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Giornalismo politico, un gioco solitario?

Creato il 31 agosto 2015 da Libera E Forte @liberaeforte

Foto Roberto Monaldo / LaPresse09-05-2013 RomaPoliticaCamera dei Deputati -  Beppe Grillo incontra i parlamentari M5S Nella foto L'arrivo di Beppe Grillo alla CameraPhoto Roberto Monaldo / LaPresse09-05-2013 Rome (Italy)Chamber of Deputies - Beppe Grillo meets the parliamentarians of the M5S movementIn the photo The arrival of Beppe Grillo

“Se la scelta non è più un obiettivo, allora la critica gira su se stessa”: ho tratto queste parole da un’intervista a Valentina Bompiani (Nanni Delbecchi sul Fatto Quotidiano del 27 agosto, paginone dedicato all’editoria, agli scrittori e ai lettori). La figlia di Valentino parla della critica letteraria, ma sono convinto che per il giornalismo politico valga la medesima riflessione. E dunque per i lettori-elettori, quelli che dovrebbero conoscere per deliberare, cioè scegliere.Anni fa, ai colleghi della stampa parlamentare, giornalisti politici, in occasione di accese dispute sull’ etica professionale e in particolare sul fenomeno delle ‘veline’, proposi che anzichè giornalisti o cronisti parlamentari, dovessimo chiamarci, ed essere nel lavoro quotidiano, ‘critici parlamentari’. Onesti cronisti e di conseguenza critici, come quelli cinematografici o teatrali, o scientifici, che aiutano a scegliere. Oggi anche il giornalismo politico e parlamentare “gira su se stesso”, perchè, come bene osserva Valentina Bompiani, editrice di Nottetempo, “la sua funzione è diventata solitaria, un gioco…” interno alle caste, politica e giornalistica, non tra chi informa (anche con l’editoriale o il commento) e il cittadino elettore. Naturalmente la riflessione va estesa e aggiornata per le galoppanti novità della comunicazione: ma il giornalismo politico e parlamentare è fermo ai talk tv, insomma a Biscardi. Che perlomeno era divertente e innocuo. Gian Paolo Vitale

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