tre seggi vacanti del parlamento, in cui hanno trionfato i candidati del GD. In un caso, il candidato dello UNM si è dovuto accontentare del terzo posto, superato perfino dal candidato del piccolo partito Free Georgia. Qualche giorno fa, Ivanishvili ha pure reso noti i risultati di un recente sondaggio, fatto dall’americano National Democratic Institute, nel quale si mostra l’alto indice di gradimento del suo governo che arriva al 68%  mentre il gradimento per Saakashvili non raggiunge il 10%. Questi sondaggi devono essere presi con le pinze, la loro affidabilità, per vari fattori, è molto bassa. In realtà la gente è delusa da Ivanishvili, in questi sei mesi di governo non ha fatto niente di concreto, la situazione economica del Paese sta peggiorando e non ha ancora mantenuto nessuna delle promesse fatte in campagna elettorale. D’altro canto, i georgiani non vedono un’alternativa seria nel National Movement di Saakashvili che pare destinato a scomparire se non si rinnova e se non viene cambiata buona parte della classe dirigente.

Tags: Bidzina Ivanishvili, Georgia, Ivane Merabishvili, Michael Biasin, Mikheil Saakashvili Categories: Caucaso, Georgia, Slider


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